Il
1 febbraio alle ore 19 presso lo Studio Colore & Calore di via
San Secondo 68c si e' inaugurata un'esposizione che ha rapito
l'attenzione di un folto pubblico. La creativita' e la tenacia della
gallerista Enrica Merlo e un po' anche mie, si sono rivelate
interessanti doti nel proporre bravi artisti.
Durante
l'inaugurazione le opere di Mamo, un artista che ha saputo creare un
vero e proprio verbo pittorico personale, sono state presentate dal
maestro Giorgio Giorgi che con un animo poetico ha letto il mio
personale cenno critico.
Se
guardiamo le tele esposte, notiamo subito che il tema piuttosto
ricorrente è la città di Torino, osservata da più punti di vista.
In ogni quadro di Mamo si delineano virtuosismi artistici che
appaiono essere dei messaggi visivi, rimandanti ad atmosfere
piuttosto suggestive.
A
tal punto, prima di una mia riflessione critica, vorrei porre qualche
cenno biografico artistico di Mamo: dopo aver frequentato con buon
esito gli studi Classici, Mamo si accorge molto presto che la sua
grande passione è di certo il disegno. Durante il corso degli
anni l'artista si esprime attraverso varie tecniche come la matita,
il carboncino, la tempera e l'aerografo. Inoltre Mamo poco alla
volta si appassiona alla pittura ed alle arti grafiche in generale e
così anche alla fotografia ed alla cinematografia. L'artista dal
2010 approfondisce la sua passione per la pittura seguendo le orme
del maestro Giorgio Giorgi e partecipa ad una collettiva presso la
Galleria Emma Infante.
La
mostra intitolata “Tourist in Turin”, è una sorta di
racconto, un viaggio virtuale ove un turista avverte in sé un senso
di trasfigurazione della realtà e cerca di guardare la città di
Torino con occhi luminescenti, emozionati.
Vorrei
porre una brevissima riflessione su come ogni parte un po' nascosta
i della città possa essere considerata un insieme di
espressioni artistiche che rimandano a tessere virtuali di mosaico.
Ogni
angolo così ricco di fascino e segreti rappresenta un insieme di
piccole tessere di mosaico che poco alla volta riempiono un'ipotetica
grande tela. E su di essa si susseguono giochi tonali, contrappunti
cromatici, luoghi dipinti da Mamo con passione e maestrìa.
Se
pensiamo per un attimo alla parola “mosaico” notiamo che il
termine ha origine dal greco e tra i molti significati, ricordiamo
che si può tradurre in “opera paziente, degna degli dei”; ciò
colpisce molto perchè aldilà del significato storico ritengo che le
opere di Mamo rappresentino un'alta e paziente espressione artistica.
Proprio
con pazienza e grande creatività Mamo percorre il suo cammino
artistico sperimentando a tratti una singolare immediatezza visiva e
coloristica, altre volte predilige un'inventiva più riflessiva.
Pongo
inoltre una secondo breve riflessione. Se guardiamo i quadri con
attenzione, ed in particolare l'opera dal titolo "BattiTO d'ali"
si può notare che sussiste la possibilità di esplorare un
mondo policromo e ricco di particolari piuttosto onirici che si
avvicina per certi aspetti a quello di Roy Lichtenstein. Allontandosi
tuttavia da simbologie fumettistiche, Mamo richiama in tale quadro
una via centrale di Torino e il cielo dipinto denota virtuosismi
singolari, linee di una farfalla che donano al dipinto un senso
di assolutezza estetica.
Vi
invito a visitare la mostra che dura fino al 15 febbraio per ammirare
la bellezza delle molte opere ed entrare nel mondo di Mamo ricco di
espressivita' e molto personale.
Nessun commento:
Posta un commento