A cura di Silvia Ferrara
Una nota citazione del noto poeta
Alphonse de Lamartine descrive a mio parere in modo appieno l’animo di Jessica
Spagnolo: “Dio ha collocato il genio della donna nel cuore, perché le opere di
questo genio sono tutte opere d’amore”. Definisco la personalità della Spagnolo
luminosa e trasparente e desiderosa di trasmettere attraverso l’arte una
singolare ricerca generatrice.
Ho ritrovato alcune
peculiarità dell’artista nell’aforisma sopra citato e tale genialità presente
in modo contemplativo conducono l’interlocutore a domandarsi che tipo di
espressione artistica sia presente in lei.
Parlando brevemente dei suoi
cenni biografici, Jessica Spagnolo nasce a Torino, la sua passione per l’arte
si evidenzia con forza e ciò l’ha condotta a seguire studi artistici, ove con
buon esito ha espresso la sua creatività con libertà ed energia: ha seguito
varie discipline artistiche dalla pittura alla grafica e il modellato in creta.
Si laurea in Architettura mantenendo così sempre un importante rapporto con
l’arte: esercita con successo la libera professione e ad un certo punto del suo
cammino, ha esposto in mostre ed
eventi internazionali ottenendo riconoscimenti importanti.
Avvicinarsi e guardare le
opere di Jessica Spagnolo è per me una grande emozione: ogni volta che mi
addentro in un suo quadro, pare concretizzarsi una rara atmosfera contemplativa
che richiama una descrittività
suggestiva. La sua espressione
pittorica rimanda a soggetti figurativi che si allontanano da inquietudini per
immergersi in una “contemporaneità ricercata” aldilà di ogni concettualità. Dunque
i soggetti dipinti con delicata maestria e sapienza paiono acquisire uno spazio
proprio che prende vita nella realizzazione di atmosfere molto dilatate le
quali si dirigono verso l’infinito.
La potenza pittorica che
nasce è molto intensa e le opere mostrano un reale virtuosismo colmo di note
poetiche articolate ed emotive. Sono presenti spesso impressioni recondite che
raccontano una sensazione di grande tranquillità, accentuata da un alternarsi
di ombre e luci in un dinamismo esternato con forza.
Ponendo poi un accenno più
particolareggiato dell’opera dal titolo “Sola”si può subito notare come la
forte ombreggiatura renda protagonista la figura femminile dipinta dalla
Spagnolo: sussiste un forte silenzio e senso di abbandono nella donna rappresentata
nella sua velata nudità.
E’una scena collocata in
un’atmosfera di “attesa”, una donna forse abbandonata dal suo uomo attende di
lasciar andar via dal suo cuore una sensazione di inquietudine molto presente
che crea un dialogo diretto con il fruitore. C’è presente con forza un tocco di desiderio di
cambiamento, di un passaggio da un attimo più statico, rappresentato dalla
posizione della donna ad un momento dinamico ove sussiste il forte voler far
nascere nuove vibrazioni.
La grande padronanza della
pittrice dona al pubblico la possibilità di creare scenari narrativi differenti
ponendo però sempre in risalto un imponente dualismo.
Opera descritta:
"Sola"
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