mercoledì 18 ottobre 2017

La Bellezza della Natura

La delicatezza di Serena Zanardo

A cura di Silvia Ferrara


Una nota citazione di William Shakespeare racconta lo splendido legame che sussiste tra Serena Zanardo e la natura. Così dice: “E questa nostra vita, via dalla folla, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli, prediche nelle pietre, e ovunque il bene”. Il rapporto che sussiste tra Natura e Arte ha origini molto antiche e da sempre l’uomo ha trovato fonte di ispirazione nella Madre Terra ed ha creato un intenso rapporto che oggi viene talune volte dimenticato. 
Nel campo filosofico il noto Kant ci parla di “bellezza artistica in senso assoluto inferiore a quello della Natura”, ciò per porre in evidenza come proprio la Natura costituisca un incipit dal quale tutto ha origine. 
Serena Zanardo – in arte Serealain- è nativa di Asti. Cresce in un paese del Monferrato, Montechiaro d’Asti dove da bimba frequenta lo studio di Lorenzo Ravera, suo primo maestro d’arte e nel 1990 vince un noto premio indetto dal comune di Mango, nel cuneese. 
Continua la sua formazione artistica in parallelo al Liceo Psicopedagogico ad Asti. Nei successivi eventi espositivi la Zanardo seguirà due filoni che in seguito la caratterizzeranno, l’illustrazione naturalistica e il paesaggio. Una delle sue grandi passioni è anche la fotografia e spesso i suoi scatti costituiscono una fonte di ispirazione per le sue opere pittoriche. Dopo gli studi universitari la sua attività espositiva è fervida e matura la sua ricerca personale ove saranno protagoniste figure mitologiche e di fate, personaggi legati alla cultura celtica, irlandese. 

Le pongo, Serena Zanardo qualche domanda: 

1: Ho letto con passione la sua biografia, ho potuto capire fin da subito il suo rapporto con la natura e di come a mio parere si avvicina ad una bellezza kantiana, intesa come una bellezza estetica assoluta. Come commenta a tal proposito?

R: “La Natura riesce sempre a sorprendermi… anche visitando uno stesso luogo, torno sempre arricchita di emozioni nuove e di questo le sono grata.
Credo che la sua bellezza stia proprio nella sua capacità di cambiare ed evolvere rimanendo sempre se stessa.
Un modello da imitare nella vita di ogni giorno”.


2: Ho avuto la fortuna di conoscerla in una recente esposizione da me curata in Torino, ed ho potuto notare la delicatezza del suo tocco e il desiderio di catturare un ‘espressione artistica unica. E’concorde con me? 

R: “Attraverso le mie opere, sia naturalistiche che fantasy, cerco di rappresentare le emozioni che la Natura mi dona, così velate e sussurrate, che credo sia spontaneo per me rappresentarle con delicatezza, direi con una sorta di rispetto e gratitudine.
Se si avverte unicità credo sia legata al fatto che siamo parte di essa e quindi questo sentire è comune, in maniera più o meno cosciente in ciascuno, ma ne facciamo tutti parte”.


3: Se dovesse definire il suo rapporto con chi “opera nell’arte” (ovvero critici, galleristi….) come lo definirebbe?


R: “Ho partecipato e partecipo tutt’ora a mostre ed eventi e sono venuta in contatto con molti artisti, curatori, galleristi… il confronto e la condivisione sono un arricchimento per tutti.
L’arte ha così tante sfaccettature che non si finisce mai di imparare, unisce ma allo stesso tempo permette a ciascuno di esprimere se stesso.
E’ un dono che andrebbe sviluppato in tutti gli ambiti della vita”.


4: Si possono intravedere in alcune opere “idiomi celtici” e creature leggendarie che richiamano miti, stagioni. Cosa mi racconta riguardo a tale tematica? 


R: “Considero la spiritualità la chiave del mio essere artista e in quella celtica ho trovato significati più vicini al mio modo di sentire.
Quando cammino nella Natura ho l’impressione di vivere dentro quelle leggende, quelle ritualità e celebrazioni.
Le culture e le tradizioni antiche possiedono un patrimonio di conoscenza e di saggezza che a mio parere non può tramontare”.  


5: Mi può svelare qualche suo programma futuro al qualche ci tiene in modo particolare? 


R: “Progetti futuri ce ne sono molti ma per ora sono appena abbozzati.
Di sicuro  il legame crescente con la valle di Susa, le sue montagne e la sue tradizioni saranno protagonisti.
Del resto è una terra dal passato celtico”.


6: Se io le dicessi “L’Arte è morta” in Piemonte….cosa mi risponderebbe? 

R: “L'arte è un dono che non può morire... qui come in altri posti... l'arte è creatività, e tutti noi siamo creativi...ognuno in ciò che ama per esprimersi al meglio. 
Non "facciamo" gli artisti... "siamo" artisti...indipendentemente dalle difficoltà che la vita ci può mettere di fronte.
Prima di partecipare a mostre e cominciare a vendere i miei lavori... non ero meno artista di quanto lo sono adesso.
secondo me anche l'opera d'arte ha una sua missione di vita... indipendentemente dalla volontà dell'artista.
uno dei miei artisti preferiti, Paulo Coelho, ha scritto che ogni persona nella sua vita può decidere se costruire o piantare.
prima o poi chi costruisce termina la sua opera... chi pianta "soffre per le tempeste e le stagioni" ma "il giardino non smette mai di svilupparsi"...penso che  l'arte sia  un giardino e gli artisti sono coloro che scelgono di piantare”.


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