lunedì 6 novembre 2017

La nuova dimensione dell'Arte

A cura di Silvia Ferrara

Dal 1 al 5 novembre la città di Torino è protagonista con due eventi di grande risonanza, Paratissima e Artissima: sono due grandi fiere d’arte contemporanea ove gli “addetti ai lavori” o anche solo appassionati sono compositori di un universo ove l’arte è l’unico grande Attore.
Ho avuto l’occasione di seguire entrambi gli eventi durante il corso degli anni ed ho potuto notare una grande evoluzione, in particolare mi riferisco a Paratissima che continua ad essere una delle fiere più visitate d’Italia.
Inoltre quest’anno la Direttrice Francesca Canfora ha invitato 4 artisti selezionati con opere dalle dimensioni non usuali che trascendono l’abituale stand espositivo.
Quest’anno ho potuto notare una qualità maggiore delle varie opere degli artisti e qui di seguito ci saranno alcuni nomi di artisti dei quali con piacere pongo un mio personale commento critico.  
Francesca Campagnolo partecipa all’innovativo padiglione espositivo “No Photo”, con un suo scatto dal titolo “Mirror, mirror” nel collettivo dell’Associazione Distretto Fotografico”. L’opera di Campagnolo propone un’importante indagine personale a proposito del rapporto perpetuo tra la donna e lo specchio: c’è un chiaro riferimento al mito fiabesco di Biancaneve in parte evoluto e l’opera a mio parere finemente suggestiva, oltre a far emergere un rapporto diretto con l’animo, pone domande nel fruitore creando rare “sfere emotive”.





Laura Marello è un’artista che seguo da non molto tempo, ho avuto l’occasione di avvicinarmi alla sua arte piuttosto legata alla “materia” e in particolare al delicato connubio tra una materia statica e il fascino della luce. Le opere esposte a Paratissima nello spazio della galleria Unique di Torino costituiscono un interessante prosieguo di un viaggio artistico che ha creato in modo assolutamente naturale assonanze  tra i lavori e l’animo del pubblico. Tra le opere esposte cito “Autunno marino” ove si può notare una singolare armonizzazione con l’Universo.





Raffaella Pasquali è una pittrice che in tale fiera d’arte ho avuto l’occasione di rivedere. Gli studi artistici, seguiti con buon esito hanno fatto nascere nel suo universo pittorico la creazione di un linguaggio adatto al proprio “sentire”. Nelle sue opere è spesso presente la figura delle popolazioni orientali e sudamericane: attraverso la loro raffigurazione la Pasquali ingloba e crea un’atmosfera colma di stati emotivi intensi, infiniti.




Giovanna Sinatra, Margherita Garetti, Edith Marella, sono tre artiste eclettiche che hanno la capacità di creare una “sinfonia dialogica” con chi guarda l’opera. Sono piuttosto differenti tra di loro ma ciò che le accomuna è il desiderio di donare anche e soprattutto a loro stesse un ritmo compositivo artistico che inonda il cuore.
Giovanna Sinatra avvicenda sulla tela un animo importante , sostenuto, colmo di energia che incanala le emozioni per dirigersi verso mondi infiniti”. Margherita Garetti riflette la bellezza assoluta “klimtiana” e il dualismo presente crea una sorta di nuova via alla ricerca di una contemplativa sfumatura artistica. Edith Marella è affascinata dal mondo dell’iperrealismo. La ricerca dei dettagli, anche minimi può essere considerata un’amplificazione del reale: la “definibilità stilistica” è coinvolgente.




Rosa Maria Lo Bue ha un percorso artistico pittorico di gran pregio e in particolare l’incontro con il Prof. Soffiantino le ha fatto capire che l’arte è parte integrante della sua vita. In ogni esposizione ove ho avuto la fortuna di recensirla ho notato una diversa “evocazione” nei volti raffigurati con così tanta maestria.
Le donne della Lo Bue così come i bambini richiamano concezioni avvolgenti tutte alla ricerca di una particolare prospettica interiorizzazione. 




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