Il linguaggio contemplativo dell’Arte
A cura di Silvia Ferrara
Un fluire dolce e “armonioso”
è presente nel mondo pittorico di Antonella Zaia. Avvicinandomi alla sua Arte ho avvertito una passione e
partecipazione alla scoperta di creazioni
suggestive che estrinsecano un mondo interiore, aldilà della cruda realtà.
Il suo tocco è “morbido”, mai
banale alla ricerca di un impeto compositivo con slanci appassionati, colmo di
una rara maturità artistica.
"Anche se sono spesso
nelle profondità dell’oblio, c’è ancora calma, pura armonia e la musica dentro
di me”. Tale affermazione del famoso Van Gogh, fa avvicinare la nostra anima a
quella della Zaia; le sue opere mostrano un’emozione coloristica evidente e una
personalità delineata da Forza e armonia.
Antonella Zaia si avvicina
all’arte per “passione e casualità” e desidera ricreare un discorso pittorico,
alquanto tradizionale ma al medesimo tempo ricco di rinnovamento.
Nelle composizioni pittoriche
della Zaia sussiste una “dimensione” delicata che richiama di frequente la
purezza e la tenerezza dei bambini, rappresentanti di un’energia rinnovatrice,
inarrestabile.
A tal punto vorrei porle
alcune domande per farla conoscere sempre di più in un’atmosfera di grande
intensità
1: “Antonella Zaia, molte sue
opere, principalmente di “matrice figurativa”, rimandano agli aspetti delicati ed eterei dei bambini e non solo: secono lei ogni suo quadro può
essere considerato una sorta di teatro
aperto all’anima, atto ad emozionare e creare nel fruitore pathos ed emozione?”
R: Certamente
è proprio per questo che mi sono avvicinata all'arte, per riuscire ad
emozionare. La mia continua ricerca di soggetti, generalmente di bimbi ma non
solo di bimbi, deve in primis trasmettere emozioni a me per poi trasferirle su
tela ed emozionare gli altri.
2: “Tra le molte opere che
hanno attirato la mia attenzione, di certo desidero citare “i bambini
innamorati”, un dipinto che mi porta alla mente un noto aforisma di Bobin: “I bambini sono come marinai, dovunque si
posano i loro occhi è l’immenso”. Come commenta a tal riguardo?”
R: Io
ritengo che i bambini trasmettano con i loro occhi la purezza,
l'innocenza e sì Bobin ha ragione nel
definire i bambini come marinai e che nei loro occhi è l'immenso, mi trova
vicina alla sua definizione, perché proprio nei loro occhi, per me, è racchiusa
la loro capacità di trasmetterci la loro ingenuità ma allo stesso tempo la loro
piccola grandezza. Io spero di riuscire nel mio piccolo a cogliere tutto questo
e a trasmetterlo nei miei dipinti.
3: “Il mondo figurativo da
lei rappresentato con grande maestria, pare combinare forme, figure conosciute
come l’universo dei bambini, paesaggi e fiori, con dimensioni che desiderano
andare aldilà del visibile: sussiste una composizione artistica che vorrebbe
addentrarsi in un luogo un po’ onirico?”
R: Il disegno onirico è
una tecnica proiettiva dove si possono esprimere contenuti ed espressioni
profonde del mondo interiore, quindi nei dipinti vengono portate alla luce
alcune zone del nostro mondo interiore con gli stessi meccanismi dei sogni. In
questo modo si è liberi di esprimersi in modo diretto e con minor
controllo.
4: “Il suo linguaggio
artistico alterna un senso di prospettiva
tra la forma e il colore: noto una sorta di richiamo dell’inconscio; si può notare
una sua personale e armoniosa spiritualità e una propensione al “reale
figurativo”?
R: Sicuramente
nel mio linguaggio artistico c'è un'alternanza di forma e colore che esprimo
nelle varie tecniche che utilizzo nei miei dipinti. La mia scelta di prediligere
il figurativo e soprattutto con l'acquerello nasce certamente da un mio
inconscio rapporto che ho con il dolore che sono riuscita a superare
avvicinandomi all'arte.
5: “C’è il desiderio di un
cambiamento nel suo percorso pittorico?”
R: Come
ben sa io sono una pittrice autodidatta, certamente c'è sempre la voglia di
migliorarsi ma più che un desiderio di cambiamento, penso a un completamento.
Ho il desiderio di mettermi alla prova con materiali nuovi, materici, con
malte e gessi per creare tridimensionalità. Ho voglia di sperimentare e
mischiare varie tecniche atte a migliorarmi usare anche la pittura su piastre
in ceramica con la tecnica di olio molle, cottura terzo fuoco e usare nuove
malte materiche.
6:" Mi può raccontare come nasce il suo rapporto con la
"silente ed energica" forza dei bambini "?
R: Non so nemmeno io raccontare che cosa mi attrae
nel scegliere i bambini per i miei ritratti, la loro forza espressiva, la
loro ingenuità, i loro occhioni che penetrano nell'anima di chi li sa
osservare, ed è proprio quello che cerco di provare a trasmettere emozioni che
emozionano prima me e che emozioneranno lo spettatore che si sofferma a
guardare i miei dipinti.
7: "Come nascono le sue opere, istintivamente o seguendo
un'accurata riflessione?"
R: Se devo essere sincera le mie opere nascono a
volte istintivamente guardando ad esempio un giornale, altre invece sono
proprio una instancabile ricerca di visi particolari, gli sguardi dei bambini,
i loro occhi che esprimono gioia, felicità ma anche indicibile tristezza e
quando trovo in una foto tutto quello che mi stuzzica la creatività mi metto
subito all'opera.
8: " Quale metafora userebbe quando le parlo di Arte in
genere?"
R: Arte in genere mi porta alla mente emozione e colore. Non so
se sia giusta come metafora ma tutto nella mondo dell'arte sia essa pittura
scultura o altro si accomuna il tutto nel trasmettere la propria visione del
soggetto per attrarre i propri spettatori.
"Le Magnolie"
Opera strutturata su cinque tele dipinte a olio
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