domenica 12 novembre 2017

Una descrittività soggettiva

A cura di Silvia Ferrara


Una nota citazione del noto poeta Alphonse de Lamartine descrive a mio parere in modo appieno l’animo di Jessica Spagnolo: “Dio ha collocato il genio della donna nel cuore, perché le opere di questo genio sono tutte opere d’amore”. Definisco la personalità della Spagnolo luminosa e trasparente e desiderosa di trasmettere attraverso l’arte una singolare ricerca generatrice.
Ho ritrovato alcune peculiarità dell’artista nell’aforisma sopra citato e tale genialità presente in modo contemplativo conducono l’interlocutore a domandarsi che tipo di espressione artistica sia presente in lei.
Parlando brevemente dei suoi cenni biografici, Jessica Spagnolo nasce a Torino, la sua passione per l’arte si evidenzia con forza e ciò l’ha condotta a seguire studi artistici, ove con buon esito ha espresso la sua creatività con libertà ed energia: ha seguito varie discipline artistiche dalla pittura alla grafica e il modellato in creta. Si laurea in Architettura mantenendo così sempre un importante rapporto con l’arte: esercita con successo la libera professione e ad un certo punto del suo cammino, ha esposto in mostre ed eventi internazionali ottenendo riconoscimenti importanti.
Avvicinarsi e guardare le opere di Jessica Spagnolo è per me una grande emozione: ogni volta che mi addentro in un suo quadro, pare concretizzarsi una rara atmosfera contemplativa che richiama una descrittività suggestiva.  La sua espressione pittorica rimanda a soggetti figurativi che si allontanano da inquietudini per immergersi in una “contemporaneità ricercata” aldilà di ogni concettualità. Dunque i soggetti dipinti con delicata maestria e sapienza paiono acquisire uno spazio proprio che prende vita nella realizzazione di atmosfere molto dilatate le quali si dirigono verso l’infinito.
La potenza pittorica che nasce è molto intensa e le opere mostrano un reale virtuosismo colmo di note poetiche articolate ed emotive. Sono presenti spesso impressioni recondite che raccontano una sensazione di grande tranquillità, accentuata da un alternarsi di ombre e luci in un dinamismo esternato con forza.
Ponendo poi un accenno più particolareggiato dell’opera dal titolo “Sola”si può subito notare come la forte ombreggiatura renda protagonista la figura femminile dipinta dalla Spagnolo: sussiste un forte silenzio e senso di abbandono nella donna rappresentata nella sua velata nudità.
E’una scena collocata in un’atmosfera di “attesa”, una donna forse abbandonata dal suo uomo attende di lasciar andar via dal suo cuore una sensazione di inquietudine molto presente che crea un dialogo diretto con il fruitore. C’è  presente con forza un tocco di desiderio di cambiamento, di un passaggio da un attimo più statico, rappresentato dalla posizione della donna ad un momento dinamico ove sussiste il forte voler far nascere nuove vibrazioni.

La grande padronanza della pittrice dona al pubblico la possibilità di creare scenari narrativi differenti ponendo però sempre in risalto un imponente dualismo.

Opera descritta: 
"Sola"

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