giovedì 3 gennaio 2013

Una serata dedicata al Bel Canto



 
Talvolta nascono serate molto speciali che rivelano essenze misteriose e regalano attimi talmente coinvolgenti da creare una vera e propria magia. E' cio' che e' accaduto il 21 dicembre nel suggestivo "Studio Colore & Calore" in via San Secondo 68c a Torino.
Evento dopo evento Enrica Merlo delizia il fruitore con una fresca inventiva ed un sublime acume.
La protagonista indiscussa della serata dal titolo "Il calore del Natale e del Bel Canto" e' di certo la musica ed in particolare la splendida voce del tenore maestro Sergio Cerutti.
Se pensiamo per un attimo a quante siano le vicissitudini che anno dopo anno hanno avvolto l'opera la nostra mente deve risalire agli ultimi anni del 1500, a Firenze dove un gruppo di uomini di cultura chiamato "Camerata de' Bardi",ha formalizzato l'idea di un canto ispirato al teatro classico.
Gioacchino Rossini, dopo molte vicende storiche, cercherà di diminuire le differenze tra l'opera francese ed italiana, e dopo di lui molti nomi oggi noti.
Allontanandoci da cenni storici sull'opera lirica italiana, mi appare appropriato mettere in evidenza come sia sorta una grande emozione nell'ascoltare la voce di Cerutti. Spontaneamente, ascoltando il canto del maestro, si crea un lungo viaggio da raccontare ove la musica e l'arte creano un connubio che porta all'estasi.
Sergio Cerutti inizia i suoi studi accorgendosi che dentro di se' e' nata la grande vocazione del canto: dopo aver seguito la guida del noto tenore Enzo Sordello, prosegue il suo "cammino" vocale frequentando studi accademici a Torino di un certo valore. Dopo molte esperienze teatrali di successo, il tenore svolge una notevole attività concertistica con il direttore d'orchestra Antonello Gotta.
Tra le molte esibizioni vorrei ricordare che nel 2011 Cerutti ha tenuto parecchi concerti in Sud America, Corinto, ed altri luoghi di notevole rilevanza. Nell'anno 2012 partecipa a varie tournee' in alcune localita' giapponesi fra le quali Tokyo, Fukishima e Onahama.
Bello evidenziare come il canto del tenore Cerutti astragga l'uditore dalla realtà per portarlo in un mondo di leggerezza e suggestione molto emozionante.
E', direi, quasi inevitabile imbattersi in perpetui richiami di come l'arte musicale evochi il concetto noto già all'arte pittorica della presenza di due elementi fondamentali ovvero la Bellezza assoluta e la presenza di bagliori di luce.
Tali due elementi appena citati si rivelano essere alleati preziosi della musica e più in particolare del canto magnifico del maestro Cerutti.
Se pensiamo alle infinite arie musicali, sia più note che non, ci accorgiamo che in ogni singola nota è presente una “luce” intensa che illumina sia il mondo più reale che quello più allegorico.
Attraverso atmosfere liete e sublimi, sono presenti simboli e concetti allegorici; l'elemento della luce fluttuante nell'arte musicale sembra essere un punto di forza, un concetto emozionale unico.
Mi piace pensare che i  bagliori di luce anzidetti possano essere una sorta di regista virtuale che seguendo antichi precetti caravaggeschi possa rendere reale ciò che non lo e' e viceversa.
Questa serata dedicata al canto con una luce intensa illumina i giorni che precedono le feste ed e' certamente di buon augurio per l'anno nuovo.