L’allegoria
metafisica di Paola Paesano
A cura di
Silvia Ferrara
Paola
Paesano nasce a Napoli e dopo aver vissuto per un periodo a Bari, si
trasferisce in provincia di Caserta dove ancora oggi risiede. Dottoressa in
Medicina Veterinaria, da molti anni lavora in “Terra di Lavoro” ove si nota la
sua singolare capacità nel dipingere animali con un raro “guizzo artistico”,
creando particolari che conducono il pubblico alla ricerca di messaggi
intimistici.
La pittrice
è inoltre “Maestra di Arte Presepiale” e il suo messaggio va oltre la semplice
raffigurazione degli animali e in particolare la bufala ma tale
rappresentazione assume un carattere allegorico. L’animo degli animali è
immenso: una frase famosa di Fernando Pessoa descrive in modo appieno il loro affascinante
mondo. “L’uomo non sa più degli altri animali, ne sa di meno. Loro sanno quello
che devono sapere. Noi no”.
Paola
Paesano propone lavori che raffigurano principalmente delicati animali e
attraverso pennellate sicure e raffinate, racconta atmosfere intessute di
mistero. L’artista denuncia al mondo un disagio sociale e descrive il desiderio
di porre in evidenza il “riascoltare” i bisogni della natura, della terra. Ciò
che ho potuto notare guardando i “ricercati” lavori della Paesano è come desideri
andare oltre un messaggio colmo di sentimentalismo per creare un dialogo con la
terra, e con tutto ciò che svela una forte vivacità compositiva.
Le pongo
volentieri alcune domande:
1: Dott.ssa
Paesano, come nasce il desiderio di porre in evidenza il suo contatto
passionale con la terra e con la natura in genere? Mi descrive come definisce
tale legame?
R: C’è un
forte ed intenso legame con la terra, e la natura, e aldilà della frequente
rappresentazione della Bufala (animale da me dipinto come icona) sottolineo
tale legame cercando di allontanarmi un po’ dalla solita dissoluzione
quotidiana del web per porre al centro delle mie opere una centralità del
rapporto fra l’uomo e ciò che lo circonda.
2: Un noto
aforisma di Kahil Gibran così descrive la “terra”: “Non dimenticate che la
terra si diletta a sentire i vostri piedi nudi e i venti desiderano giocare con
i vostri capelli”. Come commenta tale citazione e qual è il suo personale
messaggio?
R: Sono
d’accordo con tale citazione di Gibran, quando dipingo desidero comunicare al
pubblico anche un messaggio di eternità e di eterno contatto con la terra
medesima. Proprio la natura quindi diventa motore di una fantasia recondita, la
percezione di un sogno mai realizzato
3: Il ritmo
cromatico e compositivo è molto suggestivo, dà voce a presenze immateriali ove
il soggetto della bufala, raffigurata con leggiadria e rara bravura,
costituisce un simbolo allegorico del mondo contemporaneo. Come nasce tale sua
passione per gli animali?
R: Ho lavorato in aziende zootecniche e
strutture di macellazione, ora in esercizi alimentari, particolarmente in
caseifici. Cerco di
combattere le provocazioni che il mio
territorio subisce anche ad opera dei media che amplificano le notizie negative
riguardanti la filiera . La bufala mi ha da sempre interessato e attraverso il
progetto “Profumo di Bufala” ho potuto sottolineare in maniera più ampia di un
disagio sociale e personale e questo attraverso la rappresentazione artistica
della bufala alla quale viene data voce.
4: Ho potuto
notate che nel corso del suo cammino artistico, ha partecipato ad esposizioni
di notevole pregio, mi può svelare i suoi programmi futuri?
R: Ho partecipato e continuo ad esporre ad
eventi ove il Prof.Vittorio Sgarbi ha notato le mie opere e ha mostrato un
grande interesse. Ha commentato i miei quadri, complimentandosi e dandomi un
suo parere. Il mio cammino è comunque in crescita.
5: Vorrei
sottolineare come le sue opere costituiscano un racconto di quotidianità ma anche
di di allegorie metafisiche. Sono opere d’animo?
R: L’animo è
tutto, ha una grande importanza secondo me nell’arte: ogni mia opera infatti
nasce dal più profondo locus dell’animo per cercare di far riflettere chi la
osserva, per far capire quanto sia importante ciò che ci circonda e quanto
stiamo danneggiando il tutto.