giovedì 17 novembre 2016

Un'arte sublime

L’arte melodiosa di Marco Raffaele
A cura di Silvia Ferrara


Nativo di Catanzaro, con il nome completo di Marco Luigi Matteo Aldo Raffaele, in arte è semplicemente Marco Raffaele. L’arte entra a far parte della sua vita nel 1998, quando con un gruppo di amici sperimenta la tecnica del graffito. Nel 2012 partecipa con il gruppo di Writer’s alla terza edizione del concorso “Macchie Mediterranee” aggiudicandosi il premio “Giuria Popolare”.
Anche il 2015 è un anno importante, l’attenzione della Stampa si concentra su un murales realizzato per il Liceo Classico “P.Galluppi” della sua città: si susseguono partecipazioni a mostre e concorsi ottenendo un successo internazionale.
Tra le varie partecipazioni ad esposizioni e concorsi di pregio vorrei porre in risalto come nel 2016 venga citato in molte riviste e cataloghi.
Il cammino pittorico di Marco Raffaele ruota attorno al perpetuo dualismo tra la pittura figurativa e quella più informale descrivendo un recondito stato d’animo che un po’ esula dalla realtà. Alcune opere comprendono metafore di vita e tale concetto era già affermato dal noto Nietzsche che così accennava : “ …crediamo di sapere qualcosa delle cose stesse quando parliamo di alberi, colori, neve e fiori, ma non possediamo altro che metafore per le cose.”
Attraverso le metafore, Raffaele fa parlare il suo animo che con le splendide opere vibra, donando al pubblico intense emozioni. Guardando le tele dell’artista pare di attraversare un universo irrazionale, affacciarsi su mondi lontani, misteriosi. Dunque in un alternarsi di figurazione ed informale, si svela l’essenza del suo gesto pittorico e la cascata dei suoi colori è paragonabile ad una danza, perpetua.

Desidero porle qualche domanda:

1: “La sua arte crea una continua “connessione” tra il mondo figurativo e quello più informale: è un processo casuale oppure è riconducibile ad una creazione personale che proviene dalla profondità del suo animo?”

R: “La mia arte ha una connessione tra il figurativo e l'informale spesso voluta dal mio io,Il figurativo rappresenta per me il nostro mondo e il vissuto sulla terra quindi il reale,le difficoltà,le delusioni,le insoddisfazioni e tutto il resto mentre l'informale è un mondo mio,un mondo libero senza nessuna regola,senza limite a nulla,senza ostacoli,uno stato d'animo per me migliore di quello vissuto e pieno di colori ( accesi,se sto pensando a qualcosa di bello o sto fantasticando con la mente,scuri o quasi sempre nero,se penso un po' più sul reale o a cose che potevano andare diversamente ma però ormai sono andate per il loro verso)e forme irregolari che nessuno ti può giudicare. L'informale per me è un viaggio,è libertà di movimento,quindi tutte e due sono la mia arte, si insieme sono la profondità della mia anima e della mia persona,insieme sono io”.










2: “Una citazione del famoso Thomas Merton descrive un po’ la sua arte: “L’arte ci consente di ritrovare noi stessi e di perdere noi stessi nello stesso momento”. Tali emozioni descrivono il momento in cui lei inizia un’opera e la completa compiendo una ricerca interiore. E’ d’accordo con me e se si come commenta a tal proposito?”

R: “Si, mi rispecchio molto in questa verso di Thomas Merton perché come ho già detto mi immergo con tutto me stesso nelle mie opere fino al punto di entrare in un mondo per me parallelo e diventi tutt’uno con i miei sogni”.


3: “Ci sono artisti famosi ai quali lei si sente più legato e dal quale nel suo percorso ha tratto qualche insegnamento?”

R: “Mi piace vedere molte opere di pittori famosi e non,ma non mi ispiro a nessuno di essi perché altrimenti mi metterei le catene da solo non sarei più libero nel dipingere quindi non sarei più felice e appagato come quando disegno; ciò non vuol dire che non mi piaccia sapere i metodi in uso in un’opera anzi mi piace sapere e imparare tutte le tecniche possibili e immaginabili affinché io possa decidere con quale sentirmi libero in qualsiasi momento”.


4: “Alcune sue opere paiono essere una “partitura musicale” originali e melodiose: ha un programma un cambiamento sul suo percorso artistico?”

R:'”No, al momento non ho in testa nessun cambiamento, anche se mi piace molto sperimentare, quindi di conseguenza può sembrare che io cambi spesso il mio modo di fare arte o di cercare nuovi percorsi ma in realtà non è così; penso che l'armonia che si può notare in un'opera sia lo  stare sereno di un artista in quel preciso istante”.



5: “Cos’è per lei l’arte?”

 R:  “Per me l'arte è la libertà di esprimere il proprio stato d'animo senza fregarsene di ciò che sia giusto o bello,( se sono nervoso non vado a vedere che la linea e sbagliata o che una pennellata e troppo marcata e che lo schizzo ha sporcato il muro del laboratorio e così via) la faccio e basta perché mi va così e mi fa stare bene.”L'arte è ciò che nessuno mi può togliere”.

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