venerdì 12 novembre 2021

Il singolare Verbo pittorico di Jessica Spagnolo

 

L'Espressionismo sintetico coloristico di Jessica Spagnolo


a cura di Silvia Ferrara


La figurazione nelle opere di Jessica Spagnolo, costituisce l'"architrave pittorico" del suo percorso artistico e pone in evidenza un complesso universale compositivo che si dirige verso un cammino alquanto spirituale. 
Tale concezione appartenente ad un suo più recente periodo artistico richiama una profonda trasformazione poetica non banale ma atta a creare un nuovo "dinamismo contemplativo contemporaneo." Dunque ciò che sta nascendo nell'arte più odierna della Spagnolo è una nuova prospettiva interiore che di certo non dimentica un passato più figurativo - realista ma si dirige verso un Espressionismo sintetico coloristico. 
Fino al 24 Novembre 2021 Jessica Spagnolo propone parte del suo cammino artistico presso la galleria "Rinascenza Contemporanea II" di via Volta 1/F a Torino. 
L'esposizione personale, intitolata "Le Stagioni dell'Autunno" è stata curata dal critico d'arte Andrea Domenico Taricco. La pittrice presentata in tale suggestiva location, costituisce il termine di un ciclo di 4 artiste "trasmutazioniste". "L'intero ciclo ha come obiettivo tornare agli stimoli primordiali della Natura umana mediante un processo di smaterializzazione" (A.Taricco). 
Riferendomi così alle opere esposte in tale mostra, ho percepito come sia nato un nuovo mondo interiore che pone in risalto una grande "espressività creativa", indagando sulla ricerca di un dualismo in bilico tra il visibile e l'invisibile: in ogni lavoro così si nota una nuova spinta intensa, emozionale. 
L'espressività come anzidetto racchiude un nuovo "verbo pittorico" che talvolta pare abbandonarsi all'esistenza di un locus vorticoso che supera gli spazi della tela. 

 

La tessitura cromatica non ricorda solo un espressionismo vivifico ma anche un acume metaforico intriso di una personale sapienza: l'opera intitolata "Gocce di metallo" privilegia la nascita di elementi materici che richiamano uno spazio ambientale in grande difficoltà, e l'acqua intesa come locus amoenus ove si ricerca un'idealizzazione di ciò che ci circonda. 
C'è poi l'essenza di una figurazione delicata che ha una valenza duplice, sia sociale che una protesta nei confronti di una Terra che si sta ammalando sempre più; il naturalismo appena accennato attraverso una delicata gradazione di verdi si sovrappone ad una comunicazione intensa e forte protesa verso la speranza di un mondo migliore. Sia attraverso la donna raffigurata con anche la ricerca di particolari altamente simbolici, Jessica desidera attrarre anche il fruitore più distratto. 
Tra le altre tele presenti nella mostra personale di Jessica Spagnolo desidero citare "Anfitrite Regina" che richiama una prima versione del mito greco della ninfa Scilla Cetea. In un primo racconto del mito, proprio Scilla attrae l'attenzione del dio Poseidone, e Anfitrite, moglie del dio, si vendica avvelenando l'acqua della fontana, ove Scilla si recava. 
Quest'ultima si trasformerà in un mostro terrificante. Osservando il dipinto, lo sguardo di Anfitrite è dipinto dalla Spagnolo seguendo un progetto di mitiopesi narrativa e immaginativa creando un'atmosfera assolutamente rarefatta e sensoriale. Le labbra sono dipinte con matura dolcezza e consapevolezza, socchiuse, in attesa di un momento così dilaniante e intenso pronto ad esplodere. La metodologia utilizzata nel dipinto rievoca un raffinato equilibrio tra coloriture più vivide tendenti ad un figurativo al limite della "devozione" e la ricerca di un informale profondo e colmo di esistenzialismo. 



Opere descritte: 



                                                                        "Anfitrite Regina"

                                            



                 

                                                                         "Gocce di Metallo"