sabato 17 dicembre 2011

E' Natale

                                   
"Stanotte un angioletto, con lieve batter d'ale, disceso sul mio letto mi sussurrò: "E' Natale!" La magica parola mi fece ridestare, in una corsa sola venni di qui a guardare. Ne fui come incantato! Oh giubilo degli occhi! Gesù m'avea portato un monte di balocchi. "Ma prima di giocare" mi disse una vocina "Va, corri ad abbracciare il babbo e la mammina." Ed eccomi raggiante qui a dirvi con amore: "Lieto Natale! E tante gioie serene in cuore". (Anonimo)

lunedì 5 dicembre 2011

Video presentazione "La bellezza incontra l'arte"

Gentilissimi, 

potete qui visionare il video della presentazione della mostra durante l'inaugurazione del 21 novembre 2011.

lunedì 28 novembre 2011

I canoni della bellezza



Un noto scultore appartenente al periodo greco più antico, dopo aver misurato molte parti di differenti corpi  giunge ad alcune misure medie considerandole ideali. A tal punto nasce una sorta di trattato ove si definisce il canone della bellezza (Kanon = regola), tuttavia in seguito perduto. Potremmo fare molti esempi di Veneri considerate icone assolute della bellezza in campo artistico (pensiamo alla Venere di Milo), tuttavia se pensiamo alla bellezza in senso lato, molte sono le sfaccettature che la stessa può assumere. Pensiamo dunque alla poesia, la storia, il canto, l’estetica: molti sono i campi ove la bellezza viene decantata. Uno spazio senza “confini”, ampio, raffinato, un salotto dove la bellezza e l’arte s’incontrano è di certo l’Hair stylist “F.lli Giacco Parrucchieri” di via Monginevro 126 a Torino.
Il 21 novembre alle ore 18, si è inaugurato un nuovo progetto che è una sorta di racconto, ove le molte opere esposte sono un’esplosione di colori, di stati d’animo, di energie.
Il progetto vuole essere un momento di scambi d’idee, un salotto di bellezza e cultura ma che non abbia come fine solo l’esposizione tuttavia desidera essere un momento in cui il collezionista, l’appassionato d’arte, s’innamora di un’opera e decide di comprarla e regalarsi o regalare un oggetto bello, raro, anzi unico.  
Otto artisti espongono quadri che donano al pubblico stili e tecniche differenti. Vincenzo Marone propone opere informali creando delle dimensioni, profondità che si perdono nell’ “infinito”; nei quadri di Anna Maria Miccoli luci e giochi di colore richiamano il suo animo: sempre impeccabile e ricca di studio è la sua tecnica. Diego Grangetti artista  libero da ogni schema, ricco di personali slanci di energia, ritrae immagini suggestive, seguendo tecniche molto contemporanee. Paesaggi marini, giochi di colori gioiosi, angeli (quest’ultimi non presenti in quest’esposizione)  richiamanti un pò Van Gogh fanno parte dell’intimo e ricco bagaglio artistico di Loredana Zucca. Giuseppe Pitruzzello espone due opere dai tratti assolutamente contemporanei, richiamanti una “tavolozza” di colori lussureggianti piena di dettagli onirici e metafisici, ove la luce è un elemento importante. Valeria Carbone propone opere dove il segno, il tratto così come gli elementi cromatici prendono forma secondo una sua particolare intuizione. Le sue opere acquistano linee sinuose rare e di sicuro effetto. Pennellate materiche che richiamano l’action painting di Pollock sono uno degli elementi più significativi dei quadri di Dino Aresca. La sua gamma cromatica nasce dall’animo e proprio gli stessi colori sembrano possedere una energia propria, rara, intrinseca. Un forte legame sussiste tra Fabrizio Ferracin e un continuo viaggio alla scoperta del suo animo. I mandala raffigurati con molto studio, dedizione, manifestano il desiderio di rendere visibile a tutti un “qualcosa” di inedito presente nella parte più emozionale di sé.

mercoledì 23 novembre 2011

Giochi di forma estetica in mostra

In questa pagina si possono visionare gli scatti fotografici dell'inaugurazione del 21 novembre 2011.
Ringrazio coloro che sono intervenuti con entusiasmo e che hanno dunque sottolineato come l'arte sia un mondo ricco di sfaccettature e di energie recondite.

giovedì 17 novembre 2011

A pochi giorni dall'evento...

Vi rinnoviamo l'invito a partecipare numerosi  il 21 novembre alle ore 18 in via Monginevro 126 a Torino, (Fratelli Giacco Parrucchieri) all'evento
"La bellezza incontra l'Arte" 

martedì 15 novembre 2011

Di quadro in quadro...

In questa pagina si possono visionare alcune delle opere presenti all'evento del 21 novembre 2011.
La bellezza dell'arte sta anche nel viaggiare di quadro in quadro e perchè no, domandare...dunque se vi interessano più informazioni sulle opere domandate e non esitate...

lunedì 7 novembre 2011

Tra bellezza e Arte

Molto spesso nasce spontaneo domandarsi cosa sia la bellezza e quale sia il connubio con l'arte. Se però ci soffermiamo sul concetto di bellezza in sè e per sè, mi piace rimandare ad una frase che diceva Platone "Ciò che è bello è buono". Se poi si fa riferimento alla cosmetica, a tutte le astuzie sia femminili che talvolta maschili alle quali di frequente si fa riferimento per sentirsi ed apparire più belli, potremmo scrivere pagine ed ancora oltre.
Il poeta John Keats diceva: "La bellezza è la verità, la verità la bellezza". E cercando di percorrere una via talvolta più veritiera, a volte invece ricca di mistero, ecco che il pubblico si guarda attorno e scorge l'Arte.


mercoledì 12 ottobre 2011

ILLUMInazioni



Questo è il titolo scelto per la 54esima Esposizione d’Arte della Biennale di Venezia ed esso non è di certo stato scelto a caso anzi vuole essere una sorta di cassa risonante per le istituzioni. La luce, elemento molto importante nell’arte in genere, è in questa manifestazione un faro che in modo talvolta accecante, illumina i padiglioni delle varie nazioni partecipanti. Se poi leggiamo con attenzione la seconda parte del titolo, “nazioni” istintivamente ci riferiamo al confronto e alla collaborazione, talvolta solo ideale, tra i vari Paesi. E’ certamente curioso notare come, specialmente negli ultimi tempi, si pensi che l’arte contemporanea sia solamente commerciale, a volte senza grandi significati. Non è così. Alcuni artisti con i quali ho parlato a proposito affermano che in tali grandi eventi internazionali, molte sono le note negative emergenti. Uno dei molti obiettivi che tenta di raggiungere la curatrice dell’imponente manifestazione artistica Bice Curiger è trovare una sorta di filo conduttore con il passato ed è per questo che tra le molte opere esposte ci sono splendide tele del Tintoretto. Mi piace evidenziare come il critico Alastair Sooke paragoni l’arte a Laputa, un’isola magnetica incontrata da Gulliver nei suoi molti viaggi, un mondo a parte abitato solo da intellettuali e vip, indaffarati a chiedersi l’un l’altro cos’han visto... [...] E’ davvero così? Molte sono le opere presentate anche da Vittorio Sgarbi al Padiglione Italia. Una particolarità da sottolineare come i 200 artisti partecipanti siano stati scelti da poeti, scrittori, personaggi famosi anche non appartenenti al mondo dell’arte. Inoltre 20 Accademie di Belle Arti di tutta Italia, hanno selezionato promettenti allievi. Il progetto di Sgarbi è stato di certo coraggioso. Sigalit Landau nasce a Gerusalemme e risiede a Tel Aviv. E’ l’artista principale del Padiglione Israeliano, e tale esperienza artistica è solamente un prosieguo della sua brillante e singolare carriera artistica. Tra le molte esposizioni da ricordare certamente quella al “Project 87” al MoMA. Landau regala un titolo molo importante alle installazioni “One man’s floor is another man’s feelings” (variazione della citazione “one man’s floor is another man’s ceiling”). Il pavimento infatti, secondo l’artista e secondo il titolo, non è solamente un pavimento in se stesso ma è una sorta di soffitto per chi si trova al di sotto. Esso è un crogiuolo di sentimenti. La Landau da sempre riserva grande attenzione al Mar Morto e partendo da tal punto, un loco molto basso, le opere presenti nel padiglione sembrano risalire compiendo un fantastico viaggio spirituale. Ecco dunque presentare un video ove lei stessa è protagonista di una rappresentazione su una spiaggia. Intorno ai suoi fianchi si muove un fil di ferro che ricorda il propagarsi dei cerchi nell’acqua, un moto continuo, incessante che ricorda la difficile convivenza tra due popoli. Molto interessante è un’installazione ove del pesce viene cristallizzato nel sale proprio come le certezze dell’uomo che di frequente si cristallizzano.

martedì 8 febbraio 2011

Un angolo nascosto di Venezia


Entrando nella scuola di San Rocco, a Venezia, si avverte un freddo intenso. Non è la comune sensazione di “gelo” che il visitatore prova mentre visita un museo o un palazzo antico ove i capolavori temono qualsiasi fonte di calore; si va oltre. Entrando da quella porta non molto grande, lo sguardo è subito attratto da decine di teleri di Jacopo Tintoretto affisse in ogni dove: è proprio in tale attimo che il freddo sembra ricordare l’immortalità dell’arte. Ascoltando l’audioguida, si possono apprendere alcuni interessanti cenni storici. Un quadro piuttosto preciso emerge dalla “mariegola”, una sorta di statuto che oltre al regolamento di disciplina della vita quotidiana e gli elenchi dei confratelli, riporta alcuni documenti riguardanti i rapporti della stessa confraternita con le varie istituzioni cittadine. 1478 è la data in cui il patriarca Maffeo Girardi  attribuisce la nascita di una “prima pietra” di una cappella intitolata al Santo, da erigersi all’interno del cimitero dei Frari. Dopo un secondo attacco di pestilenza e i molti pellegrinaggi a Voghera, ove sembrava fosse sepolto il corpo del Santo, lo stesso San Rocco venne portato a Venezia.
Nella Sala Capitolare lo sguardo si rivolge con stupore al soffitto completamente ricoperto di ovali e teleri; si può ammirare tra le varie meraviglie l’effigie di San Rocco. La tradizione di molti secoli, racconta la storia di un giovane di nota famiglia francese che rinuncia a tutti i privilegi, donando ai poveri i suoi averi e incamminandosi in pellegrinaggio verso Roma. Dal ricordo del vescovo Rocho di Autun, si chiamerà poi Rocco, protettore dei malati e in seguito degli appestati. Dai disegni di preparazione del Tintoretto, le tele utilizzate, si sono rivelate essere di lino, con differenti armature, sia semplici come il tabì, simile a quella del taffetà, che più robuste come la spina di pesce. La scelta della trama non sembra essere dipendente dal tipo di dipinto o dalla sua collocazione: ad esempio, per l'Ultima Cena Tintoretto ha utilizzato una trama grossolana, nonostante il dipinto sia visibile da una distanza ravvicinata.
Il Tintoretto ha “raccontato” la storia come lo svolgimento di un piano divino che fa capire agli uomini che il compito assegnato da Dio è la solidarietà reciproca.
L’ubicazione della Scuola prende il nome dell’omonimo Santo e tale slargo a Venezia è di certo una raccolta di diversi stili architettonici. Probabilmente l’entrata di tale palazzo non attira molto i visitatori, è quasi un angolo anonimo, ma chi l’avrebbe mai detto che tale loco all’interno nascondesse così tanti tesori?