Un’intensa sostanza emotiva
A cura di Silvia Ferrara
Il
mondo espressivo di Carla Bronzino non si riflette ad una “mera descrittività”
ma è fortemente comunicativo e sono presenti stati emozionali colmi di
virtuosismi; è dunque evidente una sorta di sostanza interiore ed
emotiva che avvolge con naturalezza e spontaneità ogni opera della
pittrice.
La
mera tecnica è talvolta tralasciata per dare spazio alla creazione di composizioni
pittoriche che si dirigono verso racconti dell’anima. Non c’è però
solo la presenza di un luogo “interiore” ma la pittura di Carla Bronzino si
dirige oltre ove nascono molteplici significati artistici alla ricerca di un
“dinamismo immaginario”.
Carla
Bronzino nasce a Torino, vive e lavora a Grugliasco: frequenta con ottimo esito
la Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia Albertina ed ha seguito i preziosi
insegnamenti del maestro Sergio Albano. Il suo cammino pittorico è ricco di
partecipazioni ad importanti esposizioni sia collettive che personali tra le
quali annovero il Piemonte Artistico Culturale e la Società Promotrice di Belle
Arti. Tra le più recenti desidero ricordare l’esposizione collettiva “Gli
Angoli del Cerchio” nel 2018 presso il Circolo degli Artisti che ho avuto la
fortuna ed occasione di curare.
Ciò
che colpisce guardando le opere della Bronzino è un’Energia Strutturale
imponente che attraverso un’intensa contemporaneità cromatica regala al
fruitore il desiderio di interiorizzare un personale linguaggio
espressivo.
A
tal proposito desidero citare un aforisma del noto scrittore e poeta Victor
Hugo che a mio parere descrive il sentimento che si prova guardando le sue
opere d’arte: “C’è uno spettacolo più grandioso del mare, ed è il cielo, c’è
uno spettacolo più grandioso del cielo ed è l’interno dell’Animo”.
Per
conoscerci ancora di più desidero porti alcune domande:
1:
“Alcune tue opere, mostrano con energia un “Fluire” incessante di emozioni che
ricorda un pò il periodo post-impressionista per dirigersi di certo verso tocchi
più contemporanei. Intravedi ciò e sei concorde con me a proposito di tale tuo
cammino pittorico e se Si come commenti?”
R:
“Bella domanda! Penso di sì, nel senso che mi veniva
spontanea un’interpretazione più personale della realtà, meno fedele alla
riproduzione fotografica, poi via via , conoscendo altre realtà, vedendo
mostre, facendo esperimenti di tecniche diverse , spero di aver sviluppato una
mia personalità, anche se credo di essere sempre alla ricerca di un
cambiamento, di un’evoluzione, cosa che è anche coerente agli accadimenti della
vita, alle esperienze che attraversiamo. Vorrei continuare ad imparare nuove
tecniche, nuovi linguaggi”
2: La
tua capacità artistica richiama un’espressione di frequente paesaggistica che
predilige atmosfere vibranti alla ricerca di una singolare “aura autentica”.
Quale valenza dai al paesaggio e quali particolari inserisci in ogni scorcio di
Natura?
R:
“Nel corso degli anni la scelta dei miei soggetti ha sempre oscillato tra la
figura e il paesaggio. Mi attirano i luoghi un pò trascurati, misteriosi,
dove l’intervento umano c’è stato , ma in tempi lontani, ed ha lasciato una
capanna incompiuta, una croce, un mucchio di rami accatastati.
Ho
anche subito il fascino delle tombe etrusche, sparse nella campagna, tra
sperpaglie bruciate dal sole, o cumuli di foglie secche, che nascondono un
altrove sotterraneo che non si sa dove conduca...”
3: Quanto
ha influito sul tuo cammino pittorico l’insegnamento di Sergio Albano e
quanto invece ti sei allontanata dai suoi precetti per creare un
linguaggio artistico personale in armonia con il proprio animo?
R:
“Tantissimo. Prima di conoscere Sergio non avevo alcuna nozione di
tecniche pittoriche , se non quelle apprese nell'ora di educazione artistica
dell'istituto magistrale.
Con
Sergio mi si è aperto un orizzonte nuovo. Ho iniziato a copiare dal vero, ad
osservare le cose, a racchiudere ciò che copiavo in forme geometriche, a
comporre i colori, insomma tutto.
Andavamo
a vedere le mostre, a dipingere en plein air, a copiare in studio la modella.
Sergio
non ha mai influenzato i suoi allievi,li lasciava estremamente liberi, ma la
sua personalità era tale che non potevamo impedire che i nostri lavori ne
contenessero una traccia.
Poi
è stato inevitabile staccarsi dalla sua presenza, anche perchè, come donna la
scelta del miei soggetti era più consona al mio vissuto.
Ma
ancora oggi più vado avanti nel tempo, più cerco di ricordare i suoi
insegnamenti ed avendo avuto sempre l'abitudine di fargli vedere il lavoro
finito per sentire il suo parere,mi mancano tantissimo la sua critica,
la
sua analisi, i consigli, anche se poi facevo spesso a modo mio”.
4: Se ti dico Hic et Nunc
che rimanda ad una locuzione latina ove il momento presente acquista una
notevole valenza, come commenti a tal proposito, ovvero consideri la tua arte
più gestuale e fulminea o riflessiva tendente a tocchi in bilico tra la figura
e il paesaggio?
R: “Direi che mi considero
un po’ in bilico tra questi due aspetti: la scelta dei soggetti è la
conseguenza di un impulso immediato e la mia pennellata è molto gestuale, cosa
che però non avviene nei disegni, dove le campiture sono un po’ una sorta di
meditazione che mi distoglie completamente dalla realtà.
Anche la costruzione della
composizione pittorica non è del tutto “fulminea” ci sono regole ben precise
perché l’opera abbia un senso.
Diciamo che è come costruire
una struttura solida dove poi lascio completamente libertà alla gestualità
della pennellata.”
5: Riguardo
la tua biografia artistica, c’è qualche accadimento che ti ha fatto seguire un
cammino pittorico anzichè un altro?
R:
“L’incontro ed essere stata un’allieva di
Sergio Albano è stato molto importante anche se lui lasciava molto
liberi e permetteva di creare così un personale cammino pittorico. Ho seguito
anche altre lezioni per approfondire l’ambito dell’illustrazione ed ho appreso
altre tecniche: tuttavia la presenza di Albano mi ha aiutata e guidata.”
6: A
proposito di tale aforisma del Dalai Lama, cosa ne pensi... : “Ci sono due
giorni all’anno in cui non puoi fare niente, uno si chiama ieri e l’altro si
chiama domani perciò oggi è il giorno giusto per credere, amare, fare e
vivere”. Come commenti attenendoti al mondo artistico?
R: “Sono
completamente d’accordo perchè non puoi fare progetti se non hai qualcosa su
cui applicarti al momento, e non bisogna vivere di rimpianti: se non mi applico
e non mi alleno ad esempio (parlo anche dell’ambito pittorico) mi sembra di
perdere parecchio. L’Oggi come dice il
Dalai Lama è fondamentale”.
7: C’è una
singola opera o più opere che descrivono un tuo stato emozionale?”
R “ Ho
dipinto differenti paesaggi, molte figure femminili; c’è un’opera in
particolare in cui è rappresentata un po’ di solitudine e comunque un soggetto
in stato meditativo. I quadri ai quali sono più legata sono appunto quelli dove
compare la donna e il suo rapporto ad esempio con la femminilità. L’importanza
della donna è anche sottolineata dal suo modo di pensare, avvertire determinate
emozioni, come il diventare Donna, il senso della vita, del confronto con sé.
Cito per esempio l’opera dal titolo “Nuraghe” inteso come sotterraneo dentro il
quale ci si aggira, una sorta di viaggio
dentro l’animo”.
8: C’è una
frase che mi piace molto di William Shakeaspeare che riguarda la tematica del
Sogno, proprio questa di frequente trattata dagli artisti: “Noi siamo fatti
della stessa sostanza dei sogni e nel tempo di un sogno è racchiusa la nostra
breve vita”. Quale legame sussiste tra la tua arte e il sogno?
R: “Rispetto
all’ esistenza e alla brevità della vita, ciò che rimane è ciò che abbiamo
fatto, e riguardo al sogno sono molte le interpretazioni; c’è chi sostiene che
nel sogno viviamo una dimensione parallela. Il confine dunque tra sogno e
realtà è molto labile e quindi credo che ci sia un tipo di pittura in cui si
pone in evidenza il nostro inconscio: da un punto iniziale si viene condotti su
un cammino dove si richiama un mondo fantastico. Cito per esempio “La donna con
puma” che richiama un mio sogno, ho proprio avvertito graffiare dietro la
porta. E non solo. Condivido dunque appieno questa frase per la labilità del
tutto”.
Opere:
"Arrivo o partenza", cm 60x70, acrilici su tavola
"Brune comme les nuits", cm 60x60, acrilici su tavola
"Il sogno del puma", cm 100x100, acrilici su tavola
"Il Tucano", cm 60x60, acrilici su tavola
Nessun commento:
Posta un commento