giovedì 21 marzo 2019

Un rapporto Simbiotico

Il linguaggio contemplativo dell’Arte

A cura di Silvia Ferrara

Un fluire dolce e “armonioso” è presente nel mondo pittorico di Antonella Zaia. Avvicinandomi alla sua Arte ho avvertito una passione e partecipazione alla scoperta di creazioni suggestive che estrinsecano un mondo interiore, aldilà della cruda realtà.
Il suo tocco è “morbido”, mai banale alla ricerca di un impeto compositivo con slanci appassionati, colmo di una rara maturità artistica.
"Anche se sono spesso nelle profondità dell’oblio, c’è ancora calma, pura armonia e la musica dentro di me”. Tale affermazione del famoso Van Gogh, fa avvicinare la nostra anima a quella della Zaia; le sue opere mostrano un’emozione coloristica evidente e una personalità delineata da Forza e armonia.
Antonella Zaia si avvicina all’arte per “passione e casualità” e desidera ricreare un discorso pittorico, alquanto tradizionale ma al medesimo tempo ricco di rinnovamento.
Nelle composizioni pittoriche della Zaia sussiste una “dimensione” delicata che richiama di frequente la purezza e la tenerezza dei bambini, rappresentanti di un’energia rinnovatrice, inarrestabile.

A tal punto vorrei porle alcune domande per farla conoscere sempre di più in un’atmosfera di grande intensità



1: “Antonella Zaia, molte sue opere, principalmente di “matrice figurativa”, rimandano agli aspetti  delicati ed eterei dei bambini e non solo: secono lei ogni suo quadro può essere considerato una sorta di teatro aperto all’anima, atto ad emozionare e creare nel fruitore pathos ed emozione?”

R: Certamente è proprio per questo che mi sono avvicinata all'arte, per riuscire ad emozionare. La mia continua ricerca di soggetti, generalmente di bimbi ma non solo di bimbi, deve in primis trasmettere emozioni a me per poi trasferirle su tela ed emozionare gli altri.



2: “Tra le molte opere che hanno attirato la mia attenzione, di certo desidero citare “i bambini innamorati”, un dipinto che mi porta alla mente un noto aforisma di Bobin:  “I bambini sono come marinai, dovunque si posano i loro occhi è l’immenso”. Come commenta a tal riguardo?”

R: Io ritengo che i bambini trasmettano con i loro occhi la purezza,  l'innocenza e sì  Bobin ha ragione nel definire i bambini come marinai e che nei loro occhi è l'immenso, mi trova vicina alla sua definizione, perché proprio nei loro occhi, per me, è racchiusa la loro capacità di trasmetterci la loro ingenuità ma allo stesso tempo la loro piccola grandezza. Io spero di riuscire nel mio piccolo a cogliere tutto questo e a trasmetterlo nei miei dipinti.    

                                     


3: “Il mondo figurativo da lei rappresentato con grande maestria, pare combinare forme, figure conosciute come l’universo dei bambini, paesaggi e fiori, con dimensioni che desiderano andare aldilà del visibile: sussiste una composizione artistica che vorrebbe addentrarsi in un luogo un po’ onirico?”


R:  Il disegno onirico è una tecnica proiettiva dove si possono esprimere contenuti ed espressioni profonde del mondo interiore, quindi nei dipinti vengono portate alla luce alcune zone del nostro mondo interiore con gli stessi meccanismi dei sogni. In questo modo si è  liberi di esprimersi in modo diretto e con minor controllo.                           




4: “Il suo linguaggio artistico alterna un senso di prospettiva tra la forma e il colore: noto una sorta di richiamo dell’inconscio; si può notare una sua personale e armoniosa spiritualità e una propensione al “reale figurativo”?


R: Sicuramente nel mio linguaggio artistico c'è un'alternanza di forma e colore che esprimo nelle varie tecniche che utilizzo nei miei dipinti. La mia scelta di prediligere il figurativo e soprattutto con l'acquerello nasce certamente da un mio inconscio rapporto che ho con il dolore che sono riuscita a superare avvicinandomi all'arte.




5: “C’è il desiderio di un cambiamento nel suo percorso pittorico?”

R: Come ben sa io sono una pittrice autodidatta, certamente c'è sempre la voglia di migliorarsi ma più che un desiderio di cambiamento, penso a un completamento. Ho il desiderio di mettermi alla prova con materiali nuovi, materici,  con malte e gessi per creare tridimensionalità. Ho voglia di sperimentare e mischiare varie tecniche atte a migliorarmi usare anche la pittura su piastre in ceramica con la tecnica di olio molle, cottura terzo fuoco e usare nuove malte materiche.



6:" Mi può raccontare come nasce il suo rapporto con la "silente ed energica" forza dei bambini "?

R: Non so nemmeno io raccontare che cosa mi attrae nel scegliere i bambini per i miei ritratti,  la loro forza espressiva, la loro ingenuità, i loro occhioni che penetrano nell'anima di chi li sa osservare, ed è proprio quello che cerco di provare a trasmettere emozioni che emozionano prima me e che emozioneranno lo spettatore che si sofferma a guardare i miei dipinti.




7: "Come nascono le sue opere, istintivamente o seguendo un'accurata riflessione?"

R: Se devo essere sincera le mie opere nascono a volte istintivamente guardando ad esempio un giornale, altre invece sono proprio una instancabile ricerca di visi particolari, gli sguardi dei bambini, i loro occhi che esprimono gioia, felicità ma anche indicibile tristezza e quando trovo in una foto tutto quello che mi stuzzica la creatività mi metto subito all'opera.



8: " Quale metafora userebbe quando le parlo di Arte in genere?"

R: Arte in genere mi porta alla mente emozione e colore. Non so se sia giusta come metafora ma tutto nella mondo dell'arte sia essa pittura scultura o altro si accomuna il tutto nel trasmettere la propria visione del soggetto per attrarre i propri spettatori.




                              "I bambini innamorati"
                          Dipinto su tela, tecnica acrilico





                                   "Maternità"
Dipinto a olio molle cottura a terzo fuoco su piastra di ceramica






"Le Magnolie" 
Opera strutturata su cinque tele dipinte a olio