domenica 21 maggio 2017

Un'intensa figurazione informale

L’intuizione pittorica di Marco Raffaele

A cura di Silvia Ferrara


Un noto aforisma di Torquato Tasso, descrive in toto l’arte di Marco Raffaele: “Perduto è il tempo che in amor e nell’arte non si spende”.
Ho avuto la fortuna di conoscere tale artista non molto tempo fa ed ho subito notato un dualismo presente in molti suoi lavori: conoscendolo un po’ meglio ho avuto l’impressione di percepire un suo “sentire molto creativo” legato ad una visione temporale.
Marco Raffaele svela al pubblico una concezione pittorica legata ad una intensa introspezione e al desiderio di donare al fruitore un fantastico crogiuolo di emozioni. L’artista desidera non abbandona un dialogo temporale ma al medesimo tempo vuole far emergere un’intuizione pittorica informale, al limite dell’astrazione.
Le sue idee prendono forma di certo dalle emozioni dell’artista, ma non solo, nascono con spontanea naturalezza, quasi come d’incanto.
Così un’emozione personale in connubio ad una “magia gestuale e libera” plasmano l’opera, la fanno nascere refrattaria a “convenzioni artistiche tradizionali”: i quadri di Marco Raffaele, pongono in evidenza una notevole visione estetica cromatica ove ogni tocco esprime un’intensa sensibilità. Ho potuto notare che nel cammino pittorico dell’artista c’è una sorta di leit-motiv che guida la sua mano: dunque sussiste un’imponente ricerca estetizzante volta alla “elevazione” della tecnica e alla presenza di assonanze informali colme di una ritmica incessante.
La sua tecnica spesso è importante e menziono ad esempio il “gelcoat e vetroresina” con un processo che si può definire inverso il quale rapisce anche l’occhio sfuggente. Le sue opere non si definiscono solo belle perché ciò sarebbe riduttivo ma lavori che incantano e creatrici di un coinvolgimento “musicale” , talvolta al limite del surreale, tal’altre in un luogo allegorico e simbolico.

Credo che Marco Raffaele ogni qualvolta si ponga di fronte ad un’opera da realizzare, si pone davanti ad una “tela virtuale” presente già nel suo cuore colma di quesiti, interrogativi ed emozioni: tale percorso si avvicina ad un Mondrian dei tempi più recenti con il desiderio di trasmettere anche solo un po’ di quell’emozione viva presente nell’animo di Raffaele.

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