"Libro, Opera d'Arte. L'Arte racconta" è stato un evento artistico molto bello,
emozionante. Non è semplice trovare il "punto" principale da cui partire per
trattare un così vasto argomento. Il mio ringraziamento particolare va a Mirandolina
per avermi invitata a far parte a questa conferenza e in generale a questa mostra.
Qui di seguito troverete il mio intervento.
Presto ci saranno alcune foto dedicate ad un evento che sto programmando.
Silvia
Anche se può apparire quasi
superfluo, occore necessario porsi la domanda: “quando nasce il libro
d’artista” ovvero una complessa e imponente opera d’arte poliforme? E’
piuttosto difficile dare una semplice risposta a questa domanda, tuttavia mi piace
evidenziare come il libro, nella sua
più ampia accezione, sia una sorta di depositario, di piccolo scrigno dei nostri pensieri, di messaggi
reconditi, appartenenti solo a noi. Tale aspetto è di certo presente nei libri
d’artista ove ricordando il poeta ottocentesco Stephane Mallarmè e una sua particolare
creazione d’opera, si evidenzia come spazi quasi bianchi appaiano come lunghi
silenzi intorno alle parole. Da tale
punto sussiste una sorta di rielaborazione analitica del libro e in generale
sulla poesia. In un certo modo tuttavia per alcuni celebri artisti di quel
tempo, era fortemente presente un connubio tra la produzione letteraria e
l’arte. Non possiamo quindi non riferirci agli artisti concettuali che erano
sempre alla ricerca di soluzioni per così dire “diverse”, nuove, sperimentando sempre linguaggi nuovi. Dopo alcuni precursori
del libro d’artista, pensiamo per esempio ai futuristi e facendo un balzo
storico in avanti, dopo gli anni ’60, si arriva poco alla volta ad una sorta di
rifiuto del libro elitario per giungere così ad una forma di pubblicazione per tutti, un ponte ideale tra l’autore e il
pubblico.
Discostandoci per un attimo
dalla concezione del “Libro d’Artista” appare bello, significativo addentrarsi
per un attimo nelle varie dimensioni che possono assumere tali stesse opere. Se
pensiamo ad artisti noti che con i loro virtuosismi hanno arricchito e creato la storia dell’arte, che hanno
“viaggiato” nei meandri della realtà, ci riferiamo alle luci del Caravaggio,
alle atmosfere di Rembrandt. La lista sarebbe lunga. Vorrei evidenziare come
alcuni artisti che hanno aderito con entusiasmo a questa progetto espositivo “itinerante”
si avvicinino con singolari figurazioni. Ecco così la natura che in alcune
opere rivive con i suoi colori, vividi e
ancora rappresentazioni di visi, sguardi che nel loro essere a volte più nostalgico,
a volte più ammaliante regalano vibrazioni intense dell’animo.
Le immagini talvolta più
oniriche avvicinano il pubblico ad una dimensione del tutto fantastica, e lo
spirito, l’emozione dell’animo, in tale dimensione si manifesta. Gli artisti,
ogni qualvolta si trovano di fronte ad una tela, ad uno spazio ancora nuovo, in ogni loro gesto che sia una
copia d’autore, un’opera informale, astratta, una scultura, diventano
protagonisti di un mondo in continua evoluzione.
La creatività, infinita, si
racconta. E come ho già detto, non sempre l’arte si avvicina alla pittura più
classica, tradizionale. L’Arte desidera infatti andare oltre, comunicare
attraverso nuovi ed inesplorati sentieri tematici, rispecchiando ora la realtà,
ora addentrandosi in una sorta di magma sconosciuto, intrinseco in ogni uomo.
Un artista, come penso di
aver già un pò accennato, quando si trova di fronte ad una tela, ad una
materia, ai pennelli, ai molti mezzi con i quali desidera trasmettere un suo
linguaggio, evidenzia le sue emozioni ed in quell’attimo, quello della
creazione interiore, il tempo si ferma.
"Per
sfuggire al mondo non c'è niente di più sicuro dell'arte e niente è meglio
dell'arte per tenersi in contatto con il mondo." Così commenta Goethe.
Nascono dunque opere uniche, capaci di
comunicare, creando quasi delle atmosfere musicali. Ed ogni nota di tale
spartito è un luogo dell’anima.
Ogni
artista che presenta in tale esposizione itinerante le sue opere è di certo un
grande protagonista di questa scena,
di un atto comunicativo così importante. Molti pittori, scultori, fotografi
percorrono un cammino che passa attraverso una sorta di senso di mistero, del
quale però il più delle volte ne custodiscono gelosamente singolari note
espressive, quel quid che il fruitore
non conoscerà facilmente.
Vari
moti di pura energia si succedono nelle tematiche scelte dagli artisti. Alcune
sono pervase da una personale sensazione quasi di estasi, altre, come ho già
detto, sono alla ricerca di un proprio equilibrio ed altre ancora tracciano un
personale codice miniato.
Tutte
le opere, figurative o astratte che siano, possono essere paragonate a dolci
frutti di primavera, ove ognuno si pone con le proprie peculiarità, il loro
desiderio continuo di comunicare, emozionare, ove la diversità diventa attimo
di riflessione.
Prima di concludere vorrei citare e ringraziare gli artisti che mi hanno
seguito in questo importante progetto. Tali artisti con tocchi di genialità, una
singolare forza nascente dall’animo, pennellate suggestive che rimandano ora a
volti, ora ad un linguaggio pittorico informale in continuo cambiamento, mi
hanno donato vibranti emozioni. Cito
dunque gli artisti che mi hanno in un certo modo seguito: Diego Grangetti che con i suoi
tratti geniali, le linee virtuose e un pò enigmatiche incanta il fruitore
cogliendo l’essenza comunicativa; Bruna Bracco che attua una continua
ricerca di ciò che appare dietro e dentro l’essere, Daniela Gabeto che
comunica attraverso elaborati concetti richiamanti tratti segreti pieni di
luce, Amalia Visnadi che esalta
la materia la quale diventa protagonista del quadro evolvendosi poi in una propria gestualità vivace. Debora
Quinto creatrice di espressioni, volti che rievocano mondi lontani e
microcosmi interiori, Mozghan Ghassemi Rejaee Locatelli pittrice che
raffigura opere colme di strumenti
espressivi spontanei, chiavi di lettura personali che riflettono sulla tela un
binomio sublime tra luce e colore, Alessandra Tabarrani pittrice che
cura ogni singolo dettaglio, particolare nelle sue tele creando un universo ove
la quotidianità ed il sogno s’incontrano.
Alba d'Alpaos crea
nei suoi bei lavori una sorta di racconto emozionale preordinato, seguendo un percorso
interiore che porta in un secondo momento alla nascita dell’opera. Ogni sua opera è
unica e a tratti geniale.