In
questa personale sussiste un evidente passaggio da un'arte che si può
definire aderente al "manierismo" ad una sorta di percorso
artistico talvolta più surreale ed informale.
Se
pensiamo per un attimo alla dicitura del termine "maniera"
sappiamo che proprio tale termine è già presente nella letteratura
quattrocentesca ed è sinonimo di un determinato stile. Tale
accezione del termine viene infatti ripresa dal Vasari nella cui
opera "Le Vite" il termine manierista assume un significato
fondamentale nell'interpretazione di fenomeni artistici.
Lo
stesso Vasari indica Leonardo, Michelangelo e Raffaello come coloro
ai quali riferirsi per acquisire "la giusta maniera".
Con
il progredire degli anni e degli studi si definisce con ampiezza il
fenomeno. Parlando in modo particolare della brava e talentuosa
Amalia, si può notare un'interessante passaggio da una pittura con
una costruzione molto complessa, con un uso della luce finalizzato ad
evidenziare i colori, le tonalità, i soggetti, ad una realizzazione
dell'opera secondo schemi un po' più classici ed una pittura che
evidenzia una visione piu' onirica delle esperienze personali creando
una sorta di trascendenza dal mondo intorno a sè.
A
tal punto pongo qualche cenno biografico prima di approfondire le
tematiche pittoriche dell'artista. Il mondo della musica e della
pittura da sempre fanno parte della Visnadi: dopo studi approfonditi
all'Istituto d'Arte di Torino la pittrice segue gli insegnamenti dei
grandi del passato, in particolare dei Fiamminghi.
Sussiste
poi un'interessante indagine artistica ove le immagini reali
acquistano "visionarietà" che diventa poco alla volta una
vocazione surrealista, un'espressione immaginifica ove i soggetti
sono ricchi di mistero e di tocchi informali.
C'è
dunque una continua evoluzione della ricerca artistica della Visnadi
che contrappone opere più "calligrafiche" ad alcune ove
l'istinto e la gestualità primaria prevalgono. C'è così sia una
sorta di passaggio che una vera e propria fusione tra un manierismo
passato e un informale più recente ove prevale una dimensione
simbolica onirica ricca di cromatismi raffinati e ricercati.
Amalia
Visnadi ha saputo creare un "verbo pittorico" personale,
ricercato ed espressivo. Ogni parte delle opere informali e surreali
dell'artista può essere considerata un insieme di espressioni
artistiche che rimandano a tessere virtuali di un "mosaico".
Poco
alla volta ogni tessera, ricca di fascino e suggestione riempie
un'ipotetica grande tela: su di essa si susseguono immagini ricche di
intrecci musicali e di estrosità compositiva.
Con
la "pazienza" tipica della composizione del mosaico e la
gestualità pittorica si sperimenta una singolare immediatezza visiva
e coloristica.
E'
interessante notare come ci sia un continuo “confine” tra il
figurativo e l'informale ed è possibile affermare come il suo
procedere nasca dal desiderio di ricerca di un “oltre confine”
dell'artista stessa. La Visnadi attraverso tale arte sembra procedere
evidenziando il bisogno di “sentirsi” libera, senza schemi.
Tali
peculiarità nascono da come la Visnadi dia segno di ricerca di una
personale scrittura pittorica, scegliendo tematiche molto differenti
fra di loro, da figure che richiamano a tratti il figurativo a
tematiche informali lontane da allusioni figurali.
Il
suo sperimentare si esprime quando si dedica ad una sorta di
personale e suggestiva sperimentazione che si sofferma su particolari
visuali che rimandano a strutture musicali come l'adagio, il mosso e
simili.
Ci
troviamo di fronte ad espressioni coloristiche che sono rimarcate
dall'esecuzione delle figure con immediatezza comunicativa delle
immagini così il fruitore avverte con grande sorpresa un “verbo
pittorico” non casuale dove il gesto istintivo è guidato da un
tocco sapiente della pittrice.
Così
commenta la pittrice: "Ultimamente mi lascio trasportare dalla
voglia di sperimentare materiali e tecniche nuove per percorrere la
strada sempre nuova che porta ad una continua evoluzione. Non sono
d'accordo con chi asserisce che il modo di dipingere deve essere
unico, nel senso che "ti si deve riconoscere". Secondo me
se non c'è sperimentazione non c'è evoluzione e la sperimentazione
porta a scoprire mondi nuovi ed inesplorati e il risultato è un modo
nuovo di dipingere. Perché io, Amalia Visnadi, dovrei rappresentare
nei miei quadri solo fiori o scorci di paesaggi, solo perché ho
imparato copiando i pittori fiamminghi? Vorrebbe dire che con il
passare degli anno, non ho mai provato a conoscere altro! Invece
scoprire altri pittori e altre tecniche, apre la mente e stimola a
"osare", a far uscire la parte inconscia, nascosta, che
senza troppi arzigogoli mentali, si traduce nelle tele in modo
informale e assolutamente istintivo.
Occorre
non per ultimo evidenziare che la Visnadi appartiene al Movimento del
Sensorialismo Materico e le sue opere fanno parte del Progetto LAb
della Collezione Orler che promuovo nuovi Artisti nel Mondo.
Faccio
un complimento personale ad Amalia Visnadi e vi prego di osservare
con attenzione le sue cromie e le sue peculiarità.
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