lunedì 8 maggio 2017

Tra i tocchi di Mariagrazia Ruggiu

Il fascino della figurazione

A cura di Silvia Ferrara


Vi presento Mariagrazia Ruggiu, una pittrice dalla fervida libertà creativa che conosco da non molto tempo ma mi ha subito stupito sia per la sua bravura che per il ricco cammino artistico in continua evoluzione.
Parlando brevemente della sua biografia, la Ruggiu nasce a Nuoro, in Sardegna. Fiera delle sue origini, prende forza dalla sua terra: in seguito si trasferisce in Piemonte e fin da molto presto si può notare un rapporto ricco di passione tra lei e l’arte: inizia il suo percorso frequentando per diversi anni noti maestri sperimentando differenti tecniche tra le quali l’olio, l’acrilico, la pittura su ceramica, il trompe l’oeil, l’acquerello.
Quest’ultima è la tecnica che esprime con più particolarità e ciò che la pittrice desidera porre in evidenza è come con tale tecnica riesca a trasmettere un’intensa emozione istantanea.
Il mondo rappresentato dalla Ruggiu è principalmente figurativo e in ogni opera è interessante notare la presenza di un singolare dualismo, in “bilico” tra una visione più intimistica ed una più immediata alla ricerca di singolari percorsi contemplativi, rievocanti percezioni sublimi.
La pittrice è affascinata dalla figurazione che la rappresenta “in toto” e ogni soggetto raffigurato con immensa bravura s’immerge in un mondo ora colmo di grande immediatezza, ora alla ricerca di un dialogo introspettivo ove il suo “io” si erge con forza creando un percorso in continuo cambiamento.
Mariagrazia Ruggiu in alcune opere che  mi hanno colpito in modo particolare, presenta tocchi gestuali che definirei “alchemici” in quanto conducono in un immaginario vibrante, colmo di emozioni. Il linguaggio comunicativo è molto intenso.

A tal proposito desidero porle qualche domanda:

1: Una frase del noto scrittore Thomas Merton così dice: “L’arte ci consente di trovare noi stessi e di perdere noi stessi nello stesso momento”. Tale citazione fa capire come l’ “io” più recondito sia presente con forza nelle sue opere e che sia pronto a scandagliare alcuni segreti del suo animo. Mi conferma tale citazione e se si quanto è presente il suo “io” più nascosto?

R: “Questa citazione è appropriata, l’Arte mi consente di ritrovarmi, di tirare fuori il mio io nascosto e questo mi piace.
Mi piace quello che riesco a trasmettere con le mie opere,
quando ci  riesco  con i miei Acquarelli a dare delle sensazioni   sono soddisfatta, l’acquarello mi somiglia è
immediato come me, e il mio io nascosto esce in tutta la sua forza”.

2: L’immediatezza dell’acquerello è presente con forza nelle sue opere e in modo conscio o inconscio richiama un sintetismo simbolico che si articola in un pathos allegorico. Quanto può essere considerata la sua pittura simbolica?

R: “La mia pittura è simbolica, richiama una grande pace,  una pittura sui sentimenti, su una maturità nel raccontare
quello che sono, ogni oggetto dipinto prende come un soffio di vita e comunica la sua bellezza in un turbinio di colori per
lasciare lo spettatore incantato. Cerco sempre di trasmettere
 su un mio acquarello con simbolismi la bellezza ,di un fiore,
di un viso ,di tutto quello che mi colpisce”.


3: Mi ha accennato ad una sua passione per l’Oriente e i simboli che lo caratterizzano, ciò denota una sua personalità artistica imponente portata a porre indagini verso l’ignoto: come nasce tale sua passione e quali sono i meandri della mente che l’hanno condotta verso tali cammini?

R: “Si sono affascinata dall’Oriente e dalle diverse culture.
Da un monaco buddista che doma senza violenza una tigre del Bengala, non dalle religioni ma da quella pace che si sente per esempio nella ricerca  nello yoga del proprio io.  Nelle Arti marziali e ci sono tanti altri esempi. Tutto il Mondo mi affascina ,ogni oggetto o persona, un paesaggio, il mare, sono affascinata da tutto e lo dipingo con entusiasmo”.

4: Il suo tratto si rivela essere immediato, fluido e deciso ma in particolar modo atto ad una perpetua ricerca, in un percorso che esterna il suo sentire, spaziando su campi prospettici vasti: può raccontarmi l’emozione che nasce quando crea il suo “gentile” tratto?

R: “Quando dipingo mi rilasso,sono in una dimensione idilliaca, dove io e il dipinto entriamo in sintonia perfetta. Vado come un treno e a secondo delle mie sensazioni il colore è carico o tenue e l’insieme è di grande effetto. Sono carica di idee, da un acquarello all’altro trovo lo spunto per un un altro dipinto. Dipingo per passione, dipingere è nel mio profondo io”.


5: Può raccontarmi se sussistono e quali emozioni che fan nascere i suoi quadri?

R: “La passione, la tenerezza, sono tante le emozioni che trasmetto ai miei acquarelli e che mi guidano col colore
a creare dei quadri come degli equilibri di sensazioni che sono
parte del mio io e della mia personalità . Un grande rispetto per la natura e per gli animali, per l’uomo che deve imparare a convivere con dei buoni sentimenti, per vivere nel migliore dei modi per crescere e sviluppare una vita migliore per tutti.
La pace interiore, la passione nel vivere, la grinta che bisogna tirare fuori, sono innumerevoli le emozioni che mi guidano nel mio percorso artistico”.


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