Fili invisibili tra Natura e
Artificio
Silvia
Ferrara
I confini
tra natura e artificio fluttuano su fili
invisibili, creando un dialogo elaborato; tuttavia per quanto si
desideri esplorare l’artificio, la Natura stimola indagini sempre più
importanti. Un aforisma del noto Fabrizio Caramagna racconta un po' tale
dicotomia: “Il posto nella società ce lo assegnano gli altri. Nella natura ce
lo assegniamo noi stessi. Siamo noi che decidiamo che sentiero prendere, con
che fiori parlare, su che roccia sederci”.
E proprio su
questo mondo creativo ed intuitivo che nasce il percorso dell’esposizione Naturalia Artificialia diretta e curata
da Barbara Colombotto Rosso
presidente della Magica Torino. La
mostra si è inaugurata il 13 settembre 2025 presso il noto Mausoleo della Bela
Rosin ed ha visto protagonisti molti artisti di vario genere e non solo; l’esposizione
si avvale anche di contributi digitali di artisti internazionali e provenienti da
varie scuole grazie alla collaborazione della Fondazione The Plot.
Ho avuto il
piacere di porre un paio di domande a Silvia
Luciani, una delle studentesse che ha partecipato all’evento e mi ha
raccontato come fosse importante per lei attraverso opere visual, donare voce a
problemi odierni, come per esempio la violenza di genere.
Mi sono
imbattuta poi in 3 opere che hanno rapito la mia attenzione: Rosa Maria Lo Bue espone un quadro ove
non solo c’è questo dualismo tra natura e artificio ma i due volti richiamano
un mondo di visioni che contrastano tra l’illusione e la realtà senza
esasperare né l’una né l’altra. Da un certo punto di vista c’è un’elaborazione
dell’essenzialità della vita.
L’opera di Carla Bronzino dona al fruitore la
sensazione di avvicinarsi all’universale;
le sue contaminazioni tra natura e artificio rimandano ad un procedimento
pittorico medicamentoso ove le stratificazioni costituiscono consistenze di
pensiero.
L’armonia compositiva è presente nell’opera di Maria Pia Galato Fransos: molto
importante è la sua attenzione ai problemi che talvolta nascono nella
connessione tra natura e artificio. Avverto in me il desiderio di citare
Cezanne : “prima sentire e poi dipingere”
e per l’artista è proprio così, l’animo emerge con forza.
