martedì 3 marzo 2020

Tra i tocchi espressivi di Carla Bronzino


Un’intensa sostanza emotiva

A cura di Silvia Ferrara


Il mondo espressivo di Carla Bronzino non si riflette ad una “mera descrittività” ma è fortemente comunicativo e sono presenti stati emozionali colmi di virtuosismi; è dunque evidente  una sorta di sostanza interiore ed emotiva che avvolge con naturalezza e spontaneità ogni opera della pittrice. 
La mera tecnica è talvolta tralasciata per dare spazio alla creazione di composizioni pittoriche che si dirigono verso racconti dell’anima. Non c’è però solo la presenza di un luogo “interiore” ma la pittura di Carla Bronzino si dirige oltre ove nascono molteplici significati artistici alla ricerca di un “dinamismo immaginario”. 
Carla Bronzino nasce a Torino, vive e lavora a Grugliasco: frequenta con ottimo esito la Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia Albertina ed ha seguito i preziosi insegnamenti del maestro Sergio Albano. Il suo cammino pittorico è ricco di partecipazioni ad importanti esposizioni sia collettive che personali tra le quali annovero il Piemonte Artistico Culturale e la Società Promotrice di Belle Arti. Tra le più recenti desidero ricordare l’esposizione collettiva “Gli Angoli del Cerchio” nel 2018 presso il Circolo degli Artisti che ho avuto la fortuna ed occasione di curare. 
Ciò che colpisce guardando le opere della Bronzino è un’Energia Strutturale imponente che attraverso un’intensa contemporaneità cromatica regala al fruitore il desiderio di interiorizzare un personale linguaggio espressivo. 
A tal proposito desidero citare un aforisma del noto scrittore e poeta Victor Hugo che a mio parere descrive il sentimento che si prova guardando le sue opere d’arte: “C’è uno spettacolo più grandioso del mare, ed è il cielo, c’è uno spettacolo più grandioso del cielo ed è l’interno dell’Animo”. 

Per conoscerci ancora di più desidero porti alcune domande: 

1: “Alcune tue opere, mostrano con energia un “Fluire” incessante di emozioni che ricorda un pò il periodo post-impressionista per dirigersi di certo verso tocchi più contemporanei. Intravedi ciò e sei concorde con me a proposito di tale tuo cammino pittorico e se Si come commenti?”

R: “Bella domanda! Penso di sì, nel senso che mi veniva spontanea un’interpretazione più personale della realtà, meno fedele alla riproduzione fotografica, poi via via , conoscendo altre realtà, vedendo mostre, facendo esperimenti di tecniche diverse , spero di aver sviluppato una mia personalità, anche se credo di essere sempre alla ricerca di un cambiamento, di un’evoluzione, cosa che è anche coerente agli accadimenti della vita, alle esperienze che attraversiamo. Vorrei continuare ad imparare nuove tecniche, nuovi linguaggi”  



2: La tua capacità artistica richiama un’espressione di frequente paesaggistica che predilige atmosfere vibranti alla ricerca di una singolare “aura autentica”. Quale valenza dai al paesaggio e quali particolari inserisci in ogni scorcio di Natura? 

R: “Nel corso degli anni la scelta dei miei soggetti ha sempre oscillato tra la figura e il paesaggio.  Mi attirano i luoghi un pò trascurati, misteriosi, dove l’intervento umano c’è stato , ma in tempi lontani, ed ha lasciato una capanna incompiuta, una croce, un mucchio di rami accatastati.
Ho anche subito il fascino delle tombe etrusche, sparse nella campagna, tra sperpaglie bruciate dal sole, o cumuli di foglie secche, che nascondono un altrove sotterraneo che non si sa dove conduca...”



3: Quanto ha influito sul tuo cammino pittorico  l’insegnamento di Sergio Albano e quanto invece ti sei allontanata dai suoi precetti per creare un linguaggio artistico personale in armonia con il proprio animo?


R: “Tantissimo.  Prima di conoscere Sergio non avevo alcuna nozione di tecniche pittoriche , se non quelle apprese nell'ora di educazione artistica dell'istituto magistrale. 
Con Sergio mi si è aperto un orizzonte nuovo. Ho iniziato a copiare dal vero, ad osservare le cose, a racchiudere ciò che copiavo in forme geometriche, a comporre i colori, insomma tutto.
Andavamo a vedere le mostre, a dipingere en plein air, a copiare in studio la modella.
Sergio non ha mai influenzato i suoi allievi,li lasciava estremamente liberi, ma la sua personalità era tale che non potevamo impedire che i nostri lavori ne contenessero una traccia.
Poi è stato inevitabile staccarsi dalla sua presenza, anche perchè, come donna la scelta del miei soggetti era più consona al mio vissuto.
 Ma ancora oggi più vado avanti nel tempo, più cerco di ricordare i suoi insegnamenti ed avendo avuto sempre l'abitudine di fargli vedere il lavoro finito per sentire il suo parere,mi mancano tantissimo la sua critica,
 la sua analisi, i consigli, anche se poi facevo spesso a modo mio”.



4: Se ti dico Hic et Nunc che rimanda ad una locuzione latina ove il momento presente acquista una notevole valenza, come commenti a tal proposito, ovvero consideri la tua arte più gestuale e fulminea o riflessiva tendente a tocchi in bilico tra la figura e il paesaggio?

R: “Direi che mi considero un po’ in bilico tra questi due aspetti: la scelta dei soggetti è la conseguenza di un impulso immediato e la mia pennellata è molto gestuale, cosa che però non avviene nei disegni, dove le campiture sono un po’ una sorta di meditazione che mi distoglie completamente dalla realtà.
Anche la costruzione della composizione pittorica non è del tutto “fulminea” ci sono regole ben precise perché l’opera abbia un senso.
Diciamo che è come costruire una struttura solida dove poi lascio completamente libertà alla gestualità della pennellata.”

5: Riguardo la tua biografia artistica, c’è qualche accadimento che ti ha fatto seguire un cammino pittorico anzichè un altro?

R: “L’incontro ed essere stata un’allieva di  Sergio Albano è stato molto importante anche se lui lasciava molto liberi e permetteva di creare così un personale cammino pittorico. Ho seguito anche altre lezioni per approfondire l’ambito dell’illustrazione ed ho appreso altre tecniche: tuttavia la presenza di Albano mi ha aiutata e guidata.


6: A proposito di tale aforisma del Dalai Lama, cosa ne pensi... : “Ci sono due giorni all’anno in cui non puoi fare niente, uno si chiama ieri e l’altro si chiama domani perciò oggi è il giorno giusto per credere, amare, fare e vivere”. Come commenti attenendoti al mondo artistico?
R: “Sono completamente d’accordo perchè non puoi fare progetti se non hai qualcosa su cui applicarti al momento, e non bisogna vivere di rimpianti: se non mi applico e non mi alleno ad esempio (parlo anche dell’ambito pittorico) mi sembra di perdere parecchio.  L’Oggi come dice il Dalai Lama è fondamentale”.

7: C’è una singola opera o più opere che descrivono un tuo stato emozionale?”
R “ Ho dipinto differenti paesaggi, molte figure femminili; c’è un’opera in particolare in cui è rappresentata un po’ di solitudine e comunque un soggetto in stato meditativo. I quadri ai quali sono più legata sono appunto quelli dove compare la donna e il suo rapporto ad esempio con la femminilità. L’importanza della donna è anche sottolineata dal suo modo di pensare, avvertire determinate emozioni, come il diventare Donna, il senso della vita, del confronto con sé. Cito per esempio l’opera dal titolo “Nuraghe” inteso come sotterraneo dentro il quale ci si aggira, una sorta di viaggio dentro l’animo”. 


8: C’è una frase che mi piace molto di William Shakeaspeare che riguarda la tematica del Sogno, proprio questa di frequente trattata dagli artisti: “Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni e nel tempo di un sogno è racchiusa la nostra breve vita”. Quale legame sussiste tra la tua arte e il sogno?

R: “Rispetto all’ esistenza e alla brevità della vita, ciò che rimane è ciò che abbiamo fatto, e riguardo al sogno sono molte le interpretazioni; c’è chi sostiene che nel sogno viviamo una dimensione parallela. Il confine dunque tra sogno e realtà è molto labile e quindi credo che ci sia un tipo di pittura in cui si pone in evidenza il nostro inconscio: da un punto iniziale si viene condotti su un cammino dove si richiama un mondo fantastico. Cito per esempio “La donna con puma” che richiama un mio sogno, ho proprio avvertito graffiare dietro la porta. E non solo. Condivido dunque appieno questa frase per la labilità del tutto”. 

Opere: 
                            
                                     "Arrivo o partenza", cm 60x70, acrilici su tavola


                                  "Brune comme les nuits", cm 60x60, acrilici su tavola



                                            "Il sogno del puma", cm 100x100, acrilici su tavola



                                                                "Il Tucano", cm 60x60, acrilici su tavola