Un universo di stelle
A cura di Silvia Ferrara
Il 1 aprile alle ore 18.30, la Torino Art Gallery di via Vanchiglia n.6 ha inaugurato “Stelle di primavera nell’arte”. Tale mostra desidera essere in
parte un omaggio a Fernando Leschiera, pittore “astrale” di Torino scomparso
prematuramente durante il mese di febbraio e in parte desidero presentarvi
artisti di importante bravura e raffinatezza. Fernando Leschiera è di certo molto conosciuto tuttavia vorrei ricordare la sua partecipazione a IAAA
(International Association of Astronomical Artists): ha avuto un percorso
artistico brillante che partecipazione a note esposizioni, concorsi e ciò che
pongo in evidenza è come l’artista credesse che la vita fosse solo un
“passaggio” sulla terra e il suo spirito avesse lasciato il corpo quando dagli
osservatori si è potuto ammirare la stella Aldebaran spegnersi per riapparire
dietro la luna.
Ho pensato di intitolare tale mostra “Stelle di primavera
nell’arte” in quanto ogni artista che espone questa sera rappresenta una sorta
di “stella del firmamento” con la sua peculiarità, originalità.
Prima di parlarvi in modo più particolareggiato degli
artisti presenti in tale collettiva d’arte, vi riporto una citazione sugli
astri che pare appropriata in tale evento: “Sulle stelle dipingerei una poesia
di Benedetti con un sogno di Van Gogh e una canzone di Serrat sarebbe la
serenata che offrirei alla luna”. Questa sera sono presenti alcune opere che
possono essere considerate facenti parte di un universo astrale ove ogni quadro
mostra ed esterna un mondo introspettivo ove si elaborano e si rielaborano
dimensioni di varia entità, di differente natura segnica, ora più simbolica,
ora più tradizionale.
Dunque è bello ed emozionante osservare tali quadri proprio
come se fossimo in una costellazione ove ogni artista propone un’intensa
lucentezza ed uno scenario di viaggio evocativo.
A tal punto voglio parlarvi di alcuni artisti che
partecipano all’esposizione:
Lorella Gallina
vive ed insegna in provincia di Torino. Il suo nome d’arte “La Dama del Lago”
nasce sulle sponde del Lago di Mergozzo, il suo luogo del cuore: il percorso
artistico si arricchisce di versi poetici dei quali è autrice e che sono un
commento di molte opere. Con l’utilizzo dell’argilla, degli smalti e altri
materiali ha creato opere singolari, concettuali. I suoi lavori sono realizzati
creando una “diversità rappresentativa” che fa nascere dimensioni le quali
conducono verso un cammino dualistico, ora verso l’ignoto ora verso tratti
veristi.
Rosa Maria Lo Bue è
una pittrice poliedrica che, seguendo gli insegnamenti del professor Giacomo
Soffiantino, ha capito che l’arte è parte integrante della sua vita. Ha seguito
vari maestri di nota fama, ha frequentato l’Accademia Pictor e ha partecipato a
famosi concorsi ed esposizioni di pregio. Quando guardiamo le “creature” Lo Bue
si può certamente notare come i visi raffigurati siano caratterizzati da una
rara purezza espressiva. Le
variazioni coloristiche che s’intravedono enunciano un senso di dinamismo che
conduce a “spirali astrali” presenti nei volti.
Valeria Carbone nasce
a Torino, in una famiglia di tradizioni borghesi e liberali: fin da molto
giovane alcuni dipinti hanno ricevuto grande lode da Felice Casorati. Dopo gli
studi presso l’Accademia Albertina di Torino, ha seguito gli insegnamenti di
noti maestri, l’incontro con Lucio Fontana è stato molto importante, per oltre
25 anni la Carbone si dedica con passione all’insegnamento. Immergersi nel suo
mondo artistico è un privilegio per chi guarda le sue opere; la sua energia
pittorica richiama frammenti raffinati ed esplosivi i quali rapiscono il
pubblico. Per “capire” bene i suoi lavori bisogna osservarle con uno sguarda
che attraversa l’opera medesima.
Piera Romeo è
nativa di Torino, studia materie umanistiche, si dedica al lavoro perseguendo
una carriera di successo nel campo delle risorse umane presso una nota azienda
di Torino. Non avendo più soddisfazioni da tale lavoro, inizia ad esprimersi
con forme artistiche differenti. Tra le varie arti Romeo sperimenta la tecnica
e frequenta corsi di oreficeria e tessitura. Crea prototipi per alcuni brand:
“La Materia è l’incipit da cui tutto parte, è una parte sublime dell’artista”. Lei stessa così commenta: “ La natura dona le
materie che nelle mani dell’artista diventa opera d’arte”. Questo connubio tra
la poesia e l’arte dei gioielli, invita l’osservatore a “perdersi nei suoi
lavori” e a far notare come ogni composizione crei una “musica”, un ritmo
incalzante ed espressivo.
Anna D’Alessandro nasce a Macomer, in Sardegna. Vive e lavora a
Casarsa delle Delizia in Friuli. Fin da piccola il colore è parte della sua
vita: c’è un forte legame con la sua terra di provenienza, e durante il periodo
della scuola, ha cominciato a prendere confidenza con matite e pennelli, per
ricercare una tecnica che riproducesse le sfumature dei fiori e della natura.
Utilizza la tecnica digitale per raccontare sentimenti e la parte più profonda dell’animo.
C’è un incontro tra la tecnica digitale e quella più tradizionale. Ciò che le
accomuna è il desiderio di divulgare
un messaggio recondito: esprimere contenuti e significati che vanno aldilà di
ogni “processo cognitivo” ove le forme si liberano e nasce una sconfinata
fantasia.
Loredana Giannuzzi nasce a Roma e fin da molto presto l’arte è
sempre stata la sua passione perché desiderava “personalizzare” ciò che la
circondava. Dopo aver abbandonato temporaneamente la pittura per circa 30 anni,
la Giannuzzi ha ricominciato a creare opere, forse un po’ influenzata dallo
stile di Klimt dedicandosi alla donna, congiunta ad un elemento del creato.
Nelle sue opere, eseguite con una rara maestria, si nota il desiderio
dell’artista di andare oltre ad una certa “tradizionalità” per condurre l’uomo
in una retificazione di pensieri che creano un verbo artistico molto
suggestivo. Dunque le sue donne sono speciali.
Andrea Zampollo nasce
a Rovigo. Dopo aver vissuto nel Ferrarese, si trasferisce a Torino negli anni ’80
ove termina gli studi: dal 2008 si avvicina all’arte con naturalezza ed è
spinto dalla voglia di ricerca e di ritrovare la “realtà” nella sua bellezza.
Zampollo predilige il mondo figurativo accostando tecniche installative alle
tele. Ho avuto la fortuna di seguire tale artista in buona parte del percorso
artistico e ho notato un interessante evoluzione ove è certa la padronanza
dello stile e si può notare in ogni opera la ricerca di una quiete interiore.
Ogni scena, sia paesaggistica che cittadina pare a volte “allegorica” alla
ricerca di un allontanamento dalla mera realtà per immergersi in un mondo colmo
di una “prospezione introspettiva”.
Silvia Perrone nasce
a Torino. Dopo gli studi in Economia e Commercio, ha perseguito presto il
sentiero dell’arte, accostandosi dapprima a corsi di pittura su ceramica a
terzo fuoco, poi a olio molle. In seguito, con una sensibilità del tutto
personale, crea opere figurative colme di eleganza e con una componente a
tratti enigmatica presente nei suoi volti femminili. L’universo espressivo
proposta dalla Perrone pone in evidenza volti di donna, ricchi di un lirismo a
tratti più romantico a tratti più misterioso.
Tra i partecipanti: Roberto Andreoli, Aldo Antonini, Mario Bargigia, Edoardo Bellini (che durante il mese di maggio esporrà in galleria le sue splendide opere in una singolare personale), Josephine Ciufalo, Andrea Droetti, Giuseppe Fatiga, Fausto Gervasi, Erjon Metko, Maurizio Velluti, Alessandra Ubezio, Vittorio Valentini.
In tale mostra abbiamo in permanenza opere di Margherita
Caliendo, Francesco Pastore, Giovanna Sinatra, Dino Acciaro, Bruna Vietri, Paola Parodi.
La mostra perdura fino al 5 maggio.
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