lunedì 23 settembre 2013

Una mostra davvero splendida


Una vibrante e singolare linearità, un'attenzione ad una figurazione ricca di luce ed un dialogo tra paesaggi suggestivi e soggetti che richiamano popolazioni del Sud America ed Oriente appartengono all'estro creativo di Raffaella Pasquali.
Andrea Zampollo esprime nelle sue opere un personale stato d'animo che rievoca la realtà quotidiana capace di proiettarsi senza alcuna "frenesia"; l'artista compie una ricerca che richiama un dialogo diretto con il mondo interiore.
A tal proposito vorrei porvi qualche cenno biografico di entrambi gli artisti. Dopo essere nato a Ostellato, in provincia di Ferrara, negli anni 80 Zampollo si trasferisce a Torino per studi universitari. Nel 2008 inizia un percorso artistico mosso dal desiderio di "cercare attraverso l'arte la possibilità di ritrovare la realtà nella sua bellezza".
Le tecniche studiate si diversificano parecchio ed ogni opera sembra presentare uno studio "contemplativo" di attimi legati alla vita quotidiana.
Il mondo naturalistico, così come quello figurativo sottolineano una interessante dimensione intimistica e direi poetica dell'arte di Zampollo. Lo studio anzidetto della realtà, mostra una ricerca del "silenzio" , di quell'attimo suggestivo ed unico dal quale poter cogliere molti aspetti di una realtà intimistica e singolare.
In tale ricerca e studio di una realtà intimistica lo sguardo dell'artista osserva ogni attimo con curiosità proiettandosi come singolo narratore di di messaggi emozionali, reconditi.
Parlando poi brevemente di Raffaella Pasquali, sappiamo che nasce a Torino e dopo gli studi classici ed universitari, nel 2002 si iscrive all'Accademia Pictor dove segue corsi di pittura dei maestri Antonietti e Musolino. Dopo aver sperimentato varie tecniche, la pittrice identifica la pittura ad olio come il linguaggio più adatto al "proprio sentire".
La Pasquali è affascinata dai viaggi nei quali emerge non solo un'attenzione al luogo geografico ma all'aspetto culturale del luogo stesso: le sue opere appaiono simili a "scatti fotografici" che dipingono un attimo emozionale.
Ogni attimo "rubato" alla realtà di tali popolazioni così lontane da noi sembrano allontanarsi dalla stessa realtà per immergersi in un mondo interiore, quasi musicale.
La Pasquali elabora le sue opere avvalendosi di una particolare sensibilità immaginativa che dà forma a figure ricche di singolare intensità e segue un percorso pittorico "chiaroscurale" suggestivo. Nei luoghi e nelle persone incontrate da Raffaella Pasquali sussiste un mondo interiore dai quali attingere nel nostro quotidiano.
C'è un vero desiderio della pittrice di allontanarsi da mere ricerche estetiche per raggiungere una sorta di essenzialità.
L'universo pittorico che prende forma in tale esposizione è ricco di stupore e note poetiche: gli artisti rappresentano “talismani virtuali” ai quali è stato fatto il prezioso dono di plasmare l'arte un po' nascondendo e un po' svelando i propri segreti.
Proprio nel momento in cui l'arte di Zampollo e Pasquali appare più immediata, vitale e suggestiva, i tocchi di pennello appaiono molto schietti e a tal proposito, vorrei citare una nota frase tratta da un romanzo di Luis Sepùlveda:"...Respira. Senti la pioggia. E' acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, e poi il sole arriva come sempre come ricompensa dopo la pioggia...volerai, il cielo sarà tuo".
Tale frase accomuna le opere dei due artisti in quanto evidenzia come in entrambi sussista una continua ricerca di un mondo interiore ove regnano lo stupore e la semplicità.