martedì 14 febbraio 2017

Assonanze e dissonanze di Alsa

La luce allegorica di Alfredo Saviola
A cura di Silvia Ferrara


Alfredo Saviola nasce a Viadana, in provincia di Mantova, figlio d’arte, mostra fin molto presto un’intensa passione per l’arte. La sua espressione pittorica si delinea in una pluralità di mondi paralleli, ora più figurativi, ora più astratti, per narrare al pubblico ciò che immediatamente non è visibile.
Una nota citazione racconta in parte l’arte di Saviola: “E’l’arte suprema dell’insegnante, risvegliare la gioia della creatività e della conoscenza”.
Le opere di Alfredo Saviola richiamano il desiderio dell’artista di “teorizzare” e ricercare una nuova arte che cattura anche il pubblico più distratto.
La sua ricerca si svincola dalla staticità per addentrarsi in un dinamismo pittorico che richiama una “luce allegorica”. Ogni opera nasce come un “racconto” che rimanda talvolta un mondo più realistico, tal’altre più fantasioso e colmo di un ritmo compositivo unico.
Alsa (nome d’arte di Saviola) è un artista che si allontana da un linguaggio banale per addentrarsi in un sentiero colmo di profonda contemplazione e un’intensa forza suggestiva.
Le raffigurazioni artistiche sono di chiara natura post-moderna e le immagini proposte rimandano ad una contemporaneità ricca di luce che acquista un importante senso di spiritualità. Si nota dunque un alternarsi tra sacro e profano, un “auscultare” il proprio fanciullino interiore che è presente un po’ in ciascun nostro animo.
Non sussiste imitazione di artisti famosi, le tematiche scelte da Saviola esprimono un sentimento di forte originalità che si allontana da falsi concettualismi. Il suo codice espressivo è unico.
A tal proposito desidero porle alcune domande:

1: “Ho potuto notare un continuo cambiamento nel percorso artistico, ci sono opere che paiono descrivere un universo interiore dell’uomo ricco di difficoltà e peripezie. E’ d’accordo con me e se si ci descrive come nasce tale creatività così simbolica?”

R: Nasce dal fatto di esternare con linee simboliche che creano figure intellettualmente profonde atte a significare i demoni che ognuno di noi  si porta dentro : si desidera amplificare la situazione  mondiale  al giorno d'oggi  piena di contraddizioni non a tutti comprensibili.



2: “C’è un altalenarsi tra sacro e profano nelle sue opere?”

R: Sì, voglio fare comprendere al mondo che non esiste sacro e profano ma sono la stessa cosa.

3: “Il suo mondo espressivo è refrattario ad ogni convenzione artistica: il gesto è fulmineo e con passione pare ricordare un soffio generatore di vita. Dunque viene richiamato un gesto primordiale,  e le domando come nasce gestualità?”

R: La gestualità nasce con la rabbia interiore causata dalla negativa  situazione  attuale che esiste nel mondo trasmessa con i colori e pennelli su tela: voglio provocare sensazioni  immediate  in grado cosi di farle comprendere alla sensibilità  delle persone.


4: “Esistono delle metafore per i soggetti da lei rappresentati?”

R: Si, ciò è di difficile comprensione  per chi  non è in grado di vedere con i propri occhi.



5: “Si può intravedere una sublime sensibilità pittorica che coinvolge il colore in modo totalizzante: quanto è importante per lei il colore?”

R: Il colore  è importante  solo in parte per l'astrattismo: per quanto concerne le opere figurative  il colore non è importante  ma sono fondamentali i tratti neri  che creano queste figure  occulte simbolo  del nostro malessere  mondiale.



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