martedì 26 ottobre 2021

Le Visioni riflessive di Emanuela Lo Presti

Singolari composizioni espressive e visualArt



a cura di Silvia Ferrara



Nell'arte di Emanuela Lo Presti è presente un turbinio espressivo ed emozionale che trascende ogni pulsione immediata per confluire in una dimensione ove l'opera "racconta", si allontana da un'essenza ermetica per immergersi in una nuova via esistenziale. 

Il processo creativo che è presente nell'arte della Lo Presti richiama una composizione che desidero definire pitto-scultorea per come si fa notare. 

Una nota citazione di Marc Chagall si avvicina al suo mondo pittorico: "Bisogna lavorare sul quadro pensando che qualcosa della propria anima entrerà a farne parte e gli darà sostanza". Proprio da tali parole sembra nascere un importante quid che attesta il grande valore interiore dell'arte della Lo Presti e di come il suo tratto distintivo diventi una sua importante trasmissione del sapere. 

Nativa e residente nella provincia di Torino, dopo gli studi formativi in ambito tecnico-contabile, e dopo aver lavorato nel settore amministrativo-aziendale, nel 2017 la sua espressione artistica si pone in evidenza attraverso la pittura a tempera su carta e cartoncino e su tela. 

Nel 2020, dopo aver seguito un workshop di pittura, realizza alcune Visioni che provengono dall'anima, e in particolare la pittrice avverte che la "fluidart" diventa la tecnica che coinvolge sia il suo cuore che il fruitore: attraverso stimoli costruttivi e a tratti anche psicologici nasce un'imperante progettazione pittorica che pone in risalto una realtà espressiva intelligente e costruttiva. 

Ciò che desidero ricordare prima di porre alcune domande è come nella sua produzione artistica più recente, sussista una creazione di particolari materici e coloristici che diventano un intenso "stargate" di emozioni. 


E dunque per addentrarmi ancor di più nella sua arte le porgo alcune domande:


1: Emanuela Lo Presti, le connotazioni espresse nel suo cammino artistico rimandano ad una dimensione ove si evidenzia una sorte di Monade, intesa come luogo ove nasce un principio generatore dell'Io Interiore: questo luogo così intriso di simboli è di certo il Mare. Cosa rappresenta per lei e quali sentimenti avverte quando lo inserisce nelle opere? 



R: Grazie Silvia, questa per me è una bellissima domanda, il Mare è da sempre la mia Casa, fin da bambina ho sempre amato le vacanze estive perché “si andava al mare”. Ho imparato a nuotare prestissimo, entrare in acqua per me è riconnettermi con la mia essenza più profonda, è entrare in uno spazio senza confini dove tutto è leggerezza, fluidità, fluttuazione e sospensione; è esplorare il grembo di Madre Terra da cui tutta la Vita ha avuto inizio. 

In età adulta, mi sono avvicinata alla subacquea, e per me è stato come riconoscere ancor di più questa connessione animica con il Mare, e quando, quasi per caso, ho incontrato la fluidart, è stato amore a prima vista, perché è stato come se il Mare mi avesse raggiunta, e nella sperimentazione di questa nuova tecnica artistica mi sono sentita libera, lontana da schemi, regole, proporzioni, prospettive… io quando verso il colore… gioco! Inclino la tela, passo un pennino per dare delle forme, soffio sul colore per accompagnarlo, ma soprattutto osservo il colore liquido che prende spazio liberamente sulla tela e mi innamoro ogni volta.





 

2: Ritengo tale citazione sul mondo dei colori in perfetto connubio con la sua Arte: " Amo i colori, tempi di un anelito inquieto, irrisolvibile, vitale spiegazione umilissima e sovrana dei cosmici perchè del mio respiro". Questa famosa citazione di Alda Merini racconta come le sue fasi creative abbiano e stiano subendo una notevole proiezione di cambiamento che la vede crescere nella sua esecuzione e far esplodere singolari espressioni coloristiche. Come nasce questa sua grande passione per i colori? 



R: La mia passione per i colori nasce con me, sono da sempre attratta dai colori, soprattutto vivaci perché mi fanno emozionare, e questo in ogni ambito, dalla pittura su tela, alla tinta delle pareti di casa, dall’abbigliamento, al make up, il colore per me dev’essere sempre deciso, in contrasto, che si veda, che abbia carattere, perché diversamente non mi comunica è come se parlasse timidamente sottovoce ed io non lo sento.





3: L'opera intitolata "Yemaya e i delfini di Atlantide", costituisce un dittico molto intenso e profondo ove la simbologia è grande protagonista: cito ad esempio la figurazione dei "delfini che proprio nell'età dell'Oro (parliamo di un tempo avanti cristo) venivano coinvolti in aiuto di guarigioni e nel riequilibrare il proprio benessere". Come s'inserisce tale scelta artistica e quale rapporto nasce con questa opera?



R: Quest’opera nasce da un canto, osservando il colore colato sulla tela ho sentito il canto del mare, il canto che i pescatori e i popoli tribali rivolgevano alla dea mare quale buon auspicio per una pesca proficua. Il colore delle tele non è certo “marino” ma l’emozione che ne è emersa è stata profonda ed ho voluto raccontare la storia, forse ancora poco conosciuta, dei delfini quali guaritori. Oggi quando incontriamo un delfino o semplicemente vediamo una sua immagine, proviamo un sentimento di gioia, per la purezza che trasmette questo cetaceo, ma nei tempi antichi, che invece si viveva a stretto contatto con i cicli della natura, e ci si curava con ciò che la natura offriva, i delfini venivano spesso chiamati per riequilibrare stati emotivi e per ricalibrazioni energetiche. Oggi tutto questo sembra essere stato dimenticato, ed io ho voluto rappresentarlo in forma un po’ differente, quindi nell’opera vediamo una serie di delfini con un cristallo sulla testa che circondano una figura femminile, la quale sta attivando un cristallo da apporre sopra la testa del delfino che le è di fronte. Ho voluto rappresentare quindi un momento iniziatico in cui i delfini si sono assunti il compito di portare benessere e riequilibrio energetico al “popolo della superficie”. 





4: Ci racconta come si evolve la sua tecnica cromatica che si chiama FluidArt che però esula da canoni classici di esecuzione e si avvicina ad una ricerca visionaria personale? C'è un'opera in particolare che desidera narrarmi? 



R:Come dicevo, per me la fluid è stata una grande scoperta, perché mi ha permesso di esprimermi liberamente senza nessun vincolo. La prima cosa che faccio è guardare la tela bianca, in quel momento sento che colore voglio colare, così preparo i colori e decido quale modalità di colata utilizzare. Nel versamento del colore mi fermo ad osservare lo spostamento fluido fino ad entrare in quello stato di fluidità, è come se in quel preciso istante fossi io a trasferirmi sulla tela. Una volta completata l’esecuzione lascio la tela ferma per l’asciugatura e una volta asciutta ripartono i giochi. La sposto, la appendo, la guardo e possono passare ore giorni o mesi prima che l’immagine si mostri, perché succede esattamente così, è come se mi arrivasse una visione ed io devo solo trasferirla dall’etere alla materia.  Voglio raccontarle come è nata l’opera “La Balena Madre” una delle mie ultime realizzazioni. Il 15 aprile 2021 prendo una tela grande, e inizio a versare vari colori vivaci che in apparenza non si prestano bene insieme, ma io sento di farlo lo stesso e così uso il giallo, l’arancione, l’azzurro, il verde acqua, il viola, il magenta, il bianco e il nero. E vado, decisa, senza sapere, né conoscere il risultato. Lascio asciugare, la guardo spesso, ma non sento ancora cosa ne sarebbe poi emerso. I mesi passano, nel frattempo trasferisco lo studio in uno spazio più grande e metto la tela in bella vista. Ogni tanto mi fermo, la guardo, la osservo ed entro nel colore. Solo un giorno, nel mese di settembre vedo una balena muoversi all’interno di una grotta nel centro della terra… e così dopo 5 mesi l’opera “la Balena Madre” giunge alla sua completa realizzazione.





5: Ritiene che la bellezza dell'Arte salverà il Mondo? (ricordando un cenno di un aforisma de "L'Idiota di Dostoevskij) Come avverte la bellezza nel suo quotidiano e come la rapporta all'Arte? C'è un colore in particolare con il quale sente un legame interiore? 



R: Dal mio punto di vista la bellezza è insita in ogni cosa, solo che spesso non ci permettiamo di osservarla perché conduciamo una vita fatta di ritmi incalzanti, sveglie mattutine e promemoria sul cellulare. L’Arte mi ha salvata, perché mi ha fatta rallentare e mi ha permesso di fermarmi ed osservare, da un nuovo punto di vista, ogni cosa, quindi non sono io che porto bellezza nella mia Arte, ma è stata l’Arte a mostrami la bellezza. In merito ai colori, sì io amo tutti i colori, ma quelli con cui ho una forte connessione da sempre sono le tonalità del blu, che ovviamente richiamano il mare e l’arancione perché da sempre lo ritengo un colore coraggioso, è molto luminoso, acceso, porta gioia e vivacità.




Ecco alcune opere della pittrice Emanuela Lo Presti: 






Titolo: Vulcano

Tecnica mista: fluidart su due tele laterali, arte materica su tela centrale con applicazioni di lapilli della colata lavica del 19.03.2021 dell'Etna e foglia d'argento, pittura acrilica su supporto mdf.

Misure: 2 tele 20x20cm, 1 tela 40x40 cm, supporto mdf 120x50 cm. 

Dimensioni totali con cornice 130x60 cm

Colori nero, rosso e argento








Titolo: "Yemaya e i Delfini di Atlantide"

Tecnica mista: fluidart, applicazione di delfini in fluidart, pittura acrilica, pezzi di vetro e brillantini. 

Misure: una tela 20x20 e una tela 20x30

Realizzazione: inizio agosto 2021 fine ottobre 2021




















 Titolo "La Balena Madre" 

Tecnica Mista: Fluidart, Pittura acrilica e applicazione pepita di vetro, brillantini e foglia d'oro

Misure 60x40 cm

Realizzazione: inizio aprile 2021 fine settembre 2021










Titolo "Il tuffo"

Tecnica mista: Fluidart su 3 tele 20x20 - pittura acrilica su pannello mdf con applicazioni di conchiglie, mosaico di Ravenna, pepite di vetro e sabbia colorata

Misure 80x40 cm

Realizzazione: inizio luglio 2021 fine agosto 2021








Titolo "Antartide"

Tecnica mista: Base fluidart con applicazioni di balene con tecnica sovrapposta fluidart

Misure 40x40 cm

Realizzazione ottobre 2021



lunedì 4 ottobre 2021

La dimensione metamorfica di Lorella Lauricella

Tra raffinate composizioni tonali 


a cura di Silvia Ferrara



Una singolare dimensione "estetica" e onirica è presente nell'Arte di Lorella Lauricella. Talvolta la forma e dunque la ricercata soggettivizzazione si elevano come fossero un pensiero filosofico che ha come "ratio ultima" la narrazione di un sentimento.  Le forme e i colori che ne nascono rimandano talvolta ad un Yves Klein in chiave figurativa, alquanto primordiale che ancora era in bilico tra un figurativo sfaccettato e un informale tensivo. 

L'arte pittorica di Lorella Lauricella tende ad una dimensione figurativa "cosciente e immediata" che cerca di emanciparsi da un eccessivo spirito onirico per addentrarsi in un mondo più metamorfico e realistico ove il colore risuona come una "Marea". 

Una citazione del famoso pittore Kandinskij fa rispecchiare in toto la ricerca perpetua di un punto d'incontro fra l'Uomo e il Cielo (entrambi intesi simbolicamente come elementi di Genesi): "Il Bianco e il Nero sono come un punto d'arrivo del colore del Sole tra lingue di Fuoco, come in un silenzio ridondante. Ora però ascoltiamo i colori". 

Nella produzione più recente dell'artista, c'è la ricerca delle più espressive composizioni tonali, e tocchi che campeggiano fasci di luce che si alternano ad ombre. Ecco nascere

 un'intensa tridimensionalità. 

La Luce sopra citata è colma di  visioni altamente coloristiche e dona al fruitore la possibilità di riscoprire un colore multisfaccettato che esercita un proprio influsso sull'animo. 


A tal punto desidero porle alcune domande, per raccontare anche alcuni suoi cenni biografici-artistici: 



1: Lorella Lauricella, nel percorso biografico sussiste il desiderio di far conoscere al pubblico la sua grande passione per l'Arte, intesa come la ricerca di un'esecuzione forbita e preziosa capace di oltrepassare la mera realtà. Mi racconta un aneddoto che è stato un pò l'incipit del suo cammino? 



R: Le rispondo in maniera molto chiara e semplice, Dottoressa Ferrara. Sin da piccola ho sempre amato disegnare; ricordo che già alle scuole elementari, avevo degli ottimi voti in disegno. Prediligevo disegnare cavalli e cani, addirittura ideando dei fumetti con dialoghi immaginari fra loro. 

Nel corso degli anni ho sempre coltivato questa mia passione dipingendo su pietra, su vetro ed anche su stoffa. Ultimamente , però è stata la perdita della mia amata cagnolina "Kira" a darmi un incipit maggiore e nuovo, desiderando imprimere su tela il forte legame che ci legava, e da questo è scaturita una serie di opere su tela, eseguite sia con acrilici che ad olio.





2: Desidero proporle un aforisma del sopra citato Yves Klein: "Macino del pigmento tra i giunchi e le canne della Francia, il vento fa piegare i loro esili steli e li applica con decisione sulla mia tela, e poi piove. Espongo dunque la mia tela alla pioggia ed eccone un segno. "Tra le le sue opere e il creato Lorella, avverte un legame? Come commenta tale aforisma? 


R: Io ho sempre avvertito un forte legame con il creato...Adoro passeggiare all'aria aperta, osservare la natura anche nelle sue piccole sfaccettature e spesso da questa osservazione, nascono spunti per nuove opere. Per commentare l'aforisma sopra citato, spesso quando mi accingo ad eseguire un nuovo quadro, mi lascio trasportare dalle emozioni che mi hanno suscitato alcune cose che ho osservato e che mi sono rimaste dentro. 





3: Ho notato come le sue partecipazioni ad eventi di notevole rilevanza (cito dunque la Fiera di Forlì Vernice Art Fair 2021, la futura partecipazione ad un evento collettivo presso la Galleria De Marchi di Bologna e la Biennale di Roma 2022), abbiano posto ancor più in evidenza il suo desiderio di donare al pubblico un evocativo senso di humus personale.  Il fruitore dunque avvicinandosi alla sua opera cerca di sentirla Propria. Cosa ne pensa a tal proposito e desidera accennarmi alcuni suoi progetti futuri?



R: Ho avuto l'onore di recente di partecipare alla Fiera di Forlì che ha avuto una notevole affluenza ed è stato molto emozionante vedere tanti visitatori soffermarsi ad osservare le mie opere, anche fotografandole. Attualmente sto partecipando alla mostra collettiva presso la Galleria De Marchi di Bologna , con l'iniziativa "Racconti sulla tela" dove resteremo per 15 giorni.

Prossimamente parteciperò alla Mostra di selezione Città di Ostiglia 2021, per la XIV BIENNALE DI ROMA 2022 ed ho anche tante altre iniziative che a breve prenderanno corpo.







4: Tra le opere che fanno parte del suo atelier artistico desidero citare "La Solitudine" , intesa come sensazione dell'animo non del tutto negativa ma come nota interiore alquanto baudleriana: "Siamo sempre, tragicamente soli, come spuma delle onde che si illude di essere sposa del mare e invece non ne è che concubina" . Il ritratto di un uomo con la testa china sul tavolo, sembra voler sottolineare la presenza di una sensazione interiore, per donarla al pubblico ricostituendo una nuova realtà. Come commenta e come nasce tale opera?



R: A quest'opera sono legata particolarmente e la ritengo tra le più significative eseguite finora.

E' un quadro che mi sono fatta e che terrò per me, e la motivazione per cui la amo particolarmente è che nel realizzarla, ho preso spunto da una vecchia fotografia eseguita dal mio papà che purtroppo non è più con noi, che aveva la passione per la fotografia e che proprio con questa foto vinse un premio quasi 50 anni fa.

Questo quadro è al tempo stesso tenero e struggente, e mette in evidenza la sensazione di vuoto e solitudine, che purtroppo attraversa la società odierna  nella quale ognuno di noi è dotato dei più sofisticati mezzi di comunicazione ma purtroppo spesso si è tristemente soli.






5: C'è un dipinto in particolare di cui desidera narrare uno o più aspetti singolari che richiamano l'esistenza di una forma semiotica , (che fa così riflettere) fluida , indelebile proveniente direttamente dal subconscio? 



R: Madre Natura, acrilico su tela 60x80,  per la fluidità dei colori e per ciò che  rappresenta, in un tempo in cui la terra è sconvolta da gravi disastri ambientali, mi trasmette un gran senso di calma ed è come se volesse lanciare agli uomini un messaggio di speranza, per un futuro con un maggior rispetto verso l'ambiente e verso la terra con tutte le sue Creature.

Inoltre, Osservando il Mare, acrilico su tela 30x40, spinge ad una riflessione introspettiva di una sposa che sta per affrontare un cambiamento di vita sostanziale, e che di fronte al mare, che da sempre mi trasmette una sensazione di libertà, trova conforto e pace per affrontare la nuova dimensione.


Opere di Lorella Lauricella: 




"Marina", acrilico su tela, cm30x30, settembre 2021








"Nell'anima del dipinto", acrilico su tela, cm 100x100
settembre 2021








"La Solitudine", olio su tela, cm 30x40, marzo 2021







                        "Madre Natura", acrilico su tela, maggio 2021
                                                  cm 60x80