giovedì 31 ottobre 2019

La raffinata e seducente moda di Lisa Loren


Mercoledì 23 ottobre '19 presso la  sala biblioteca de il Circolo dei Lettori in via Bogino 9 a Torino è stata presentato dal dott. Alessio Stefanoni un evento dedicato alla Moda anzi preferisco sottolineare ove 
l’Arte e la Moda s’incontrano”: la protagonista di tale serata, la raffinata ed eclettica Elizaveta Velikanova ha mostrato come proprio la moda non rappresenti solo un momento in cui siamo spettatori di un evento ma l’Attimo in cui vediamo nascere un modo di pensare, un concetto legato, al quotidiano, alla società. Tutto ciò crea un naturale filrouge con l’universo degli abiti, degli accessori (borse) che ogni giorno arricchiscono la nostra Vanità. 
Una nota frase della famosa Coco Chanel descrive con completezza ciò che intendiamo quando parliamo di moda: “La moda non è qualcosa che esiste solo negli abiti, è nel cielo, nella strada, ha a che fare con le idee, il nostro modo di vivere, che cosa sta accadendo”. Tutto ciò lo ritroviamo  nell’animo così spirituale e seducente della Velikanova: ho avuto il piacere e l’onore di presentare recentemente una sua personale di pittura (e non solo)  e ho capito come il suo desiderio più grande fosse di immergere la parte più nascosta di sé nella figurazione certo ma anche nei Colori. Ricordo a tal proposito la citazione del famoso Kahil Gibran : “Lasciami immergere l’Anima nei colori, lasciami ingoiare i colori e bere l’arcobaleno”.
Il colore dunque è fonte di energia e di Luce e caratterizza un po’ l’arte in genere dell’artista. Elizaveta Velikanova nasce a San Pietroburgo e dopo aver frequentato studi artistici e aver ottenuto la Laurea in Storia dell’Arte, dapprima si occupa di importanti progetti come Interior designer in Russia,successivamente nel 2012 si trasferisce in Italia e qui la sua creatività esplode, si manifesta in toto e la sua è una ricercatezza personale che le ha permesso di creare capi d’abbigliamento, accessori pregiati come Borse dipinte a mano in particolare dando risalto alla figurazione della Donna. Questo è un aspetto importante perché ci fa capire anche come la donna abbia avuto nel corso degli anni un’evoluzione tale da porre in risalto una sorta di discorso artistico da un lato più tradizionale, dall’altro di grande rinnovamento.  La collezione che viene presentata questa sera si intitola “Brillare” ,  è dedicata come anzidetto alla Donna e richiama vari aspetti che la vedono protagonista e a tal punto desidero porre in evidenza come proprio Lei sia stato un importante simbolo nella società: anticamente era associata alla fecondità e alla Natura, non solo, era considerata un importante simbolo di maternità e procreazione. Ovviamente parlando a tal proposito, nel corso delle vicende nella storia dell’Arte, si potrebbero raccontare molti fatti storici ma quella che cito tra la figure più note è di certo la “donna klimtiana”, una musa dalla pelle bianca, la chioma corvina e ramata, rosso sorriso ambiguo mentre l’oro dappertutto: la carne, gli sfondi, i colori.”. Questa descrizione sembra appartenere alla donna rappresentate questa sera dalla Velikanova, una figura forte, eterea, ma assolutamente contemporanea che afferma la sua imponente personalità.Desidero dedicare a tale evento qualche riga di poesia.

“Una spina nel cuore”
di Silvia Ferrara
Dolce, eterea, donna opulenta,
padrona del paradiso,
sei una “goccia d’infinito”
sempre in lotta per l’emancipazione.
Proprio così,
ancora oggi.
Rimane uno scheletro nel cuore
che grida forza,
vendetta,
e il tuo animo rimane lì
talvolta a piangere
a volte sei meravigliata.
Infine volgi il tuo sguardo verso i tuoi figli,
diventi Infinita,
immensa come il mondo,
come la Madre Terra,
come un dolce suono d’amore. 

                               







venerdì 18 ottobre 2019

Un continuo catarsi di emozioni


I mondi rappresentativi di Emilia Alberganti

A cura di Silvia Ferrara

Il cammino pittorico di Emilia Alberganti dona al pubblico la consapevolezza di percepire una personale “sensorialità” che crea un importante passaggio, ossia il desiderio di “osservare” e non soffermarsi al primo sguardo dell’opera: se riflettiamo su tale aspetto, vediamo nascere una sorta di “coscienza passionale” che pone in evidenza un’interiorità dirompente dell’artista. L’espressività così intensa dell’Alberganti fa capire come l’arte sia stata da sempre parte della sua vita.
Emilia Alberganti nasce ad Omegna, nella provincia del Verbano-Cusio- Ossola e fin da giovane ecco emergere la sua grande passione per l’arte e la pittura. Frequenta con ottimi risultati gli studi artistici, accademici, per apprendere le molte tecniche di disegno, di pittura ed anche l’acquarello: talvolta s’ispira a grandi maestri del passato e fra questi cito Caravaggio, Cèzanne, Veermer. Dunque il percorso pittorico intrapreso dall’Alberganti traccia alcuni riferimenti che richiamano la pittura in parte più tradizionale ma non solo, ecco d’improvviso nascere un universo artistico ove si sovrappongono differenti “mondi rappresentativi”, luminosi e chiaramente evocativi.
Nelle opere riecheggiano molti suoi cambiamenti di vita che sono fonte d’ispirazione di ogni singolo gesto pittorico: come anzidetto Caravaggio rappresenta per la pittrice un’importante figura che le ha trasmesso il desiderio di una composizione artistica rappresentativa, ove l’Io viene proiettato, talvolta reinterpretato per plasmarsi in una vorticorsa molteplicità di emozioni. Un’emozionante espressione sull’arte di Caravaggio esprime appieno il mondo artistico di Alberganti : “I volti sono illuminati, i dettagli emergono dal buio con tale arcana chiarezza da poter essere visione. Guardare i quadri di Caravaggio è come guardare il mondo alla luce di un fulmine”. (Andrew Graham Dixon). 





Emilia Alberganti, desidero conoscerla ancora di più e vorrei porle alcune domande:

1: Mi sembra naturale e spontaneo il suo desiderio di esprimere un “processo cognitivo” che si avvicina secondo alcuni aspetti al realismo e talvolta al neomanierismo. Mi riferisco ad una imponente creazione di un “linguaggio” personale che stupisce. Come commenta a tal riguardo?

R: Il mio linguaggio è stato definito accademico, realista e non solo ma semplicemente è nato da emozioni che albergano nella mia anima, è un fatto catartico e tutto ciò mi ha portato a voler vedere in prima persona nelle mie opere ciò che ha bisogno di essere liberato: la mia visione non può essere altro che figurativa.






2: Abbiamo notato nel suo verbo artistico molte importanti evoluzioni e dapprima uno spirito più realistico e accademico e successivamente è nata un” ‘estetica cromatica” che volge verso un’innovativa e intensa contemporaneità: tra le opere più recenti “La speranza” raffigura una simbolica fiamma che manifesta un microcosmo  sinergico e complementare. Oltre l’immediata simbologia sussiste il desiderio di mostrare una sfaccettatura secondo la rosa interiore  freudiana. Cosa ne pensa?

R: In effetti nell’opera “La Speranza”, ho voluto inserire la cromaticità della candela ma per un fatto del tutto personale e non per un’evoluzione artistica: in quel momento in cui operavo oltre naturalmente al messaggio che racchiude quest’opera molto importante, nasceva un modo per capire se riuscivo nuovamente ad approcciarmi con il colore che ultimamente ho abbandonato e posso affermare che ho fatto fatico solo per una mia riflessione interiore.






3: Il “luogo”cromatico dell’Alberganti pare plasmarsi in modo tale da creare espressioni coloristiche di certo figurative ma non tradizionali, al limite di un simbolismo che definisco concettuale . Nascono così opere molto intense come “Risollevarsi” , un profilo di donna ove i tratti eseguiti con raffinatezza rimandano ad uno spirito vigoroso che traccia un linguaggio cosmico: come commenta a tal riguardo?


R: La mia pittura vuole essere a volte provocatoria, soprattutto per me stessa è assolutamente concettuale e piena di messaggi; in questa donna il messaggio può essere letto in modo soggettivo ma per quanto mi riguarda “Risollevarsi” ha un significato profondo e certamente dietro a ciascuna opere c’è un’importante introspezione. 






4: La nota poetessa e attrice statunitense Maya Angelou così racconta: “La vita non si misura attraverso il numero di respiri che facciamo, ma attraverso i momenti che ci lasciano senza respiro”. C’è una similitudine secondo lei tra questa frase e la sua arte?

R: Direi di si, a volte i molti sospiri sono necessari, li facciamo per i più svariati motivi, sia positivi che negativi ma un sospiro di stupore guardando anche semplicemente un'opera è una cosa bellissima e a volte ci lascia un turbinio di emozioni che ci fanno sanamente respirare.



5: Mi può raccontare un’ emozione che ha fatto nascere una delle sue splendide opere?

R: La mia arte, da un passaggio cromatico di piacere  visivo si è evoluta in un mondo monocromatico di necessità psicologica  e ponendo l’attenzione sul concetto di emozione, il Colore era ed è gioia, mentre il bianco ed il nero sono la medicina per guarire la mia anima. E naturalmente le mie opere sono semplici ma intense e gestuali e descrivono ciò che la parola talvolta non può esprimere liberamente. Mi sento molto fortunata perché attraverso questo mezzo, la splendida Arte, esprimo me stessa completamente.


                  
                 "Risollevarsi", olio su tela, cm 60x80, anno 2018



       
                              "Utopia", olio su tela, cm 60x60


                        
                      "Disforia", olio su tela, cm 80x80, anno 2019



Contatti di Emilia Alberganti:

Email: emilia.alberganti@gmail.com

mercoledì 2 ottobre 2019

Espressioni d'Arte


Tra vivaci tocchi di colore.

A cura di Silvia Ferrara

Un noto attore e filantropo statunitense degli anni ’40, Danny Kaye, ha scritto una citazione che a mio parere si avvicina molto all’arte, alla vita e alla splendida doppia personale di Fernanda Sacco ed Elizaveta Velikanova dal titolo Espressioni d’Arte inauguratasi sabato 28 settembre , presso la Galleria Del Zotto Mawa a Torino: La vita è un’enorme Tela, rovescia su di essa tutti i colori che puoi”.  Durante la presentazione critica di sabato 28 settembre ho cercato di “raccontare” i tratti essenziali delle due pittrici e mi ha affiancato anche il dott. Enzo Nasillo.
La vena creativa delle due pittrici racchiude il desiderio di far nascere un profondo filrouge tra l’arte e la vita: sussiste di certo una visione tale da evidenziare la volontà di “Stupire”il pubblico e di far emergere una singolare evoluzione pittorica.
Nelle opere di Fernanda Sacco e Elizaveta Velikanova sono presenti due linguaggi pittorici molto  differenti tra di loro ma una caratteristica che di certo le accomuna è l’Essenza della Volontà interiore. E ciò è un aspetto che ha posto molto in evidenza il famoso Artur Schopenauer in una delle sue tante eccellenti opere: “Un eterno divenire, una corsa senza fine, ecco come si manifesta l’essenza della volontà” , di tal natura sono gli sforzi, desideri umani che ci fanno brillare innanzi la loro “purificazione”.
Prima di ribadire tale concetto in modo più approfondito, desidero porre qualche cenno biografico riguardante Fernanda Sacco ed Elizaveta Velikanova: conosco maggiormente l’arte di Sacco ma devo sottolineare che entrambe mi hanno emozionata e condotta in un Mondo Altro.
Fernanda Sacco nasce a Torino e dopo la maturità tecnica, si iscrive alla Facoltà di Economica e Commercio presso l’Università degli Studi che l’aiuterà per un buon futuro lavorativo. Frequentando studi di Noti pittori e soffermandosi sulle varie tecniche, ha creato un cammino personale che richiama un dualismo ove la realtà e il sogno si identificano: ciò di cui parlavo prima dunque, cioè della volontà di Stupire  si avvicina con naturalezza e spontaneità all’arte della Sacco. Ho recentemente intervistato Fernanda e dalla nostra chiaccherata ho avvertito un’insolita forza artistica che richiama una contemporaneità suggestiva. Sono molte le sue opere che richiamano il mondo del paesaggio, il rapporto tra l’uomo e Madre Natura e a tal proposito desidero citare una nota espressione di Cezanne che si avvicina al quadro dal titolo “Oltre le nuvole” e così dice “Prima sentire e poi dipingere”. Tale espressione richiama molte sue opere, cito ad esempio “Finestra sul glicine” ma potrei nominare altri suoi dipinti ove il momento in cui nasce l’opera pare comparire come “Sospeso” in una natura ricca di vibrazioni.  L’ultimo quadro da me citato raffigura una “finestra sul mondo”ove il colore incanta e crea un’intensa armonia.
Parlando poi dell’artista Elizaveta Velikanova, desidero definire la sua arte “Immaginifica e dinamica”, simbiotica con un’intensa evoluzione di pensiero. Nativa di San Pietroburgo, dopo aver frequentato con ottimo esito gli studi artistici e aver conseguito la Laurea in Storia dell’Arte , Elizaveta Velikanova si dedica dapprima  in Russia al settore immobiliare e all’interior design, successivamente si trasferisce in Italia e proprio qui inizia il suo ricco e creativo percorso artistico. Desidero menzionare la nascita di una sua collezione di capi d’abbigliamento per “mamme e bimbe” in collaborazione con Structure Atelier per la quale ha sviluppato immagini di dipinti su abiti; nel ’17 la Velikanova partecipa con grande successo alla Torino Fashion Week: poi con la nascita di Lisa Loren creerà splendide opere dipinte su borse molto raffinate. Come sopra detto “l’evoluzione di pensiero “ di Elizaveta non è mai statica e la sua espressione compositiva richiama partiture elaborative di certo colme di profondità d’animo, ma racchiude anche una personale visione dell’arte. Tra le varie opere presenti alla mostra cito il ritratto di una donna conosciuta in un importante evento  della pittrice e si coglie subito come i colori siano caldi, materici e creino una sinergia da dirigersi verso un luogo in bilico infinito. Attraverso dunque la raffigurazione e i tocchi più spontanei del mondo coloristico sussiste il suo desiderio di creare e allo stesso tempo titubare del medesimo “io”.



Tra i miei pensieri

Dolce mio pensiero, ti sento dentro.
Ma tu in realtà dove sei?
Brilla un raggio di sole
che a volte lacrima,
a volte dona una forte luce.
Da dove nasci mio pensiero...
Nel mio cuore folle e ardente
o nell’animo un pò triste?
Ti guardo, con semplicità,
mi avvicino ad una tela
ed avverto la tua dolce presenza.
Sei così naturale, ma anche vorace
Dimmi che posso cercarti,
sempre,
elimina ogni distanza tra me e te.
Avvolgimi, proprio come fanno i colori in un quadro.
Io ti aspetto così che tu possa perderti
nei meandri della mia follia.
S.F. 

                                                     Opere di Fernanda Sacco

                                         "Oltre le nuvole", olio su tela, cm 50x50

 


                                                    "Hello", olio su tela, cm 30x70






                                                    Opere di Elizaveta Velikanova: 


                                                      Borse in pelle dipinte a mano 



                         
                                                           "Ritratto di donna" (Federica Leonetti)