Il fascino della figurazione
A cura di Silvia Ferrara
Vi presento Mariagrazia
Ruggiu, una pittrice dalla fervida libertà creativa che conosco da non molto
tempo ma mi ha subito stupito sia per la sua bravura che per il ricco cammino
artistico in continua evoluzione.
Parlando brevemente della sua
biografia, la Ruggiu nasce a Nuoro, in Sardegna. Fiera delle sue origini,
prende forza dalla sua terra: in seguito si trasferisce in Piemonte e fin da
molto presto si può notare un rapporto ricco di passione tra lei e l’arte:
inizia il suo percorso frequentando per diversi anni noti maestri sperimentando
differenti tecniche tra le quali l’olio, l’acrilico, la pittura su ceramica, il
trompe l’oeil, l’acquerello.
Quest’ultima è la tecnica che
esprime con più particolarità e ciò che la pittrice desidera porre in evidenza è
come con tale tecnica riesca a trasmettere un’intensa emozione istantanea.
Il mondo rappresentato dalla
Ruggiu è principalmente figurativo e in ogni opera è interessante notare la
presenza di un singolare dualismo, in “bilico” tra una visione più intimistica ed
una più immediata alla ricerca di singolari percorsi contemplativi, rievocanti
percezioni sublimi.
La pittrice è affascinata
dalla figurazione che la rappresenta “in toto” e ogni soggetto raffigurato con
immensa bravura s’immerge in un mondo ora colmo di grande immediatezza, ora
alla ricerca di un dialogo introspettivo ove il suo “io” si erge con forza
creando un percorso in continuo cambiamento.
Mariagrazia Ruggiu in alcune
opere che mi hanno colpito in modo
particolare, presenta tocchi gestuali che definirei “alchemici” in quanto
conducono in un immaginario vibrante, colmo di emozioni. Il linguaggio
comunicativo è molto intenso.
A tal proposito desidero
porle qualche domanda:
1: Una frase del noto
scrittore Thomas Merton così dice: “L’arte ci consente di trovare noi stessi e
di perdere noi stessi nello stesso momento”. Tale citazione fa capire come l’
“io” più recondito sia presente con forza nelle sue opere e che sia pronto a
scandagliare alcuni segreti del suo animo. Mi conferma tale citazione e se si
quanto è presente il suo “io” più nascosto?
R: “Questa citazione è appropriata,
l’Arte mi consente di ritrovarmi, di tirare fuori il mio io nascosto e questo
mi piace.
Mi piace quello che riesco a
trasmettere con le mie opere,
quando ci riesco con i miei Acquarelli a dare delle sensazioni sono soddisfatta, l’acquarello mi somiglia è
immediato come me, e il mio
io nascosto esce in tutta la sua forza”.
2: L’immediatezza
dell’acquerello è presente con forza nelle sue opere e in modo conscio o
inconscio richiama un sintetismo simbolico che si articola in un pathos
allegorico. Quanto può essere considerata la sua pittura simbolica?
R: “La mia pittura è
simbolica, richiama una grande pace, una
pittura sui sentimenti, su una maturità nel raccontare
quello che sono, ogni oggetto
dipinto prende come un soffio di vita e comunica la sua bellezza in un turbinio
di colori per
lasciare lo spettatore
incantato. Cerco sempre di trasmettere
su un mio acquarello con simbolismi la
bellezza ,di un fiore,
di un viso ,di tutto quello
che mi colpisce”.
3: Mi ha accennato ad una sua
passione per l’Oriente e i simboli che lo caratterizzano, ciò denota una sua
personalità artistica imponente portata a porre indagini verso l’ignoto: come
nasce tale sua passione e quali sono i meandri della mente che l’hanno condotta
verso tali cammini?
R: “Si sono affascinata
dall’Oriente e dalle diverse culture.
Da un monaco buddista che
doma senza violenza una tigre del Bengala, non dalle religioni ma da quella
pace che si sente per esempio nella ricerca
nello yoga del proprio io. Nelle
Arti marziali e ci sono tanti altri esempi. Tutto il Mondo mi affascina ,ogni
oggetto o persona, un paesaggio, il mare, sono affascinata da tutto e lo
dipingo con entusiasmo”.
4: Il suo tratto si rivela
essere immediato, fluido e deciso ma in particolar modo atto ad una perpetua
ricerca, in un percorso che esterna il suo sentire, spaziando su campi
prospettici vasti: può raccontarmi l’emozione che nasce quando crea il suo
“gentile” tratto?
R: “Quando dipingo mi
rilasso,sono in una dimensione idilliaca, dove io e il dipinto entriamo in
sintonia perfetta. Vado come un treno e a secondo delle mie sensazioni il
colore è carico o tenue e l’insieme è di grande effetto. Sono carica di idee,
da un acquarello all’altro trovo lo spunto per un un altro dipinto. Dipingo per
passione, dipingere è nel mio profondo io”.
5: Può raccontarmi se
sussistono e quali emozioni che fan nascere i suoi quadri?
R: “La passione, la tenerezza,
sono tante le emozioni che trasmetto ai miei acquarelli e che mi guidano col
colore
a creare dei quadri come
degli equilibri di sensazioni che sono
parte del mio io e della mia
personalità . Un grande rispetto per la natura e per gli animali, per l’uomo
che deve imparare a convivere con dei buoni sentimenti, per vivere nel migliore
dei modi per crescere e sviluppare una vita migliore per tutti.
La pace interiore, la
passione nel vivere, la grinta che bisogna tirare fuori, sono innumerevoli le
emozioni che mi guidano nel mio percorso artistico”.