giovedì 24 marzo 2016

L'energia pittorica di Francesco Pastore

A cura di Silvia Ferrara

Francesco Pastore nasce a Cosenza nel '76. Persegue un cammino di studi artistici presso il liceo "U. Boccioni" di Cosenza laureandosi con lode in D.a.m.s. (disciplina delle arti, della musica e dello spettacolo).
Si specializza in restaurazioni di manufatti artistici con attestati conseguiti presso la Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e storici della Calabria con stage presso il Museo del Louvre di Parigi e del Prado di Madrid.
L'arte essenzialmente figurativa di Pastore pare essere in un continuo "viaggio" che percorre varie tappe attraverso la raffigurazione di paesaggi, scorci di natura, fiori eseguiti con la raffinata tecnica dell'acquerello. Molti luoghi rappresentano angoli di luoghi e natura che richiamano attimi importanti di ricordi  vissuti dall'artista e ciò che emerge con disinvoltura è un perpetuo ritmo artistico che emoziona il fruitore.
Le sue pennellate conferiscono alle opere una dimensione del tutto nuova che pone in risalto una continua armonia tra forme e colori.
Ogni paesaggio raffigurato possiede un interessante "dualismo", talvolta si evidenzia una pittura più leggiadra che non lascia molto all'improvvisazione, tal'altre alcuni tocchi appaiono più impegnati, colmi di una forte Potenza comunicativa.
Guardando con attenzione alcune opere più recenti di Pastore, si può notare un cambiamento della sua pennellata che oltrepassa il figurativo ed entra nei "meandri" dell'immateriale: cosi dietro ad un albero, un fiore sono presenti tocchi leggiadri, impalpabili che richiamano "discorsi pittorici" i quali vanno oltre la materia, creando un mondo colmo di  energia.
Il colore rappresenta un mezzo per esprimere emozioni nascoste e c'è il desiderio di realizzare soggetti delicati ma altamente espressivi; cosi la sua gamma cromatica è talmente variegata da creare racconti quotidiani ricchi di armonia e Spirito.
La tecnica di Pastore impreziosisce molto le opere e gli dona la possibilità di manifestare il proprio "io" cogliendo e un po' rielaborando alcune dimensioni figurative con una vivace realtà segnica.

"Primavera che fu"

                                      "Madonna della Consolazione"