martedì 5 febbraio 2013

La dimensione poetica di Mamo

Il 1 febbraio alle ore 19 presso lo Studio Colore & Calore di via San Secondo 68c si e' inaugurata un'esposizione che ha rapito l'attenzione di un folto pubblico. La creativita' e la tenacia della gallerista Enrica Merlo e un po' anche mie, si sono rivelate interessanti doti nel proporre bravi artisti.
Durante l'inaugurazione le opere di Mamo, un artista che ha saputo creare un vero e proprio verbo pittorico personale, sono state presentate dal maestro Giorgio Giorgi che con un animo poetico ha letto il mio personale cenno critico.
Se guardiamo le tele esposte, notiamo subito che il tema piuttosto ricorrente è la città di Torino, osservata da più punti di vista. In ogni quadro di Mamo si delineano virtuosismi artistici che appaiono essere  dei messaggi visivi, rimandanti ad atmosfere piuttosto suggestive.
A tal punto, prima di una mia riflessione critica, vorrei porre qualche cenno biografico artistico di Mamo: dopo aver frequentato con buon esito gli studi Classici, Mamo si accorge molto presto che la sua grande passione è di certo  il disegno. Durante il corso degli anni l'artista si esprime attraverso varie tecniche come la matita, il carboncino, la tempera e l'aerografo.  Inoltre Mamo poco alla volta si appassiona alla pittura ed alle arti grafiche in generale e così anche alla fotografia ed alla cinematografia. L'artista dal 2010 approfondisce la sua passione per la pittura seguendo le orme del maestro Giorgio Giorgi e partecipa ad una collettiva presso la Galleria Emma Infante.
La mostra intitolata  “Tourist in Turin”, è una sorta di racconto, un viaggio virtuale ove un turista avverte in sé un senso di trasfigurazione della realtà e cerca di guardare la città di Torino con occhi luminescenti, emozionati.
Vorrei porre una brevissima riflessione su come ogni parte un po' nascosta i della città possa essere considerata un insieme di espressioni artistiche che rimandano a tessere virtuali di mosaico.
Ogni angolo così ricco di fascino e segreti rappresenta un insieme di piccole tessere di mosaico che poco alla volta riempiono un'ipotetica grande tela. E su di essa si susseguono giochi tonali, contrappunti cromatici, luoghi dipinti da Mamo con passione e maestrìa.
Se pensiamo per un attimo alla parola “mosaico” notiamo che il termine ha origine dal greco e tra i molti significati, ricordiamo che si può tradurre in “opera paziente, degna degli dei”; ciò colpisce molto perchè aldilà del significato storico ritengo che le opere di Mamo rappresentino un'alta e paziente espressione artistica.
Proprio con pazienza e grande creatività Mamo percorre il suo cammino artistico sperimentando a tratti una singolare immediatezza visiva e coloristica, altre volte predilige un'inventiva più riflessiva.  
Pongo inoltre una secondo breve riflessione. Se guardiamo i quadri con attenzione, ed in particolare l'opera dal titolo "BattiTO d'ali" si può notare che  sussiste la possibilità di esplorare un mondo policromo e ricco di particolari piuttosto onirici che si avvicina per certi aspetti a quello di Roy Lichtenstein. Allontandosi tuttavia da simbologie fumettistiche, Mamo richiama in tale quadro una via centrale di Torino e il cielo dipinto denota  virtuosismi singolari,  linee di una farfalla che donano al dipinto un senso di assolutezza estetica.
Vi invito a visitare la mostra che dura fino al 15 febbraio per ammirare la bellezza delle molte opere ed entrare nel mondo di Mamo ricco di espressivita' e molto personale.