venerdì 18 marzo 2022

La Dimensione Eterea Contemporanea di Antonella Pinto

 Un sapiente Fare Virtuoso 


a cura di Silvia Ferrara


Si racconta che il nostro "cammino esistenziale" sia strettamente legato ai primi anni di vita e secondo la credenza dei popoli  antichi, inconsciamente esprimiamo una dimensione creativa legata alla memoria. 

Dunque l'Arte possiede un intenso Nutrimento che nasce dai ricordi, anche quelli più nascosti. 

Questo delizioso connubio tra l'Arte e la memoria è presente nel percorso espressivo di Antonella Pinto, una pittrice che narra attraverso le sue opere un imponente deserto di fecondità ovvero un luogo misterioso dell'animo colmo di vivificazioni incancellabili, eterne. 

L'espressione anzidetta risale al famoso Goethe e descrive il mondo artistico della Pinto evidenziando nella sua ricerca figurativa una sorta di poetica soggettività legata ad un profondo amore per l'arte. 

Antonella Pinto ha una grande passione per il Ricamo e

così commenta: "Riesce ad immergermi in un'altra dimensione, ed è capace di farmi dimenticare il resto della realtà che mi circonda". 

Un aforisma descrive il rapporto intenso che la Pinto avverte quando racconta come l'Arte sia presente con forza nella sua esistenza: "La vita è un'enorme tela: rovescia su di essa tutti i colori che puoi". Tale citazione del noto artista Danny Kaye rimanda alla singolare ricerca che la pittrice desidera fare ovvero creare una "sorgente profonda" vitale che lascia intendere il mondo artistico vissuto come necessità interiore. 

La sua ricchezza compositiva si manifesta attraverso l'arte figurativa protesa alla perpetua ricerca del Bello assoluto e di una liricità poetica. 

Antonella Pinto risiede a Locorotondo in provincia di Bari. Ha seguito con ottimi esiti gli studi in Giurisprudenza e la specializzazione in Criminologia; nel frattempo è emersa con energia la sua passione per l'arte e per il ricamo. All'inizio ha cominciato a "ricamare piccole cose come centrini, lenzuolini e bomboniere; poi un paesaggio in particolare ha rapito la sua attenzione e da tal momento è iniziato il suo percorso artistico finemente elaborato seguendo un raro esito creativo e cromatico. 


In un recondito tempo sospeso

 Recensione dedicata all'opera intitolata "Jack Russell"


Nell'arte di Antonella Pinto, sussiste un'"atmosfera luminosa" che richiama grandi capacità narrative ed espressive: attraverso l'elegante tecnica del ricamo desidera fissare una sorta di composizione figurativa donandole freschezza e naturalezza. 
La sua intuizione artistica è in parte lirica e in parte poetica e coglie quel "luogo"dell'animo più segreto e pure. 
Non c'è solo lirismo e poesia nella sua dimensione artistica ma nella figurazione c'è anche un'"iconica rappresentazione" versatile che delinea un itinerario intenso e armonico. Attraverso la raffinata tecnica del ricamo, sussiste il desiderio della Pinto di ricercare una sorta di equilibrio dell'Io Interiore e porre esso in armonia con ciò che ci circonda. 
Una citazione del celebre scrittore Gabriel Garcìa Marquez evidenzia come ricamare doni la possibilità di fermare il tempo, avvicinandosi ad un'altra dimensione, sospesa, eterea.  "Non lo guardò, non interruppe il prezioso ricamo, ma la sua decisione socchiuse una porta da cui entrava un mondo intero". 
Tale frase evidenzia come la tecnica sia un quid prezioso che ha di certo origini molto antiche (i primi esempi risalgono ai tempi degli Egizi ove si avvalevano di una tecnica di giunzione di filati per congiungere teli e pelli).
Desidero tuttavia sottolineare il Fare virtuoso di Antonella Pinto in particolare nell'opera intitolata "Jack Russell" , ove proprio nella rappresentazione del fedele amico dell'uomo si  richiama la presenza di uno sguardo che narra un sogno metafisico. 
La scelta delle ombreggiature e dei punti luce presenti negli occhi e nel volto complessivo non è casuale ma comunica la presenza di "accordi lirici e musicali". 
Ogni particolare del cagnolino è creato seguendo un luogo sognante ove si esternano irripetibili "meditazioni catartiche"
L'opera ricamata è forse su commissione ma si avverte una personale evoluzione dell'artista ovvero un cammino che desidera oltrepassare ogni stereotipo per recarsi in un dinamismo cromatico avvolgente: tale concezione si avverte soffermandosi sulla distesa di fiori realizzata sullo sfondo dell'opera. 
La Gamma cromatica delle corolle floreali è stata scelta con accuratezza e richiama una favola deliziosamente onirica ove ogni tocco e singolo particolare rievocano l'Araldo di un nuovo giorno. 




Opera di Antonella Pinto: 




                                                     La viuzza di Locorotondo
                                               cm47x59, anno 2019
                                                  ricamo con telaio, ago e cotone




                                                        In vino Veritas
                                               cm 44,5x59, anno 2022
                                                       tecnica del ricamo 







Mercedes "Ali di Gabbiano"
 cm 42x33 , anno 2020
da notare nel ricamo sono state utilizzate matassine argentate (nei particolari)






                                                         Jack Russell
                                                   cm 27x31.5, febbraio 2022
                                                  lavoro ricamata a mano con telaio , ago e cotone