sabato 2 dicembre 2017

Il messaggio artistico di Massimo Turlinelli

A cura di Silvia Ferrara



Ho conosciuto Massimo Turlinelli in occasione di un evento espositivo a Torino e sono rimasta colpita perché ho notato immediatamente da ciò che mi ha raccontato di sè che il suo animo è profondamente da artista.
Il suo cuore, in piena sintonia con la natura e con ciò che lo circonda è emerso poco alla volta, come se in ogni sua frase fosse presente una sorta di “codice pittorico”che descrive il suo mondo interiore. Dunque chiacchierando e conoscendoci un po’ di più, ho intuito che l’arte per Turlinelli è un importante mezzo per comunicare un personale messaggio aldilà di ogni forma artistica del momento.
Un’opera, secondo il pensiero di Massimo Turlinelli deve allontanarsi da ogni forma estetizzante per compiere un momento di elaborazione personale e colmarsi di un messaggio narrante, alla ricerca di un proprio equilibrio. Sottolineo il “proprio”perché quando l’artista parla dei suoi quadri si avverte una sensazione di una commozione interiore, atta a creare un attimo di idillio personale.
Ciò che è presente aldilà di tale scena rappresentativa è la creazione di un “sublime microcosmo poetico” in continuo dinamismo.
Il rapporto tra l’artista e la natura è molto intenso e una citazione lo pone in evidenza “Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata”.
Turlinelli mantiene un intenso contatto con la natura ed esprime una sorta di “meraviglia”. Le sue opere devono stupire non il pubblico ma se stesso.

In questa nostra “bella chiacchierata” desidero porle alcune domande:

1: Mi può gentilmente porre qualche suo cenno dedicato al suo cammino biografico-artistico?

R: Sono nato a Fermo, nelle Marche e fin da piccolo sono stato appassionato per tutto ciò che riguarda il mondo della natura, in particolare per le sue evoluzioni. (Mi incantavo sui percorsi dei formicai, li guardavo con mille domande). L’ho ammirata con incanto. Ho intrapreso un percorso personale che definisco solitario. Ho desiderato dopo gli studi allontanarmi dal mio paese e recarmi in Toscana, un luogo meraviglioso, “un paesaggio costruito dall’uomo”. Ho continuato i miei studi ed iniziato a insegnare con gioia e passione.

2: “L’Arte si è addentrata nella sua vita con forza e dinamismo: fa parte di lei con vibrazioni suggestive e appassionate. Come nasce tale sua passione?”

R: In giovane età ho avuto un incontro con una persona che successivamente sarebbe diventato il mio professore all’Istituto d’Arte; frequentava la nostra famiglia e trascorrendo anche fuori dal contesto scolastico del tempo con lui in mezzo alla natura, ho appreso poco alla volta che l’arte faceva e fa parte di me. Nella ritrattistica ho imparato molte nozioni e segreti, e facendo un balzo temporale in avanti, dopo varie vicende anche personali, ho scelto di creare opere numerandole e non assegnando alcun titolo. La tecnica da me prediletta è rimasta nel corso del tempo quella della matita policroma e attraverso ogni opera che è nata con il tempo, il molto lavoro e la passione, desidero comunicare un messaggio leggibile, decodificabile.

3: Vorrei che lei mi commentasse un paio di aforismi i quali mi paiono appropriati citare quando si guardano le sue splendide opere. Il primo è di William Shakespeare, il secondo di Fernando Pessoa. “Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni e nello spazio e nel tempo di un sogno è racchiusa la nostra breve vita”. “Se la vita non ci ha dato altro che una cella di illusione facciamo in modo di addobbarla, almeno con le ombre dei nostri sogni”. Cosa ne pensa?


R: Nelle mie opere c’è molta realtà, do poco spazio all’aspetto onirico, in molti lavori sono presenti gli alberi ed in particolare il cipresso e il pino. Li rappresento con la tecnica anzidetta e ho pensato di considerarli come fossero simboli, in particolare ho assegnato al cipresso l’identità maschile e al pino quella femminile. Ho raccontato il possibile legame che può esserci fra i due mondi però per quanto mi riguarda, li ritengo essere molto distanti e differenti. S’incontrano ma il legame perfetto penso non esista. Riguardo il secondo aforisma, con la mia arte decoro ed è una decorazione assolutamente individuale.

4: Abbiamo parlato di natura e in particolare ciò che l’ha colpita fin da quando era piccolo ed anche durante gli anni successivi. Mi ha accennato a proposito di una sorta di sua “reinterpretazione della natura”. Come commenta a tal proposito?

R: “Il mio rapporto con la natura è conflittuale, la osservo con stupore e naturalezza. Talvolta compio alcune azioni non conoscendone quasi la causa. Ad esempio, alcuni anni fa ho scattato varie fotografie a rami di alberi perché mi affascinavano. Solo alcuni anni dopo sarebbero diventati dei soggetti per i miei quadri”

5: Cosa ne pensa a proposito dell’Arte Contemporanea in genere? E’solo provocatoria oppure può assumere una propria importanza?

R: “A mio parere l’arte contemporanea è quella che stiamo vivendo, quella che ci circonda quotidianamente. E’ciò che viviamo e possiede comunque un messaggio importante, che va aldilà del semplice fatto estetizzante e per acquistare importanza deve comunicare un messaggio assolutamente decodificabile.”