Talvolta
nascono serate molto speciali che rivelano essenze misteriose e
regalano attimi talmente coinvolgenti da creare una vera e propria
magia. E' cio' che e' accaduto il 21 dicembre nel suggestivo "Studio
Colore & Calore" in via San Secondo 68c a Torino.
Evento
dopo evento Enrica Merlo delizia il fruitore con una fresca inventiva
ed un sublime acume.
La
protagonista indiscussa della serata dal titolo "Il calore del
Natale e del Bel Canto" e' di certo la musica ed in particolare
la splendida voce del tenore maestro Sergio Cerutti.
Se
pensiamo per un attimo a quante siano le vicissitudini che anno dopo
anno hanno avvolto l'opera la nostra mente deve risalire agli ultimi
anni del 1500, a Firenze dove un gruppo di uomini di cultura chiamato
"Camerata de' Bardi",ha formalizzato l'idea di un canto
ispirato al teatro classico.
Gioacchino
Rossini, dopo molte vicende storiche, cercherà di diminuire le
differenze tra l'opera francese ed italiana, e dopo di lui molti nomi
oggi noti.
Allontanandoci
da cenni storici sull'opera lirica italiana, mi appare appropriato
mettere in evidenza come sia sorta una grande emozione nell'ascoltare
la voce di Cerutti. Spontaneamente, ascoltando il canto del maestro,
si crea un lungo viaggio da raccontare ove la musica e l'arte creano
un connubio che porta all'estasi.
Sergio
Cerutti inizia i suoi studi accorgendosi che dentro di se' e' nata la
grande vocazione del canto: dopo aver seguito la guida del noto
tenore Enzo Sordello, prosegue il suo "cammino" vocale
frequentando studi accademici a Torino di un certo valore. Dopo molte
esperienze teatrali di successo, il tenore svolge una notevole
attività concertistica con il direttore d'orchestra Antonello Gotta.
Tra
le molte esibizioni vorrei ricordare che nel 2011 Cerutti ha tenuto
parecchi concerti in Sud America, Corinto, ed altri luoghi di
notevole rilevanza. Nell'anno 2012 partecipa a varie tournee' in
alcune localita' giapponesi fra le quali Tokyo, Fukishima e Onahama.
Bello
evidenziare come il canto del tenore Cerutti astragga l'uditore dalla
realtà per portarlo in un mondo di leggerezza e suggestione molto
emozionante.
E',
direi, quasi inevitabile imbattersi in perpetui richiami di come
l'arte musicale evochi il concetto noto già all'arte pittorica della
presenza di due elementi fondamentali ovvero la Bellezza assoluta e
la presenza di bagliori di luce.
Tali
due elementi appena citati si rivelano essere alleati preziosi della
musica e più in particolare del canto magnifico del maestro Cerutti.
Se
pensiamo alle infinite arie musicali, sia più note che non, ci
accorgiamo che in ogni singola nota è presente una “luce”
intensa che illumina sia il mondo più reale che quello più
allegorico.
Attraverso
atmosfere liete e sublimi, sono presenti simboli e concetti
allegorici; l'elemento della luce fluttuante nell'arte musicale
sembra essere un punto di forza, un concetto emozionale unico.
Mi
piace pensare che i bagliori di luce anzidetti possano essere
una sorta di regista virtuale che seguendo antichi precetti
caravaggeschi possa rendere reale ciò che non lo e' e viceversa.
Questa
serata dedicata al canto con una luce intensa illumina i giorni che
precedono le feste ed e' certamente di buon augurio per l'anno nuovo.