I
mondi rappresentativi di Emilia Alberganti
A cura di Silvia Ferrara
Il cammino pittorico di Emilia Alberganti dona al
pubblico la consapevolezza di percepire una personale “sensorialità” che crea
un importante passaggio, ossia il desiderio di “osservare” e non
soffermarsi al primo sguardo dell’opera: se riflettiamo su tale aspetto,
vediamo nascere una sorta di “coscienza passionale” che pone in evidenza
un’interiorità dirompente dell’artista. L’espressività così intensa
dell’Alberganti fa capire come l’arte sia stata da sempre parte della sua vita.
Emilia Alberganti nasce ad Omegna, nella provincia
del Verbano-Cusio- Ossola e fin da giovane ecco emergere la sua grande passione
per l’arte e la pittura. Frequenta con ottimi risultati gli studi artistici,
accademici, per apprendere le molte tecniche di disegno, di pittura ed anche
l’acquarello: talvolta s’ispira a grandi maestri del passato e fra questi cito
Caravaggio, Cèzanne, Veermer. Dunque il percorso pittorico intrapreso
dall’Alberganti traccia alcuni riferimenti che richiamano la pittura in parte
più tradizionale ma non solo, ecco d’improvviso nascere un universo artistico
ove si sovrappongono differenti “mondi rappresentativi”, luminosi e chiaramente
evocativi.
Nelle opere riecheggiano molti suoi cambiamenti di
vita che sono fonte d’ispirazione di ogni singolo gesto pittorico: come
anzidetto Caravaggio rappresenta per la pittrice un’importante figura che le ha
trasmesso il desiderio di una composizione artistica rappresentativa, ove
l’Io viene proiettato, talvolta reinterpretato per plasmarsi in una vorticorsa
molteplicità di emozioni. Un’emozionante espressione sull’arte di Caravaggio esprime
appieno il mondo artistico di Alberganti : “I volti sono illuminati,
i dettagli emergono dal buio con tale arcana chiarezza da poter essere visione.
Guardare i quadri di Caravaggio è come guardare il mondo alla luce di un
fulmine”. (Andrew Graham Dixon).
Emilia Alberganti, desidero conoscerla ancora di
più e vorrei porle alcune domande:
1: Mi sembra naturale e spontaneo il suo desiderio
di esprimere un “processo cognitivo” che si avvicina secondo alcuni aspetti al
realismo e talvolta al neomanierismo. Mi riferisco ad una imponente
creazione di un “linguaggio” personale che stupisce. Come commenta a tal
riguardo?
R:
Il mio linguaggio è stato definito accademico, realista e non solo ma
semplicemente è nato da emozioni che albergano nella mia anima, è un fatto
catartico e tutto ciò mi ha portato a voler vedere in prima persona nelle mie
opere ciò che ha bisogno di essere liberato: la mia visione non può essere
altro che figurativa.
2: Abbiamo notato nel suo verbo artistico molte
importanti evoluzioni e dapprima uno spirito più realistico e accademico e
successivamente è nata un” ‘estetica cromatica” che volge verso un’innovativa e
intensa contemporaneità: tra le opere più recenti “La speranza” raffigura una
simbolica fiamma che manifesta un microcosmo sinergico e complementare. Oltre l’immediata
simbologia sussiste il desiderio di mostrare una sfaccettatura secondo la rosa
interiore freudiana. Cosa ne pensa?
R: In effetti nell’opera “La Speranza”, ho
voluto inserire la cromaticità della candela ma per un fatto del tutto
personale e non per un’evoluzione artistica: in quel momento in cui operavo
oltre naturalmente al messaggio che racchiude quest’opera molto importante,
nasceva un modo per capire se riuscivo nuovamente ad approcciarmi con il colore
che ultimamente ho abbandonato e posso affermare che ho fatto fatico solo per
una mia riflessione interiore.
3: Il “luogo”cromatico dell’Alberganti pare
plasmarsi in modo tale da creare espressioni coloristiche di certo figurative
ma non tradizionali, al limite di un simbolismo che definisco concettuale .
Nascono così opere molto intense come “Risollevarsi” , un profilo di donna ove
i tratti eseguiti con raffinatezza rimandano ad uno spirito vigoroso che
traccia un linguaggio cosmico: come commenta a tal riguardo?
R: La mia pittura vuole essere a volte
provocatoria, soprattutto per me stessa è assolutamente concettuale e piena di
messaggi; in questa donna il messaggio può essere letto in modo soggettivo ma
per quanto mi riguarda “Risollevarsi” ha un significato profondo e certamente
dietro a ciascuna opere c’è un’importante introspezione.
4: La nota poetessa e attrice statunitense Maya
Angelou così racconta: “La vita non si misura attraverso il numero di respiri
che facciamo, ma attraverso i momenti che ci lasciano senza respiro”. C’è una
similitudine secondo lei tra questa frase e la sua arte?
R: Direi di si, a volte i molti sospiri sono
necessari, li facciamo per i più svariati motivi, sia positivi che negativi ma
un sospiro di stupore guardando anche semplicemente un'opera è una cosa bellissima e a
volte ci lascia un turbinio di emozioni che ci fanno sanamente respirare.
5: Mi può raccontare un’ emozione che ha fatto
nascere una delle sue splendide opere?
R:
La mia arte, da un passaggio cromatico di piacere visivo si è evoluta in un mondo monocromatico
di necessità psicologica e ponendo l’attenzione
sul concetto di emozione, il Colore era ed è gioia, mentre il bianco ed il nero
sono la medicina per guarire la mia anima. E naturalmente le mie opere sono
semplici ma intense e gestuali e descrivono ciò che la parola talvolta non può
esprimere liberamente. Mi sento molto fortunata perché attraverso questo mezzo,
la splendida Arte, esprimo me stessa completamente.
"Risollevarsi", olio su tela, cm 60x80, anno 2018
"Utopia", olio su tela, cm 60x60
"Disforia", olio su tela, cm 80x80, anno 2019
Contatti di Emilia Alberganti:
Email: emilia.alberganti@gmail.com
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