mercoledì 27 settembre 2017

Anime artistiche complementari

L’allegoria metafisica di Paola Paesano

A cura di Silvia Ferrara

Paola Paesano nasce a Napoli e dopo aver vissuto per un periodo a Bari, si trasferisce in provincia di Caserta dove ancora oggi risiede. Dottoressa in Medicina Veterinaria, da molti anni lavora in “Terra di Lavoro” ove si nota la sua singolare capacità nel dipingere animali con un raro “guizzo artistico”, creando particolari che conducono il pubblico alla ricerca di messaggi intimistici.
La pittrice è inoltre “Maestra di Arte Presepiale” e il suo messaggio va oltre la semplice raffigurazione degli animali e in particolare la bufala ma tale rappresentazione assume un carattere allegorico. L’animo degli animali è immenso: una frase famosa di Fernando Pessoa descrive in modo appieno il loro affascinante mondo. “L’uomo non sa più degli altri animali, ne sa di meno. Loro sanno quello che devono sapere. Noi no”.
Paola Paesano propone lavori che raffigurano principalmente delicati animali e attraverso pennellate sicure e raffinate, racconta atmosfere intessute di mistero. L’artista denuncia al mondo un disagio sociale e descrive il desiderio di porre in evidenza il “riascoltare” i bisogni della natura, della terra. Ciò che ho potuto notare guardando i “ricercati” lavori della Paesano è come desideri andare oltre un messaggio colmo di sentimentalismo per creare un dialogo con la terra, e con tutto ciò che svela una forte vivacità compositiva.
Le pongo volentieri alcune domande:
1: Dott.ssa Paesano, come nasce il desiderio di porre in evidenza il suo contatto passionale con la terra e con la natura in genere? Mi descrive come definisce tale legame?
R: C’è un forte ed intenso legame con la terra, e la natura, e aldilà della frequente rappresentazione della Bufala (animale da me dipinto come icona) sottolineo tale legame cercando di allontanarmi un po’ dalla solita dissoluzione quotidiana del web per porre al centro delle mie opere una centralità del rapporto fra l’uomo e ciò che lo circonda.


2: Un noto aforisma di Kahil Gibran così descrive la “terra”: “Non dimenticate che la terra si diletta a sentire i vostri piedi nudi e i venti desiderano giocare con i vostri capelli”. Come commenta tale citazione e qual è il suo personale messaggio?

R: Sono d’accordo con tale citazione di Gibran, quando dipingo desidero comunicare al pubblico anche un messaggio di eternità e di eterno contatto con la terra medesima. Proprio la natura quindi diventa motore di una fantasia recondita, la percezione di un sogno mai realizzato

3: Il ritmo cromatico e compositivo è molto suggestivo, dà voce a presenze immateriali ove il soggetto della bufala, raffigurata con leggiadria e rara bravura, costituisce un simbolo allegorico del mondo contemporaneo. Come nasce tale sua passione per gli animali?
R: Ho lavorato in aziende zootecniche e strutture di macellazione, ora in esercizi alimentari, particolarmente in caseifici. Cerco di combattere le provocazioni che  il mio territorio subisce anche ad opera dei media che amplificano le notizie negative riguardanti la filiera . La bufala mi ha da sempre interessato e attraverso il progetto “Profumo di Bufala” ho potuto sottolineare in maniera più ampia di un disagio sociale e personale e questo attraverso la rappresentazione artistica della bufala alla quale viene data voce.

4: Ho potuto notate che nel corso del suo cammino artistico, ha partecipato ad esposizioni di notevole pregio, mi può svelare i suoi programmi futuri?
R: Ho partecipato e continuo ad esporre ad eventi ove il Prof.Vittorio Sgarbi ha notato le mie opere e ha mostrato un grande interesse. Ha commentato i miei quadri, complimentandosi e dandomi un suo parere. Il mio cammino è comunque in crescita.


5: Vorrei sottolineare come le sue opere costituiscano un racconto di quotidianità ma anche di di allegorie metafisiche. Sono opere d’animo?

R: L’animo è tutto, ha una grande importanza secondo me nell’arte: ogni mia opera infatti nasce dal più profondo locus dell’animo per cercare di far riflettere chi la osserva, per far capire quanto sia importante ciò che ci circonda e quanto stiamo danneggiando il tutto.


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