Un’intensa espressività
A cura di Silvia Ferrara
Simonetta Secci nasce ad
Oristano, risiede e lavora a Sant’Antonino di Susa, vicino Torino e fin
dall’età scolare mostra una particolare predisposizione per il disegno e la
pittura.
Nel 1984 inizia a frequentare
un corso presso “La Lanterna” di Moncalieri tenuto dal maestro Sesia della
Merla ove apprende le principali tecniche pittoriche. Dopo aver interrotto per
motivi personali il suo percorso artistico la Secci riprenderà in età più
adulta, sempre come allieva del maestro Sesia della Merla.
“L’espressività” presente
nell’arte della pittrice ha un forte potenziale e a tal proposito desidero
porre una citazione di Emil Cioran, noto metafisico: “Esprimere è salvarsi,
anche se si pongono accenni. L’espressione è tutto, è vista anche come
terapia”.
Tale citazione si avvicina
molto all’arte della pittrice, in quanto l’espressività pittorica le permette
di creare un linguaggio personale, singolare. La sua ricerca artistica si pone
aldilà dell’essenzialità creando emozioni, suggestioni, idee che il mondo le
suggerisce; le tematiche dell’universo pittorico spaziano seguendo
un’impostazione a tratti verista e creando un mondo culturale piuttosto libero.
La sua arte maggiormente figurativa è caratterizzata da contenuti profondi che
colpiscono il profano e ovviamente chi possiede il senso dell’arte.
Il “senso pittorico” aderisce
alla realtà, ricrea paesaggi naturali ed esprime la gioia e l’estasi trasmessi
proprio dalla natura paesaggistica e dalla figura.
Simonetta Secci si pone in
ascolto della natura e dopo aver idealmente socchiuso gli occhi, crea le sue
opere avvalendosi di pennellate uniche. La natura e i paesaggi diventano
oggetto di un’importante rappresentazione pittorica: ogni volta che si cerca di
carpire l’emozione che nasce da un suo quadro, si può notare un interessante
pathos sublime.
A tal punto le porgo alcune
domande:
1: “Il suo figurativo nasce
ponendo in risalto la grande passione per l’arte. Il modo di rappresentare paesaggi,
scorci di natura, mostrano sentimenti forti, improvvisi. Come nasce tale
passione per un figurativo così emozionale?”
R: Questa passione nasce
dalle emozioni che scaturiscono in me contemplando la natura, rappresentata da
una moltitudine di colori che inizialmente vengono catturati dallo sguardo e
poi entrano nell'animo, ove nasce un sentimento di ammirazione.
2: “Una famosa citazione di
Eraclito così dice: “Se cerchi la verità, preparati all’imprevisto, perché è
molto sorprendente quando la trovi”. In ogni suo quadro è presente la ricerca
perpetua di una verità, un’interessante realtà. E’ concorde con me e come
commenta a tal proposito? Sono inoltre presenti chiavi ludiche?”
R: E' vero, nella pittura ricerco la rappresentazione
della realtà e di una verità che è quella che nasce dalla mia visione generale
ed istintiva dell'estetica. Se esistono chiavi ludiche non sono volute, ma
possono scaturire dall'interpretazione fantasiosa dell'osservatore.
3: “Vorrei paragonare le sue
opere ad una sorta di “partitura musicale pittorica”. Ogni tocco è idealmente
una “nota” di una delicata sinfonia. Si apprezza tra le sue pennellate ricche
di colore una sensibile versatilità. Qual è la sua comunicazione artistica?”
R: Non ho mai pensato di
paragonare le mie opere ad una "partitura musicale pittorica", ma
associare una composizione musicale ad un quadro sì e lo trovo molto
emozionante. La musica trasmette delle vibrazioni come ammirare un quadro e, se
le mie opere riescono a comunicare allo spettatore una sinfonia vuol dire che
ho raggiunto lo scopo.
4: “Le sue creazioni spesso
paiono diventare un racconto, un film e talvolta le raffigurazioni
naturalistiche creano un ideale confine tra reale e irreale. Può confermarmi
tale visione oppure si sente in disaccordo con la mia affermazione?”
R: Posso solo confermare
questa visione di creazione racconto perché dall'emozione dell'immagine e dei
colori nasce un pensiero ed una storia che cerco di raffigurare in modo
sintetico lasciando però a chi guarda la libertà di interpretare la lettura in
modo personale.
5: “La sua arte è più
istintiva o riflessiva? Cos’è per lei l’arte?”
R: Un quadro inizia, come ho
detto prima, dall'emozione dell'immagine dei colori e della luce;
successivamente mi lascio guidare dall'istinto, perché l'arte nasce in me
proprio da quell'istinto emozionale che si concretizza nella rappresentazione
pittorica di un paesaggio, che sia montano o marino, diurno o notturno, che sia
un'alba o un tramonto, oppure il ritratto di un volto triste o sorridente.
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