La luce allegorica di Alfredo
Saviola
A cura di Silvia Ferrara
Alfredo Saviola nasce a
Viadana, in provincia di Mantova, figlio d’arte, mostra fin molto presto
un’intensa passione per l’arte. La sua espressione pittorica si delinea in una
pluralità di mondi paralleli, ora più figurativi, ora più astratti, per narrare
al pubblico ciò che immediatamente non è visibile.
Una nota citazione racconta
in parte l’arte di Saviola: “E’l’arte suprema dell’insegnante, risvegliare la
gioia della creatività e della conoscenza”.
Le opere di Alfredo Saviola
richiamano il desiderio dell’artista di “teorizzare” e ricercare una nuova arte
che cattura anche il pubblico più distratto.
La sua ricerca si svincola
dalla staticità per addentrarsi in un dinamismo pittorico che richiama una
“luce allegorica”. Ogni opera nasce come un “racconto” che rimanda talvolta un
mondo più realistico, tal’altre più fantasioso e colmo di un ritmo compositivo
unico.
Alsa (nome d’arte di Saviola)
è un artista che si allontana da un linguaggio banale per addentrarsi in un sentiero colmo di profonda
contemplazione e un’intensa forza suggestiva.
Le raffigurazioni artistiche
sono di chiara natura post-moderna e le immagini proposte rimandano ad una
contemporaneità ricca di luce che acquista un importante senso di spiritualità.
Si nota dunque un alternarsi tra sacro e profano, un “auscultare” il proprio
fanciullino interiore che è presente un po’ in ciascun nostro animo.
Non sussiste imitazione di
artisti famosi, le tematiche scelte da Saviola esprimono un sentimento di forte
originalità che si allontana da falsi concettualismi. Il suo codice espressivo
è unico.
A tal proposito desidero
porle alcune domande:
1: “Ho potuto notare un
continuo cambiamento nel percorso artistico, ci sono opere che paiono
descrivere un universo interiore dell’uomo ricco di difficoltà e peripezie. E’
d’accordo con me e se si ci descrive come nasce tale creatività così
simbolica?”
R:
Nasce dal fatto di esternare con linee simboliche che creano figure
intellettualmente profonde atte a significare i demoni che ognuno di noi
si porta dentro : si desidera amplificare la situazione
mondiale al giorno d'oggi piena di contraddizioni non a tutti
comprensibili.
2: “C’è un altalenarsi tra
sacro e profano nelle sue opere?”
R:
Sì, voglio fare comprendere al mondo che non esiste sacro e profano ma sono la
stessa cosa.
3: “Il suo mondo espressivo è
refrattario ad ogni convenzione artistica: il gesto è fulmineo e con passione
pare ricordare un soffio generatore di vita. Dunque viene richiamato un gesto
primordiale, e le domando come nasce
gestualità?”
R:
La gestualità nasce con la rabbia interiore causata dalla negativa
situazione attuale che esiste nel mondo trasmessa con i colori e pennelli
su tela: voglio provocare sensazioni immediate in grado cosi di
farle comprendere alla sensibilità delle persone.
4: “Esistono delle metafore
per i soggetti da lei rappresentati?”
R: Si, ciò è di difficile
comprensione per chi non è in grado di vedere con i propri occhi.
5: “Si può intravedere una
sublime sensibilità pittorica che coinvolge il colore in modo totalizzante:
quanto è importante per lei il colore?”
R: Il colore è
importante solo in parte per l'astrattismo: per quanto concerne le opere
figurative il colore non è importante ma sono fondamentali i tratti
neri che creano queste figure occulte simbolo del nostro
malessere mondiale.
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