lunedì 27 febbraio 2012

Lo stile gentile della bellezza


Il 13 febbraio 2012 alle ore 18 si è inaugurata “Beltà d’Arte”, presso le sale espositive dei Fratelli Giacco Parrucchieri di via Monginevro 126 a Torino. Viene abbastanza spontaneo considerare tale mostra una sorta di prosieguo di un progetto iniziato verso la fine di novembre con un’altra collettiva ove si è cercato in tutti i modi di dare risalto alla bellezza, dalle molteplici sfaccettature ma anche unica, assoluta. Percorrendo dunque vie anche richiamanti cenni storici – pensiamo all’infinita bellezza delle dee greche – si è cercato di creare un filrouge tra il passato e artisti che si avvicinano alla bellezza in senso assoluto richiamando un pò le parole di un noto critico francese che così diceva: “La bellezza è sotto i nostri occhi, non nel cervello, nel presente e non nel passato, nella vita e non nella morte” (Jules Castagnary).  Ed ecco partecipare a questa interessante collettiva che apre la porta sia alla bellezza che alla contemporaneità i seguenti pittori: Ombretta Arbasio, Dino Aresca,  Giusi Bergandi, Daniela Borla, Grazia Corazzini, Alba D’Alpaos, Daniela Gabeto, Giorgio Giorgi, Guido Mannini, Piero Racchi, Roberto Rubiolio, Simonetta Secci. 
La pittrice Arbasio pone un forte accento sulla figura dell’uomo raffigurandolo con linee, pennellate cariche di colore, eseguite con una sicura maestrìa e conducono a spazi quasi surreali, lontani ad ogni tipo di omologazione. Intensa vitalità e una continua esplorazione del colore sono elementi ricchi di importanza presenti nei lavori di Dino Aresca. L’artista crea energie che oltrepassano ogni limite. In tale contesto appare appropriato evidenziare come Aresca faccia parte di un “gruppo” sostenitore del “Metaformismo”, inteso come “ un principio linguistico unitario”. C’è un delicato equilibrio tra la tradizione artistica e getti d’impulso informali nei quadri di Giusi Bergandi. Esiste un attimo di totale superamento della realtà e proprio in quel momento, l’artista ritorna in un suo personale suo spazio per contestualizzare e raffigurare visioni oniriche. Indagando nel suo “io” . Daniela Borla dona ai suoi quadri l’essenziale delle città, delle periferie urbane e da tali esplorazioni nell’animo nascono nuove energie vissute dando un forte senso al reale e al quotidiano. C’è una sorta di percorso nascosto che affacciandosi sul tema urbano, evidenzia il riflesso. Grazia Corazzini espone opere ove per il pubblico c’è un interessante trasporto nei paesaggi dell’anima e la possibilità di incantarsi ammirando il reale: fiori, scorci di natura, volti di donna formano un delizioso giardino immaginario . Alba D’Alpaos circonda il pubblico con personaggi, figure di uomo e di donna, icone simboliche  che portano alla riflessione e che fanno riflettere su tematiche forti, attuali: si crea un labirinto di pensieri, quasi tutti interrogativi. Con continue riflessioni, momenti di confronto la pittrice ha saputo evidenziare l’evoluzione continua dell’anima. Daniela Gabeto espone le sue opere che hanno una raro andamento creativo e quasi indistruttibile, sempre alla ricerca di nuove tensioni passionali. I colori, le pennellate, la tecnica creano una dimensione ove sono presenti  paesaggi, fiori, sembrano appartenere ad uno spazio ove la parte impressionista della pittrice e quella più realista creano un dialogo. I simboli che sono di frequente rappresentati nei quadri di Giorgio Giorgi rappresentano “giochi”, momenti ludici che concentrano il pubblico sulle molte domande di una realtà lontana e che richiamano un personale immaginario. Il tempo e lo spazio regalano alle scoperte di civiltà lontane l’appartenenza ad una dimensione ineguagliabile. Una linea quasi magica, ricca di importanti suggestioni che ricorda una luce forte, intensa  nascente direttamente dal cielo nitido è il filrouge delle opere di Guido Mannini. In questo varco onirico ecco i tuareg, dipinti con una rara maestrìa e nobiltà d’animo,  dovizia nei particolari, avvolti dalle mille pieghe dei turbanti e di fronte al pubblico, appaiono come sono di frequente nominati:  “dominatori del Sahara”. L’artista sarà presente ad ExpoCasa 2012 a Torino dal 3 all’11 marzo. (www.expocasa.it
I lavori di Piero Racchi “raccontano” ciò che ha nell’animo e nei suoi quadri si può notare come la materia e il colore creino una musica, un viaggio musicale emozionale. Le opere poco alla volta “crescono”, e da una certa mescolanza dei colori, della materia, nasce spontaneamente la tensione del significato. Ampi orizzonti, atmosfere rarefatte costituiscono  di frequente sfondi suggestivi ove la fervida fantasia di Roberto Rubiolio si sviluppa e affascina perché un raro connubio nasce tra l’attività artistica che comprende il disegno eseguito con raffinata tecnica e i soggetti che nelle sue opere ritraggono spesso il mondo fumettistico. Le opere di Simonetta Secci raffigurano spesso paesaggi: tuttavia essi non sono mai ripetitivi, anzi, continui attimi creativi invadono le tele. I pensieri continui, gli studi sulla tecnica e sulla scelta dei colori e delle forme, costituiscono un punto di vera esaltazione per la pittrice. Nascono così scorci di natura, marine,  realizzati con passione ed originalità, utilizzando una griglia cromatica assai personale. L’esposizione sarà visibile fino a metà aprile.


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