Il
fascino della Donna
A
cura di Silvia Ferrara
Irene
Manente vive in provincia di Venezia e lì crea opere che definisce “le sue
piccole opere imperfette”. Durante il percorso di studi universitari nasce con
forza la sua passione per l’arte e proprio in occasione di tali studi Manente
dedica la tesi alle “donne nell’arte”e al loro importante ruolo durante il
periodo fascista.
E’autrice
con buon successo dell’Enciclopedia delle Donne: in un primo momento della sua
attività artistica crea opere ponendo importanza alla Psicologia dell’Arte e
all’Arteterapia. E’interessante notare come le donne nel corso degli anni, nei
vari periodi storici abbiano avuto una grande importanza ed Irene Manente
esprime tali tematiche attraverso tocchi molto comunicativi che amplificano un
“pathos” emozionale alla ricerca di un viaggio dell’anima.
Attraverso
lo sguardo di tali donne Irene Manente guarda il mondo con occhi curiosi, incantati:
le sue opere nascono come se traducessero in figure le immagini rapite
dall’occhio, rielaborate dal cuore.
Spesso
le sue figure non rimangono nell’ombra ma, come anzidetto, emergono con forza
per far rinascere intense emozioni, comunque sempre forti e positive. Il suo
tratto è sublime.
Irene
Manente, desidero porle qualche domanda:
1:
“La sua pittura, chiaramente figurativa, è un elogio della donna e della loro
grande forza creativa. Come mai dona tanta importanza alla Donna in Sé? Inoltre
mi racconta brevemente come nasce la sua passione per l’arte?”
La
grande Oriana Fallaci definiva “essere donna” un’avventura coraggiosa ed una
sfida che non finisce mai ma affascinante allo stesso tempo. Credo
personalmente che ogni donna quotidianamente avverta in ogni aspetto della sua
vita questa sfida, il suo peso e il coraggio che richiede. Nel tempo la donna è
stata oppressa e fortemente condizionata da preconcetti, pregiudizi acritici
inerenti alle sue capacità, al suo ruolo subalterno e alla sua identità che ne
derivava. Le diverse opportunità culturali dettate dalle convenzioni connesse
ai ruoli di genere, hanno precluso alle donne per molto tempo la possibilità di
affermarsi e realizzarsi in ambiti diversi dal focolare domestico. Fin da
giovanissima mi sono dedicata alla storia di genere proprio perché avvertivo
anche nella mia vita il condizionamento di una determinata visione della donna
che non coincideva con quello che volevo essere e diventare. Affascinata dalle
grandi personalità femminili della storia, che i miei insegnanti sfioravano
durante le loro prolisse lezioni frontali, iniziai a studiare, ad analizzare
l’evoluzione del ruolo della figura femminile nell’arte, mi si aprì un mondo .
Nelle
mie tele libero la donna dai consueti condizionamenti: i corpi delle
protagoniste dei miei lavori non obbediscono a proporzioni classiche ma sono
sensualmente imperfetti; i colori volutamente vibranti ed accesi per
sottolineare la grande forza che scaturisce dalle donne; la figura femminile è
al centro perché penso che la Donna e il suo ruolo cosmico siano determinanti;
i paesaggi spesso lunari ricordano il legame simbolico fra la luna e la Donna,
la loro corrispondenza. Ho dedicato molte opere alla luna, al mistero che
l’avvolge e alle sensazioni che scaturisce. Le atmosfere che cerco di creare
attraverso la mia tavolozza, a volte vengono percepite cupe, inquietanti,
aggressive, visionarie. In realtà cerco di rappresentare le contraddizioni, le
maschere della vita, le cose non dette ma sentite drammaticamente ed alimentate
dal nostro inconscio.
2:
“Il realismo presente in alcune sue opere pare ricercare un universo onirico,
ove il colore un po’ “magrittiano” acquista importanza e racconta. Cosa mi dice
a tal proposito?”
Da
anni sto portando avanti una ricerca in ambito surrealista rivolta a conoscere
la pittura di artiste definite surrealiste poco conosciute ma rilevanti per
l’elaborazione di un surrealismo al femminile, molto interessante. Sicuramente
questo ha influenzato la mia produzione in generale per quanto riguarda la
ricerca di un universo onirico, contenente indizi, messaggi che parlano alla
nostra parte autentica, la quale si cela dietro la maschera che indossiamo. Il
colore è un aspetto fondamentale nella vita, lo ricerco continuamente e lo percepisco
terapeutico, per questo ho affidato il racconto a questo elemento.
3:
“Mi può descrivere se esistono emozioni che si ripetono quando nasce una sua
opera oppure la casualità ed un ritmo compositivo vivace predominano?”
Io
non considero l’opera frutto dell’istinto o del caso perlomeno non lo è nella
mia esperienza creativa. Io sono una pittrice non mi definisco un’artista,
dietro ogni mia creazione c’è un progetto scaturito da un’idea nata inseguito
ad uno studio in ambito storico- artistico. Circa un anno fa la mia personale
“Il Viaggio. Alchimie e Passioni. Omaggio a Remedios Varo, Alice Prin e Leonora
Carrington” ha unito la mia passione per la pittura alla mia attività di
ricerca storica di genere in ambito artistico; ho cercato di delineare nei punti
salienti, il Viaggio esistenziale coinciso con quello geografico, di tre donne
diverse fra loro, le quali hanno sperimentato, secondo le loro differenti
personalità, forme d’arte e di pensiero d’avanguardia, relazioni sentimentali
al di fuori degli schemi convenzionali dell’epoca ed una femminilità libera. La
loro “ disobbedienza” ha comportato un’esistenza difficile e notevole
sofferenza. Durante la realizzazione di questo gruppo di opere mi sono sentita
molto vicina a queste artiste, sono entrata nelle loro vite attraverso le
diverse fonti raccolte, sentivo un forte coinvolgimento emotivo. A volte quando
leggo o sento certe critiche cattive, non costruttive verso alcune opere,
capisco come molte persone non si rendano conto del grande dispendio energetico,
emotivo richieda la realizzazione di un’opera d’arte. Durante il processo
creativo emergono stati d’animo contrastanti, a volte dolorosi che scavano
dentro e tirano fuori ricordi nascosti, dispiaceri archiviati, situazioni
irrisolte
4:”Definisco
la sua arte creatrice di sinfonie
pittoriche. Come commenta?”
La
ringrazio per questa definizione la considero un grande complimento. Nelle mie
opere il colore, le forme, i paesaggi, le atmosfere concorrono alla
realizzazione di una rappresentazione nel suo insieme coerente ed armoniosa,
perlomeno è quello che cerco di creare. In alcune occasioni i miei lavori sono
stati censurati oppure esposti in secondo piano per non urtare la sensibilità
di qualcuno. Devo essere sincera che ho un po’ sofferto quando ho sentito usare
le espressioni “ Troppo erotico”, “ Potrebbe urtare la sensibilità di
qualcuno”. Ho avuto qualche momento di smarrimento ma è stato un attimo.
5:”Alcune
opere, a mio parere, costituiscono un punto di partenza per una sua ricerca,
quasi un cambiamento. E’concorde con me? E’presente tale particolare?”
Sono
pienamente d’accordo con la sua osservazione. Le mie opere raccontano un
percorso frutto di una ricerca continua. Ci sono elementi ricorrenti che hanno
caratterizzato determinati dipinti i quali nel tempo hanno lasciato il posto ad
altri. Gli stessi nudi hanno conosciuto un’evoluzione che prosegue.
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