mercoledì 26 gennaio 2022

Un viaggio emozionante tra le sette note

 La carezza musicale di Elisabetta De Maria 


a cura di Silvia Ferrara



Quando parliamo di musica, sappiamo di certo che le tematiche inerenti sarebbero tantissime: tuttavia uno degli aspetti che emerge in modo spontaneo è come nel corso dei secoli, nonostante si siano succeduti stili e artisti di ogni genere, contaminazioni varie, il mondo delle "sette note" , abbia mantenuto una dimensione in connubio con l'animo. 

Qualsiasi pezzo musicale che ascoltiamo diventa una singolare recita dei sentimenti più nascosti e molte volte ci si sofferma su alcune parti dell'aria musicale che da un lato sottolinea l'esecuzione preziosa, dall'altra evoca un'Iper-realtà dell'animo. Dunque ogni genere che ascoltiamo, dalla classica a quella trap dei tempi più odierni, va sentito ed Osservato con emozione e passione, non dimenticando l'interpretazione del brano; ho inserito di proposito il termine osservare proprio perchè quando nasce una melodia il compositore compie un processo suggestivo ovvero si pone in un angolo e la osserva come se stesse guardando da una "finestra immaginaria". 

Una famosa citazione dello scrittore Aldous Huxley racconta ciò che viene espresso dall'animo : "Dopo il silenzio, ciò che descrive meglio l'indescrivibile è la Musica". 

E quando racconto la "musica", nasce una sorta di necessità emozionale di citare Elisabetta De Maria, un'artista della quale avevo già scritto in precedenza che incanta sia con la pittura che con composizioni armoniche ; citando alcune sue note biografiche, dopo essersi laureata in 5 anni con il massimo dei voti al Conservatorio G.Verdi di Torino, la De Maria ha trasmesso con passione e dedizione i suoi insegnamenti agli allievi preparandoli proprio per gli esami al Conservatorio. 

Elisabetta De Maria ha completato i suoi studi seguendo composizione, direzione d'orchestra, studio del canto sia lirico che jazz. 

La dimensione che l'artista trasmette da parecchi anni è "compositiva luministica"che costituisce una sorta di carezza per l'udito.  Una figura molto importante nel suo percorso di studi è stato il Maestro Francesco Prestia (già vicedirettore del Conservatorio di Torino) che fin dal primo incontro con Elisabetta, ha intuito come fosse presente un"disarmante" talento. 

Il suo cammino musicale si è arricchito di importanti collaborazioni: cito per esempio Andrès Lopez, noto violoncellista e direttore d'orchestra italiano . Proprio con lui Elisabetta De Maria ha preparato una pregevole masterclass coinvolgendo molti allievi. 

"Prima sentire poi comporre": questo breve aforisma racchiude ciò che la De Maria prova quando si avvicina alla sua amata musica. Parlando con Elisabetta è emerso come la rappresentazione musicale compositiva rappresenti una sorta di ultimo passaggio del suo cammino in quanto ciò che a cui dona grande importanza è il rapporto che nasce tra lei e l'allievo. 

Sorge uno speciale dialogo tra lei e i suoi studenti che li conduce di certo a imparare ma non solo, narra una personale dimensione interiore ove si evidenziano legami unici. 


Ecco alcune foto di Elisabetta De Maria 





                                             Elisabetta De Maria con Francesco Prestia e "Aida"





                                                               L'emozione del suo Pianoforte






                     
                                                         Elisabetta con le sue allieve













                                                       Con il Maestro Andres Rodrigo Lopez