venerdì 21 giugno 2019

Un'intensa urgenza interiore


Un’energia pittorica dirompente

A cura di Silvia Ferrara

Una nota citazione del famoso Osho Rajneesh descrive a mio parere in modo appropriato l’evoluzione artistica e “stilistica” della poliedrica Simonetta Secci: “La gente deve guardarsi negli occhi, tenersi per mano, cercare di trattenere l’energia dell’altro”. Tale aforisma pone in evidenza come il mondo pittorico della Secci sia animato da una personale “urgenza interiore”, di creare opere che sono presenti già nel suo animo.
Simonetta Secci nasce ad Oristano e risiede a Sant’Antonino di Susa, in provincia di Torino: fin da piccola emerge la sua passione per l’Arte e attraverso i preziosi insegnamenti del Maestro Gianni Sesia della Merla, poco alla volta si delinea il suo percorso pittorico. Le sue partecipazioni ad eventi di notevole rilievo sono molte e proprio per porre in risalto il suo più recente periodo espositivo desidero citare l’evento “Ars Incognita 2017”, “Vette d’Arte ’18-‘19” presso Casa Olimpia di Sestriere e Art Games ’19 presso la struttura storica del Lingotto.  Durante la Rassegna Internazionale “Vette d’Arte 2019” a Sestriere Simonetta Secci con grande soddisfazione e onore consegue un importante premio alla Carriera: recentemente inoltre ha partecipato alla II Biennale di Gattinara (Vc), riscuotendo un notevole successo.
Per cogliere appieno il mondo pittorico  di Simonetta Secci, occorre socchiudere un po’ gli occhi e avvicinarsi alle sue opere con naturalezza cercando di “percepirne la freschezza, il profumo delle vibrazioni cromatiche”.
Dunque l’importanza dei tocchi di colore è paragonabile ad una ricerca artistica emozionante e delicata: ciò che appare è una nota positiva e innovativa dell’artista e il desiderio di una comunicazione vangoghiana aldilà di ogni percorso visibile.

A tal punto desidero porle alcune domande per addentrarmi sempre più nel suo cammino Evolutivo artistico.


1: Salve Simonetta, chiaccheriamo un po’. Ho potuto notare nelle sue opere più recenti – cito per esempio “Spensieratezza” come l’attenzione si stia rivolgendo sempre di più alla ricerca di particolari e suggestioni che emergono dai visi di donne, bambini, figure che richiamano una ricchezza interiore . Come commenta a tal riguardo?

R: - "Nel mio percorso artistico mi sono resa conto che, per esprimere appieno le mie emozioni interiori, avevo bisogno di arricchire il semplice paesaggio con la figura umana, prediligendo quella femminile e dei bambini. Ho avvertito la necessità di completare il pensiero di quel momento proprio aggiungendo la figura. Dunque proprio la rappresentazione della anzidetta figura e del paesaggio hanno uno stretto legame in quanto se ad esempio inizio dai tocchi di una veduta paesaggistica, proprio di seguito nascerà la donna o l’uomo, il bimbo ecc..e il metodo avviene anche al contrario.
 L'opera "Spensieratezza" è nata dal pensiero che l'infanzia dovrebbe essere per tutti i bambini il periodo più bello della vita, da vivere quindi in libertà con amore, amicizia ed in sintonia con la natura all'aria aperta. La gioia e la spensieratezza dovrebbero rappresentare ciò hanno i bambini nel cuore quando sono piccoli, invece sappiamo bene che purtroppo oggigiorno non sempre è così. I palloncini colorati che la figura femminile dovrà dare a tutti i bambini che arriveranno vogliono proprio rappresentare la leggerezza e la spensieratezza ed il colore l'allegria.
Vorrei inoltre porre un brevissimo cenno sulla mia ultima opera che ancora non è terminata, e riguarda proprio una fanciulla seduta in un prato fiorito, come in un “Sogno”: accanto c’è un’immagine femminile con un abito molto ampio, come fosse tulle, per dare l’idea di un’essenza leggiadra”.

2: Quando dipinge un’opera, come nasce, c’è un’adesione più realistica o una sorta di “ordine empatico più interiore”?

R: "Prima di iniziare una nuova opera per cominciare guardo tantissime immagini di paesaggi, di figure umane,  di volti e, se ne trovo una che mi colpisce particolarmente, parto da lì, faccio un primo disegno di base e poi cominciano ad arrivarmi in fasi successive tutte le idee creative. Se parto da un paesaggio inserisco delle figure che servono a completare l'idea che è nata nella mi testa. Se parto da una figura gli creo intorno un paesaggio o un'ambientazione che anche in questo caso completa il mio pensiero. Quindi sicuramente parto con un'adesione reale, ma l'opera viene portata avanti dalle varie emozioni  che arrivano dal mio interiore, dalle emozioni che provo o che ho provato nel mio vissuto."



3: Un’opera altrettanto significativa e descrittiva della su continua ricerca cromatica s’intitola “Pensando a Monet” che richiama una sviluppo post-impressionista : come definirebbe tale suo splendido quadro e quali emozioni rievocano in lei?

R: “- "Il quadro "Pensando a Monet" è nato per caso, volevo realizzare dei cromatismi sovrapponendo vari strati di colore e poiché le ninfee realizzate da Monet, ed altrettanto le altre sue opere, mi hanno sempre incantata, ho voluto provare con questo soggetto. Mi sono immersa e immedesimata nel mondo di Monet, ho utilizzato moltissimo la spatola per dare la giusta importanza alle varie e delicate sfumature di colore, e attraverso questo emozionante lavoro ho approfondito anche un po’ le peculiarità di Monet. E' stato emozionante cercare di immaginare anche le sensazioni provate da un grande artista come lui davanti a questi fiori spettacolari. Tuttavia mi distacco un po’ dagli impressionisti del primo periodo per creare opere più ricche di particolari nitidi. Realizzare quest'opera mi ha dato la sensazione interiore di grande leggerezza, come stare tra la terra ed il cielo ed allo stesso tempo di un'immensa serenità che continuo a percepire ogni volta che la osservo."

4: Che tipo di emozione avverte quando dipinge un paesaggio? Diciamo che lei nasce come paesaggista e poi la figura verrà dopo. 

R: “Mi colpiscono molto i colori vividi dei paesaggi, un tramonto oppure un sottobosco, un paesaggio autunnale sono tra i miei preferiti: prediligo i colori caldi cercando comunque di creare tocchi originali e mischiando le varie tonalità. Sono affascinata ad esempio dalla trasparenza delle acque e tutto ciò che riguarda il mondo marino”.

5: Cosa ne pensi dell’Arte Contemporanea presentata alla Biennale di Venezia e definita dunque Concettuale?

R: “A mio parere nelle varie Esposizioni dei padiglioni della Biennale d’Arte, dovrebbero essere presenti opere più tradizionali, non performance o installazioni concettuali. Il messaggio trasmesso da tali performance non mi comunica molto , anzi desidero citare le note “Mani” scolpite di Lorenzo Quinn che rappresentano il superamento delle diversità, degli ostacoli protendendo verso un incontro di più culture. In genere l’arte contemporanea deve segnalare ad esempio un problema mondiale, deve gridare e lanciare un messaggio al mondo Intero.”

6: “C’è un luogo della memoria, un episodio della sua infanzia che ha segnato un po’ il suo percorso di vita e dunque ha influito le sue opere e che desidera raccontarmi?”


R: “Quando inizio un’opera d’arte, cerco sempre di capire quel quid che lo fa nascere e spesso mi domando “Cos’è che è scaturito in me da farmi rappresentare ad esempio questa donna?” Essendo ad esempio mancata mia madre, dipingo bimbi felici, spensierati che sono gioiosi con le loro mamme e dunque pongo in evidenza questa mancanza. L’opera ad esempio dal titolo “Ho smesso di piangere”, rappresenta un po’ me stessa e del mio superamento di un periodo piuttosto difficile della mia vita: come dico nel titolo, “Ora cerco di non piangere più”.

Opere: 

                       
            "Pensando a Monet", olio su tela, cm 70x60, 2019


                   
          

                           "Spensieratezza", cm 70x60, 2019



           


                            "L' amica distratta", cm 70x50, 2018



  Contatti di Simonetta Secci:

 Sito web:
https://www.simonettasecci-pittrice.it/ 

Email:
simonettasecci@libero.it 


Cell: 
338  7517075