martedì 28 dicembre 2021

Le splendide figurazioni Iconografiche di Elisabetta De Maria

Il Prima sentire e poi dipingere 


a cura di Silvia Ferrara


Il lungo cammino dell'Arte ha avuto durante il corso degli anni un "iter" molto laborioso e a tratti colmo di travaglio: in questo periodo storico e talvolta filologico, l'Arte Figurativa è da considerarsi come una delle più importanti manifestazioni della coscienza interiore ed anche in parte una rappresentazione della società in cui il pittore vive. 

Attraverso una varietà di tecniche nasce il suo racconto visivo , un universo pittorico, un fenomeno espressivo ove si compongono soluzioni artistiche comunicative. Proprio un'intensa "composizione pittorica" è presente nelle opere di Elisabetta De Maria: quando ci avviciniamo ad un suo quadro si avverte la sensazione provata dal noto artista Cezanne: "Prima sentire e poi dipingere". La sua capacità espressiva si manifesta attraverso la ricerca di un sentimento interiore colmo di una rara autenticità melodiosa. 

La sua figurazione, eseguita con tocchi di maestria sapienti e ricchi di delicata immediatezza, ha acquisito nel corso del suo cammino artistico una "rivalutazione gestuale" ove ogni scelta cromatica ha creato uno spontaneo connubio con un'impronta naturalistica. Dunque sono presenti in particolare nelle sue opere più recenti , luoghi interiori ove si evidenzia la freschezza di elementi tridimensionali, legati certo alla figurazione ma ancorati ad un gesto creativo e raffinato assolutamente innovativo. 

Attraverso i suoi ritratti, Elisabetta De Maria crea una sorta di "Resa musicale e amorevole" che talvolta richiama la figurazione incantata dell'Infanzia e sussiste un volontario cromatismo che condensa varie suggestioni nascenti da importanti percezioni vitali.

Elisabetta De Maria nasce a Genova, vive tuttavia con la sua famiglia a Bardonecchia, una località situata sulle Alpi piemontesi; fin da piccola coltiva una grande passione per la pittura e il disegno e da molto giovane vince il concorso "Ti spunta un fiore in bocca", sponsorizzato da Colgate. 

Intraprende la carriera musicale diplomandosi in pianoforte con il massimo dei voti al Conservatorio G.Verdi di Torino. E da quel momento la De Maria ha iniziato un percorso di insegnamento preparando i ragazzi agli esami in Conservatorio: non ha mai abbandonato però la pittura e si è specializzata in ritratti, pittura decorativa e country. 

Nel 2019 alla Convention di Wichita le è stato conferito il Cda, Certificate Decorative Artist, e desidero sottolineare come sia l'unica artista italiana ad aver ottenuto tale titolo. Fa parte di importanti riviste americane e attualmente risiede nel Salento ove organizza corsi e seminari. 




A tal proposito desidero porle alcune domande per addentrarmi ancor di più nella sua splendida Arte:





1: Elisabetta De Maria, nelle sue opere è presente una ricerca compositiva cromatica che fa traslare attimi di malinconia in positività: "A volte le parole non bastano e allora servono i colori e le forme e le note e le emozioni" Quanto si avvicina al suo mondo artistico tale citazione di Alessandro Baricco?




R: Tantissimo.
Le parole sono un potente strumento di comunicazione, ma io stessa le riserbo a pochi, le centellino, a favore dei colori, dei tratti di colore, dell’arte in ogni sua forma. Tutte le mie creazioni si basano sulla ricerca costante e sulla sperimentazione degli accostamenti cromatici perfetti, sugli incastri delle sfumature nelle trame dei dettagli. Colori e note, senza dubbio, sono il mio mondo. Un mondo che mi appaga e riempie".  






2: L'opera intitolata "My Love"realizzata con colori pastello nel 2020,  una sensazione di "curiosità"; il fruitore desidera capire se nello sguardo di questa bellissima bambina, dipinta con eccelsa bravura, è presente un sogno recondito o un'introspezione vitale che cerca di avvicinarsi ad un'inaspettata dimensione spirituale. E' concorde con me e come commenta a tal proposito?



R: La mia bimba è una delle creazioni più intime, una che sento dentro come un pugno. Potrei dire che mi somiglia, ha lo sguardo basso, fantastica su quello che verrà, aprendosi agli accadimenti, con un velo di malinconia che pur essendo raro nell’infanzia le ho voluto comunque conferire. Ha la trasparenza ed entusiasmo della vita che ancora deve scorrere, la timidezza di chi si affaccia sul mondo senza sapersi ancora ben muovere. 




3: Ci sono alcuni quadri che chiamo anche io Progetti (proprio come fa la pittrice) che ritraggono  tendenzialmente il mondo animale: essi non solo richiamano la figurazione colma di tocchi sapienti e dinamici ma corrispondono alla ricerca di un'emozione ove ci si allontana da una tradizione figurativa per dirigersi verso una prospettiva musicale , con una prospettiva di vita nascente dall'interno. Cosa mi dice a tal proposito? 




R: Il mondo animale è ricorrente nelle mie opere, le attraversa in modo pieno e definito ed è un modo per imprimere su carta o supporti alternativi tutto l’amore immenso e le emozioni che mi legano visceralmente agli animali, in ogni loro forma. Sono emozioni che si declinano nei dettagli, dagli occhi acquosi e languidi dei cani, allo sguardo sornione dei gatti, al portamento fiero e regale. E ogni ritratto nasce non solo per rendere omaggio ai nostri amici a quattro zampe che ci camminano accanto, ma anche a coloro che non ci sono più ma che, esattamente come gli umani, lasciano tracce indelebili. 






4: Il suo "sentiero" artistico aleggia misteriosamente in una valle emozionale ove è presente una sorta di deserto di fecondità(ricordando una citazione di Goethe): i soggetti dipinti rievocano un'interna soggettività lirica che mostra il desiderio di un sogno metafisico. C'è stato un momento nel suo percorso artistico in cui ha avvertito il desiderio di avvicinarsi ad un mondo più informale?


R: Il mio sentiero artistico non ha argini, non ha un percorso ben definito, lo costruisco ancora e so che sarà così ogni volta che impugno una matita o un pennello. Io stessa mi stupisco ogni volta che un disegno prende vita, mi muovo come in preda a un fuoco sacro che mi guida, ma che non saprei spiegare a parole. Finisco e mi chiedo come sia possibile aver, ancora una volta, CREATO. So solo che le forme si delineano, i colori si mescolano, i volti si accendono di guizzi vitali e ogni volta che poso i pastelli e che vedo la fine di un lavoro piango. E ringrazio per questo dono che mi riempie il cuore e che sparge emozioni come fossero zucchero a velo. 



5: Tra i suoi progetti pittorici ce n'è uno a cui è più legata ed avverte un senso di legame e affinità particolari? Può svelarci un suo evento o collaborazione a breve termine di cui è particolarmente orgogliosa?



R: Sono legata a ogni creazione, ma se dovessi dirvi quella in cui mi identifico e che sento totalmente mia vi direi senza dubbio “La bimba”, la mia prima bimba appunto come dicevo su: è stata lei a spianare ed aprire la strada ai ritratti e volti, ma poi c’è anche Harley, il cane con gli occhiali e in realtà un po’ tutti i soggetti con animali.
Tra gli eventi che mi hanno reso particolarmente orgogliosa c’è l’assegnazione del Cda, per cui ho pianto moltissimo di commozione, ma anche la partecipazione all’Expo di Milano, tutte mete importantissime per me.
Due eventi che mi hanno messa a nudo, mi hanno fatto ripercorrere questa passione, costruita come un mosaico, un tassello per volta. Tutta la mia arte si basa sull’amore, e l'avere avuto tanti apprezzamenti dalle riviste di pittura, da tutte le persone che mi vogliono bene e che mi hanno stimolato ad andare avanti, mi ha portata a creare, dipingere, ancora e ancora. Cosa che spero di fare per moltissimo tempo, grazie a persone che mi hanno dato tanta fiducia e me ne daranno, come sogno e spero sempre". 





La Composizione misurata e Iconografica dell'opera The Brothers



a cura di Silvia Ferrara



La composizione misurata e colma di una figurazione solenne rappresentata dall'opera intitolata "The Brothers" di Elisabetta De Maria costituisce un progetto che definirei Iconografico . Ciò accade in quanto nel singoli bimbi dipinti con tocchi da Maestra d'Arte sono presenti atmosfere simboliche, in un alone di attesa, alla ricerca di cromatismi che rivelano "velature tonali". 

I volti dei bambini rimandano ad un importante aforisma dello scrittore Alessandro D'Avenia: "Ci sono due modi per guardare il volto di una persona. Uno è guardare gli occhi come parte del volto, l'altro è guardare gli occhi e basta ...come se fosse il volto".  

L'espressione degli occhi dei fanciulli è serena e fa si che il linguaggio trasmesso al fruitore sia chiaro, immediato, genuino come fosse una finestra sul mondo ove vibrano coscienze artistiche armoniose. Il dipinto è di certo un ritratto forse commissionato, tuttavia in ogni particolare presente si avverte un'intensa sintesi pittorica che pone in risalto una continuità tra un tocco di pastello e l'altro. L'"armonia coloristica" è tale da evidenziare una dimensione universale ove ogni tocco pare governare la scelta sulla tela della pittrice, ma non il pensiero che precede la creazione dell'opera che è Libero. 

Come anzidetto il quadro The Brothers  è certamente una commissione ma ciò che è nato  nel cuore della pittrice prima dell'esecuzione è l'esigenza interiore e comunicativa di rappresentare il regalo più bello che possiamo ricevere, La Famiglia. Cito una nota frase di Madre Teresa: "La felicità più grande? Essere utili agli altri. Il sentimento più brutto? Il rancore. Il regalo più bello? Il perdono. Quello indispensabile? La Famiglia". 

La scelta inoltre di porre in evidenza la posizione Seduta dei tre fanciulli, fa ricordare come siano innumerevoli i messaggi intesi come comunicazione "Non verbale": la postura dei due bimbi maschietti con le gambe leggermente divaricate sottolinea un senso di emozione e tranquillità verso un fruitore che li sta guardando, mentre una lieve timidezza si avverte nella gestualità un pò di chiusura della bambina. Tuttavia aldilà di una ricerca gestuale voglio ricordare come il dipinto sia una sorta di connubio tra una figurazione più tradizionale e un pensiero più espressionista che mostra moltissime sfaccettature. 




                                        

                                        The Brothers, 

                                        tecnica pastello, cm 40x60, 2020



My Love

tecnica Pastello, cm 32 x24, 2020



                                                

                                               Africa's Family

                                         tecnica pastello, 45x75, 2020



                                         

                                                           Mirandina

                                                    tecnica pastello, cm 28x40, 2021




                                                     Being a Mother

                                           tecnica pastello 35x45, 2021

                            



                                                      Nico

                                                Tecnica pastello, cm 29x32, 2020 

lunedì 6 dicembre 2021

Lettura dell'Opera: "Fantasie di Mare" di Lorella Lauricella

 Il figurativismo e l'astrazione creativa 


a cura di Silvia Ferrara


Nell'opera intitolata "Fantasie di Mare" sussiste un'emozione che definisco en plein air in quanto si avverte dai suoi tratti pittorici il desiderio di composizioni delicate e immediate, dirette verso l'Eternità, al cospetto della Natura : quando parliamo della Madre del Creato intendiamo il concetto in senso molto ampio, ove può essere paragonata ad una "Dea che scorre lungo il Creato a Fecondarlo, e proprio di Natura aveva l'austero nome "(U.Foscolo). 

La Natura implicita nel linguaggio espressivo alterna un significato di intenso rapporto tra la Forma e il Colore, dando comunque prevalenza ad un "figurativismo" ai confini di un'astrazione creativa. 

Tale aspetto dualistico è presente in particolar modo in tale opera e richiama un'espressione indubbiamente poetica come una rievocazione di un concetto del noto Giulio Argan: "Le poetiche del mondo Informale e del Figurativo sono liriche dell'espressiva incomunicabilità: l'arte aveva riposto nella Forma una sorta di tradizione e necessità in cui il mondo pittorico Comunica, è relazione con la suddetta Forma". 

La percezione di un dinamismo in equilibrio tra Forma e Informale è un processo creativo che si è evoluto nel corso degli anni ed ha posto in evidenza la ricerca di un addentrarsi dentro la situazione. 

La policromia dipinta nei tratti degli Sguardi sottolinea un'effervescente  luminosità che accresce il desiderio del fruitore di rendere propria una sorta di visione istantanea che rappresenta una sensazione di pace e serenità. 

Le immagini che fuoriescono anche solo dai volti delle figurazioni dipinte evidenziano un importante senso "prospettico"ricolmo di un perpetuo catarsi. Addentrandoci ancora di più nella parte più simbolica dell'opera, si nota come le tre sirene siano creature misteriose e che richiamano le poetiche di Omero; il loro bel Canto conduce alla "conoscenza assoluta" e la loro rappresentazione (si capisce anche dalla dolcezza della piccola)  fa intuire come la pittrice desideri condurre il fruitore in una dimensione spirituale e divina. 

Sussiste però un secondo significato sempre presente nel simbolo della Sirena ovvero la ricerca di una simbiosi totale tra l'uomo e la Natura: le meravigliose Sirene dipinte con innata maestria da Lorella Lauricella creano un connubio primordiale e colmo di lirismo con il Mare. 

L'acqua è intesa come elemento iconico con significati contrastanti ovvero il luogo dove tutto ha origine ma anche il momento ove termina. 

Tra le onde del mare ecco fuoriuscire le molte tonalità di Blu che si avvicendano tra le lievi increspature nascenti dai delfini: si avverte il desiderio di una ricercata e profonda libertà e di un luogo infinito. 

"Forse al Blu non c'era fine, forse cielo e mare continuavano a specchiarsi l'un nell'altro in eterno: senza mai congiungersi. Era qualcosa di troppo grande per poter anche solo essere pensato, era l'Infinito.  (Lucia Troisi). 




Opera descritta: "Fantasie di Mare"
















Alcune foto dell'evento inauguratosi il 4 Dicembre dal titolo "Percorsi d'Arte", presso il Centro Primola a Imola 
Esposizione personale di Lorella Lauricella e Marilina Scuoppo.